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Nadia Zicoschi Marito – Nadia Zicoschi, veterana della redazione informativa dell’emittente pubblica, è un volto noto dei telegiornali della Rai. La giornalista è salita alla ribalta come inviata parlamentare per il Tg1, ed è ormai riconosciuta come una figura di spicco dell’industria giornalistica. Anche molti fan e spettatori erano curiosi del background di Nadia,
ma non hanno mai ricevuto una spiegazione adeguata. Il 28 giugno 1966 Nadia Zicoschi entrava in questo mondo a Roma. Dopo la laurea in Lettere all’Università La Sapienza di Roma, entra nel campo del giornalismo. Per questo il 17 settembre 1997 diventa professionista e inizia la sua carriera di giornalista. Dopo aver esordito in radio con la trasmissione Tornando a casa di RadioDue,
ha cambiato rapidamente marcia per diventare conduttrice radiofonica. Nadia Zicoschi ha debuttato in televisione nel 2003 ed è rapidamente salita alla ribalta all’interno della redazione politica del TG3 come corrispondente legislativa coprendo le più grandi storie del suo tempo. La sua formazione in quella posizione è culminata nel 2007,
quando è stata promossa per condurre il telegiornale delle 2. È nel 2010 che Bianca Berlinguer assume la direzione del TG3 e Nadia si fa rapidamente notare nei ruoli di giornalista parlamentare, inviata e conduttrice della trasmissione delle 13:00 del TG2. trasmissione. Nadia è passata dal secondo canale dell’emittente pubblica al primo canale nel dicembre 2018 per ricoprire il ruolo di inviata della rete al Quirinale.
La carriera di Zicoschi come inviata parlamentare le è valsa molta fama e nel 2016 è stata insignita del Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana in segno di apprezzamento per i suoi sforzi. La professionalità di Nadia Zicoschi l’ha resa un nome familiare e una fonte di riferimento per i telespettatori alla ricerca di informazioni affidabili. Le sue origini,
che sono diventate un argomento caldo di discussione online, sono una delle principali fonti del brusio che la circonda. Molte persone sono incuriosite dal background del giornalista, ma al riguardo si sa poco.Nadia Zicoschi non si apre molto sulla sua vita personale. È stata deliberatamente evasiva su ogni aspetto del suo background,
lasciando le sue origini aperte alle speculazioni più sfrenate da parte degli spettatori. Altri hanno ipotizzato che i suoi antenati russi siano impliciti nel suo cognome e che sia figlia di una persona famosa. La verità è che nessuno ne sa nulla e che queste convinzioni si basano su nient’altro che speculazioni e forse un pizzico di invidia per una donna di successo.
Durante i miei tre mesi di reclusione a Codogno, ho guardato ogni singola puntata di ogni singolo talk show su ogni singola rete, ognuno dei quali trattava naturalmente dell’argomento che ci è familiare. Post, condotto dalla più bella giornalista italiana, Manuela Moreno, si distingue come il più attraente, perspicace e affidabile del gruppo.
La presenza di Manuela Moreno garantisce virtualmente la designazione “Posta” nella mia classifica. Le ho offerto di accompagnarmi nel mio viaggio a Brooklyn e alla Mille Miglia sull’esclusiva Alfetta Quadrifoglio che sovrintendo al museo Alfa Romeo. La nostra madrina, Manuela Moreno, ci guiderà in una marcia attraverso il quartiere italo-americano di Brooklyn insieme al Governatore Cuomo.
Ma a questo punto parliamoci chiaro: a noi “Post” interessa poco, è a Manuela che stiamo pensando, tanto che tutte le lettere d’amore scritte finora vanno cancellate. Forse non cancellato del tutto, poiché sarebbe uno spreco farlo. Per restituirli abbiamo barrato l’indirizzo e scritto su ognuno “Cara Manuela Moreno”. Perché un uomo deve fingere finché non ce la fa nel mondo delle donne.
Questi mesi di isolamento sono stati una tortura, Maurizio. Sto cercando di rintracciare tutti gli amici e i familiari che volevo vedere ma non ci sono riuscito. Vuoi anche socializzare? La tua richiesta è davvero utile. Probabilmente già sapete che abbiamo avuto il piacere di ospitare il Presidente Mattarella in visita a Codogno. Inoltre,
mi sarebbe piaciuto consegnare personalmente un biglietto d’amore a una delle signore più belle d’Italia, Nadia Zicoschi, la giornalista Rai stabilmente di stanza al Quirinale. Innanzitutto, ho menzionato quanto sia straordinaria e come questa colonna sia sempre stata sua sul giornale. Loro sanno che devono consegnargliela visto che l’ufficio postale ha ricevuto numerose lettere d’amore e cartoline indirizzate a Nadia Zicoschi,
quindi mi fermo in negozio andando in montagna a comprare una cartolina da spedirle. Ma non è tutto; Ho in programma di visitare altre 500 località montane e marittime, e mentre sono lì, mi siedo e scrivo anonimamente una cartolina a Nadia Zicoschi. Rispondo allargando un po’ l’ambito della conversazione.
Una delle domande più frequenti che mi sono state poste durante la chiusura dell’Europa è questa: chi è la legislatrice donna più attraente in tutto il continente e oltre? A quel tempo, non c’erano dubbi in nessuna delle nostre menti sul fatto che avremmo dovuto votare per Alessandra Moretti, la deputata più sbalorditiva d’Europa.
Non abbiamo presoin considerazione la Camera e il Senato degli Stati Uniti, nonché i parlamenti cinese e russo; però, via chat, anche loro, che stanno facendo questo tipo di concorso di bellezza, hanno detto che non c’è nessuna donna con questi requisiti di bellezza nei loro parlamenti, sia in Asia che in ‘America e Antartide.
Dopo un lungo dibattito con uno straordinario parlamentare delle isole Samoa, i membri del Parlamento di Australia e Oceania hanno scelto la deputata del Partito Democratico Alessandra Moretti come la più carina delle due. È nata a Vicenza, che sembra essere la città in cui alcune delle donne più belle del mondo chiamano casa. Crolli interpersonali,
relazionali e familiari vissuti nell’ambito della mediazione familiare, nonché momenti cruciali delle dinamiche familiari, Oltre ad essere un avvocato specializzato in diritto di famiglia, sono anche un mediatore familiare formato,

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Cinzia Leone Incidente – Cinzia Leone, 64 anni, è nata il 4 marzo 1959 a Roma. È una famosa attrice italiana. Cinzia Leone, 64 anni, è nata il 4 marzo 1959 a Roma. Un’attrice italiana, viene dall’Italia. Cinzia Leone stava combattendo una grave malattia. Infatti, nel 1991 le è stato diagnosticato un aneurisma congenito dell’arteria basilare. L’attrice ha dovuto recarsi a Phoenix,
in Arizona, negli Stati Uniti per sottoporsi all’intervento perché era così complesso e pericoloso. Ha dovuto fare i conti con l’emiparesi del lato sinistro, ha detto dopo l’operazione. Ho dedicato tempo e impegno nel corso di 30 anni e l’ho quasi completamente superato. Come persona, Cinzia Leone è sempre stata molto riservata e protettiva della sua privacy.
Nessuna informazione sulla sua vita personale, ad esempio se è sposata o ha figli, è stata resa pubblica. Nel 1981 Cinzia Leone debutta sul palcoscenico nello spettacolo Polvere di stress. Successivamente è apparsa nel programma di Rai Tre di Serena Dandini La TV delle nuove. Le è stata data l’occasione perfetta per mostrare il suo spirito e il suo umorismo qui.
Debuttando al fianco di Paola Quattrini e Licia Col nella commedia diretta da Carlo Vanzina “Le finte bionde” , è diventata rapidamente una delle preferite dai fan. L’eroina cinematografica e l’ispirazione di Cinzia “Parenti serpenti” di Mario Monicelli ha segnato il momento della conferma cinematografica nel 1992.
Gli studi di Rai Uno hanno ospitato questa mattina Cinzia Leone per un’apparizione a C’è Time Per, e aveva un argomento interessante da discutere. “Il virus ha già iniziato a fare delle vere alterazioni, e i miei problemi fisici…” Nella puntata odierna di “C’è Tempo per…” su Rai Uno, condotta da Anna Falchi e Beppe Convertini, è stata intervistata la grande Cinzia Leone,
uno dei migliori comici d’Italia. Ha iniziato l’intervista parlando dello stato di emergenza, per poi dire: “Il virus rappresenta cambiamenti già avvenuti; è come se avesse azzerato una tendenza, l’allontanamento dagli altri che stavamo già maturando dentro ; è come se avesse dato una forma, in modo casuale, ma in qualche modo aveva già cambiato il tipo di relazione,
umanamente parlando, tra tutti quanti. Quasi nessuno ti contatta più a causa dei social; ma, per favore, chiamami ! In questo contesto volevo dire che non ricevi più telefonate da nessuno, e che puoi anche chiamare me prima. Non è che chi si rivolge a te sia una scocciatura.” Poi si è cominciato a parlare della signora Vaccarone, una delle sue creazioni più famose dei primi anni ’90.
Il coronavirus ci perseguiterà per tutta la vita! è stato un po’ di scherzoso terrorismo che mi è venuto in mente quando mi hanno chiesto di interpretare il ruolo di miss fiscale. In modo stimolante, ho avuto l’idea da un tabaccaio: “Ora inizierà lo sciopero della benzina!” esclamò quando chiesi quando sarebbe finito lo sciopero delle sigarette.
Leone è una formidabile guerriera perché ha superato una grave paralisi facciale causata da due emorragie cerebrali durante il suo apice, ma solo dopo un’intensa terapia fisica. “La mia terza era è appena cominciata – ricorda Leone – a 32 anni ero come un malato critico a 70 e così ho perso lo scopo della vita, ho sprecato gli anni migliori affrontando un brutto stop,
ho avuto due emorragie cerebrali, ed ero paralizzato, e ho lavorato una vita per superarlo. Per me, il tempo è malleabile e fino all’interpretazione; non ho idea di come andrà a finire la mia terza vita, ma non fa differenza; mi guadagno da vivere come scrittore e comico , e non me ne potrebbe fregare di meno. La vita ha un modo per mettere in crisi i nostri piani accuratamente predisposti,
quindi dobbiamo essere disposti a improvvisare. Anche se la sofferenza è inevitabile, non deve essere una scusa per rinunciare a vivere. C ‘è tempo per… con Anna Falchi e Beppe Convertini su Rai Uno le mattine dei giorni feriali ha come ospite speciale Cinzia Leone, l’attrice romana, nota soprattutto per le sue parti in Parenti serpenti di Mario Monicelli e Le finte bionde di Carlo Vanzina,
recentemente ha raccontato alcune esperienze molto terribili della sua vita in un’intervista con ilsetaccio.eu Mi sono ammalato e ho dovuto raccogliere le forze per iniziare un nuovo capitolo della mia vita. Non potevo più continuare a guardare la TV. Non puoi essere genuino in TV se hai un braccio floscio e mezzo morto poiché l’immagine è glorificata lì. Inoltre, dopo l’emiparesi,
mi sono sentito una persona diversa; il mio corpo non mi apparteneva più. La sofferenza è così intensa e pervasiva che ti fa perdere di vista chi sei e dove ti trovi nel mondo; Volevo e avevo bisogno di riprendermi, quindi ho incanalato quell’angoscia e quella rabbia in una determinazione a guarire, intraprendendo una folle carriera che finora ha consumato la parte migliore della mia vita.
La mia età era di 32 anni… Così sono andato a teatro da solo e ho iniziato a ricreare la serie TV di cui avevo imparato ad amare i personaggi. Dopo essermi preso una pausa, sono tornato al cinema nel 1996 grazie ad alcuni dei lavori di Wertmuller, ma ho anche iniziato una nuova carriera che mi è stata di grande aiuto per il risveglio e la ricostruzione della mia nuova vita. Pertanto,
mi sono rivitalizzato riscoprendo abilità latenti e riadattandomi a te opportunità che la vita mi ha offerto. Di conseguenza, e proprio per questo, ho trovato la mia seconda passione: scrivere la mia drammaturgia. Attraverso il riadattamento a ciò che la vita mi ha offerto, sono stato in grado di riscoprire il mio primo amore e scoprire la mia seconda passione: scrivere la mia drammaturgia.
È stato allora che ho trovato il mio secondo amore: scrivere la mia drammaturgia proprio per questo scopo. L’incidente a cui si riferisce Cinzia Leone è avvenuto il 26 dicembre 1991, dopo la prima proiezione di “Donne con la gonna”, con lei protagonista, al cinema Barberini di Roma. Il film è stato diretto da Francesco Nuti.

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Ermal Meta Altezza – Ermal Meta, Margherita Vicario, Noemi e Boosta dei Subsonica faranno da giuria per il Festival di Castrocaro 2021. In attesa della trasmissione di Rai2 di stasera alle 21:20, apprendiamo di più sulla vita personale del cantante. Ermal Meta, cantante, cantautore e polistrumentista, è nato il 20 aprile 1981 a Fier, in Albania. Con sua madre e sua sorella, il cantante 13enne ha fatto il viaggio a Bari, nella provincia meridionale italiana della Puglia. Ermal Meta è alto 1,78 me pesa circa 71 kg. Si chiama Chiara Sturdà, complice di Ermal Meta. Nonostante il suo comportamento tranquillo, l’artista si sforza di interagire con i suoi follower sui social media. È @MetaErmal che rappresenta Ermal Meta sulla piattaforma di social media Twitter. Tuttavia, l’account Instagram ufficiale di Ermal Meta è @ermalmetamusic.
Ermal Meta è un noto cantante italiano e internazionale le cui canzoni raggiungono costantemente la vetta delle classifiche. Ermal Meta è stato membro di due gruppi musicali prima di fare il suo debutto da solista. Quando faceva parte dell’Ameba 4, gruppo che nel 2006 ha gareggiato anche nel segmento Giovani di Sanremo, ha ottenuto un seguito. Subito dopo Ermal Meta ha formato i Fame di Camilla, che si sono esibiti al Festival di Sanremo 2010 nell’ambito della sezione Giovani. Come risultato dello scioglimento della band, Ermal Meta si è concentrato esclusivamente sui suoi sforzi da solista. Ermal Metahe è stato giudice nella fase serale di Amici nel 2017. Ermal Meta e Fabrizio Moro hanno vinto il Festival di Sanremo 2018 con il brano Tu non mi hai fatto niente.
Il gran finale del Festival di Castrocaro 2021 sarà trasmesso in diretta stasera alle 21:20 UTC su Rai2. Al comando della gara Paola Perego e Valeria Graci. Ermal Meta, Noemi, Margherita Vicario e Boosta sono i giurati in questo caso. Valeria Graci ha informato il pubblico che la serata sarà ricca di emozioni, momenti divertenti e battute.
Resta da vedere se Ermal Meta illuminerà ancora una volta il Festival di Sanremo. Eseguendo un duetto inedito con Fabrizio Moro, il cantante albanese torna al Teatro Ariston dopo il successo degli eventi di Categoria Giovani e Grande. Non sappiamo nulla di Ermal Meta a questo punto. Tutte le tue domande sull’età, l’altezza, il peso, la vita personale e l’intera carriera del cantante possono trovare risposta qui.
Ermal Meta quanti anni ha? Perché non mi dici la sua età. Il 20 aprile 1981, la cantante è nata a Fier, in Albania. Ermal Meta compirà 37 anni tra poche settimane. Il Toro è il suo segno oroscopo. Quali sono le misure di Ermal Meta? Qual è l’altezza esatta di questa cosa? Quanto pesa? Il musicista considerato un “sex symbol” da centinaia di ragazze: cosa sappiamo di lui? Ermal Meta è alto 178 cm e pesa 71 kg. Il suo indice di massa corporea ottimale (BMI) è 22,41. Ermal Meta è cresciuto in Albania, ma quando aveva 13 anni lui e la sua famiglia si sono trasferiti a Bari, in Italia, dove ha interrotto tutti i legami con suo padre, che ha descritto come duro.
Rispondi affermativamente. A Sanremo 2018 la cantante albanese Ermal Meta si è fidanzata con Silvia Notargiacomo, una donna della stessa età della cantante. Attualmente è una nota speaker radiofonica per RTL 102.5, dove dà la sua voce. Per arrivare alla radio, hai sempre dovuto passare attraverso il fango della musica alternativa. Su Music Tv nel 2002, ha fatto la sua prima apparizione come giornalista musicale. Poi ci sono state le trattative con Rai e Telenorba. Il suo viaggio verso RTL 102.5, dove si è già affermata come un punto fermo del programma dello spettacolo, è finalmente giunto al termine.
Dopo aver vinto il Festival di Sanremo 2018 con Non mi hai fatto niente di Fabrizio Moro, Ermal Meta torna a Sanremo nel 2021 con il testo Un milione di cose da dirti, riaffermando il suo status di totem del festival. Manca poco più di un mese al suo compleanno; è nato il 20 aprile 1981 a Fier, in Albania. Il Toro è il suo segno oroscopo. Cantando a 178 cm, la cantante è un “sex symbol” per migliaia di ragazze in tutto il mondo. Da bambino, Ermal ha vissuto in Albania con sua madre, suo fratello e sua sorella prima di trasferirsi con loro a Bari, in Italia, dove ha interrotto tutti i legami con il padre violento.
Ermal ha iniziato come membro di un gruppo chiamato La Fame di Camilla a Bari, in Italia, nel 2007. Ha registrato tre album con loro: La Fame di Camilla, Buio e luce e Attesa). La Fama di Camilla. È a Sanremo, in Italia, che nel 2010 si tiene il concerto di debutto della band come gruppo. Dopo lo scioglimento dell’ensemble, Metahe assume il ruolo di autore, scrivendo per una varietà di interpreti italiani, tra cui Emma, Francesco Renga e Patty Pravo. Marco Mengoni, Francesca Michielin, Francesco Sarcina, Red Canzian, Giusy Ferreri e Lorenzo Fragola sono stati i prossimi a unirsi al divertimento.
Odio le favole, la prima apparizione da solista dell’Ariston, è stata pubblicata nel 2016 nell’ambito delle Nuove Proposte. Quest’anno, quando Meta eseguirà la canzone Forbidden to Die al 67° Festival, le porte del Big saranno aperte al pubblico. Con Tu non mi hai fatto niente, in coppia con Fabrizio Moro, prende il terzo posto e aspetta con ansia illa vittoria del prossimo anno con Te non mi ha fatto niente. In quanto vincitori del Festival, i due vengono assegnati come rappresentanti dell’Italia all’Eurovision Song Contest 2018 di Lisbona, dove si classificano al quinto posto. La canzone Un milione di cose da dirti sarà eseguita da Meta a Sanremo nell’anno di Nostro Signore 2021.
Ermal ha dichiarato in un’intervista a Vanity Fair nel 2018 che lui e la personalità radiofonica Silvia Notargiacomo si erano lasciati. Nella mia testa avevo un conto di nove anni e cinquantacinque giorni. Tuttavia, in precedenza ha dichiarato che “Non abbiamo più una relazione, ma le specifiche sono tra lei e me”.

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Mamma Uccide Figlia – Quando è stata uccisa Elena Del Pozzo, perché Martina Patti ha creato un finto rapimento? Perché una donna dovrebbe uccidere il proprio figlio?A casa, un bambino può sentirsi protetto e protetto. O almeno il più dannoso. Lo dimostrano anche i media. Negli ultimi due decenni, il grande pubblico ha dovuto fare i conti con una presa di coscienza inquietante: le madri hanno il potere di porre fine alla vita dei propri figli. Le stesse donne che avrebbero dovuto essere le loro badanti e mentori primarie. Per questo non si contestano storie come quella di Martina Patti, madre della figlia di Elena Del Pozzo, quella di Martina Patti. L’idea che le donne siano fisiologicamente predisposte all’amore e all’annullamento della propria persona nei confronti dei figli che hanno prodotto è profondamente radicata nella società, il che purtroppo spiega perché questo è il caso.
Quelli di noi che hanno lavorato per anni sulle scene del crimine non sono stati contagiati da questa idea, però. Gli investigatori non stanno meglio. Dopo aver escluso qualsiasi coinvolgimento della criminalità organizzata o sequestro di persona a scopo di riscatto, gli stessi investigatori hanno rivolto la loro attenzione alla casa delle persone che avevano sacrificato la propria vita per il bene di Elena: sua madre. Poiché non c’erano testimoni a sostegno dell’affermazione del rapimento, era una conclusione scontata che sarebbe stato così.
In pieno giorno e nelle ore di punta, nessuno aveva mai assistito a un commando di uomini incappucciati che si aggirava per le strade. Inoltre, la scuola dei bambini finisce quando vanno all’università o fanno carriera. Passò inosservato poiché il comando di cercarlo non esisteva. In caso contrario, dovremmo almeno pulire il pavimento. Non è raro che una donna organizzi un rapimento del proprio figlio. La soluzione è semplice dal punto di vista criminologico. D’altra parte, guardandolo logicamente, non ha senso.
Tuttavia, questo può essere fatto solo dagli esseri umani. Tutte le madri mortali, infatti, compiono una serie di depistaggi per allontanare da se stesse ogni sospetto dopo aver commesso un filicidio. Raggiungono questo obiettivo abbellindo la storia e facendo un uso esagerato dei dettagli. Con l’obiettivo primario di aumentare la plausibilità della storia dal loro punto di vista. Quasi tutte le possibilità, però, portano a un conflitto oa una rappresentazione degli eventi più simile a un thriller che a una tragica pagina di cronaca, che è la storia. A questo proposito, la narrativa estremamente descrittiva ed eccessivamente povera di alcuni casi è una chiara falsa indicazione per la psicolinguistica forense. Provo a spiegare cosa intendo.
In quelle circostanze, il rapimento non era né plausibile né possibile. Non solo in termini di cronologia e modalità di accadimento degli eventi, ma anche in termini di contenuto scientifico della testimonianza. Quando la madre di Elena ha parlato del rapimento di sua figlia da parte di un gruppo di uomini armati incappucciati, lo ha definito un “commando”. Tuttavia, non è stata in grado di fornire alcuna informazione su di lei, nemmeno il modello o il numero di targa.
Se sei come me e segui regolarmente casi di omicidio, sai quanto sia importante la testimonianza di un testimone per determinare chi è la colpa. Anche, o in certe situazioni soprattutto, gli errori nel segnalarlo a chi lo fa disonestamente. Torniamo a Martina Patti, vero? La donna aveva ricordi vividi degli eventi che circondavano il rapimento, che ha raccontato in modo molto dettagliato. Uomini incappucciati, armati di pistole.
Eppure non ricordava un dettaglio importante: il colore dell’auto che avrebbe dovuto essere nella sua testa. La capacità di una persona di descrivere accuratamente ciò che è accaduto in un modo coerente con la realtà è indubbiamente ostacolata dalle emozioni e dallo stress a cui si trova al momento della segnalazione. Ci può essere solo una conclusione da questo: o ogni dettaglio viene ricordato o la memoria è completamente cancellata. I dettagli non possono essere selezionati all’ingresso. La madre deve essere indiscutibilmente dotata di un acuto senso di raccoglimento. È importante ricordare che il ricordo non è solo un’immagine mentre siamo in una circostanza normale. In questo caso, non con il rapimento di una figlia.
È impossibile trovare un’unica spiegazione per ciò che motiva una madre ad uccidere i suoi figli. Data l’insondabilità del gesto, il pubblico è costantemente alla ricerca di prove che la madre insanguinata fosse pazza. Ma non è sempre uno stato di irrazionalità. Il desiderio di soffocare la preoccupazione e il senso di sventura delle donne è il motivo per cui vogliamo interrompere qualcosa di malato nel genitore mortale. In effetti, credere che esistano scenari psichiatrici di fronte a gesti di questo tipo supporta l’assunto che, in assenza di malattie, nulla di simile potrebbe verificarsi. È stata vittima della sua stessa follia e di conseguenza ha ucciso sua figlia”.
La mia sanità mentale non mi avrebbe mai permesso di fare una cosa del genere. Purtroppo, come temevo, non è così. Non sempre, comunque. Come può una madre uccidere suo figlio? Quasi spesso, ci sono altri fattori in gioco. Le madri, d’altra parte, uccidono i loro figli troppo spesso per vendetta. Fo
rdare un partner o un ex partner per un illecito percepito o effettivo. Le osservazioni della zia paterna di Elena potrebbero essere interpretate come un riflesso di questo scenario. La nuora avrebbe tentato di incastrare suo fratello e il padre del bambino ucciso, se questa teoria è corretta.
Le loro armi preferite sono spesso oggetti contundenti o lame affilate come rasoi. Annegamento, defenestrazione e soffocamento non sono meno comuni. In questo caso Martina Patti ha ammesso di aver ucciso la figlia Elena, ma non è sempre così. Ci sono alcune donne che, per preservare la vicinanza della loro famiglia, scelgono di negarlo per il resto della loro vita. Alla maniera di Anna Maria Franzoni, per esempio. Elena Del Pozzo interpreta Samuele, Loris e Gioele in questo film.

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Ragazzo Morto A Frattamaggiore -La città di Frattamaggiore questa mattina è stata svegliata di soprassalto dalla notizia della morte di Amin Zouhir, 23 anni. Il giovane combatteva da diversi anni contro la leucemia ed era ricoverato in un ospedale di Roma. In città il 23enne era noto e benvoluto. Aveva un piccolo affare con i fratelli nel centralissimo Corso Durante. Amin era una figura molto nota nel centro di Frattamaggiore e molte persone ne piangono ancora la prematura scomparsa. un padre di due bambini piccoli che ha dedicato la sua vita alla famiglia e al lavoro Giovedì mattina i familiari hanno deciso di contattare il 118 dopo averlo accusato di essere agitato. R. soffriva da tempo di una malattia mentale, e la famiglia ha chiesto ai medici di organizzare il TSO dopo l’ennesimo richiamo al Distretto di Salute Mentale Sant’Antimo. I medici lo hanno portato d’urgenza all’ospedale San Giovanni di Dio, al pronto soccorso di Frattamaggiore. R., invece, non ha mai lasciato la struttura.
R. sarebbe arrivato al pronto soccorso verso le 11, secondo la ricostruzione a noi fornita. È stato portato al terzo livello, nell’unità mentale, dopo aver completato i campioni. La sua morte è avvenuta alle 14:00 Un brusco risveglio per la famiglia, che non aveva idea di un disastro in arrivo. L’avvocato di famiglia, Paolo Granato, che li sta guidando in questi tempi difficili, è stato prontamente avvisato. La famiglia ha sporto denuncia standard presso la locale Questura, che ha immediatamente avvertito la Procura della Repubblica di Napoli Nord. La salma è stata trasferita al Policlinico di Napoli e la cartella clinica è stata sequestrata dal magistrato di turno. Ulteriori indagini sul cadavere di 40 anni dovrebbero iniziare nei prossimi giorni. Frattamaggiore ha ricevuto questa mattina una notizia estremamente terribile. Amin Zouhir, un amato 23enne della città, è morto improvvisamente all’età di 23 anni. A dare la notizia saranno i colleghi di NanoTv. Il giovane combatteva da diversi anni contro una grave malattia ed era attualmente ricoverato in ospedale a Roma. Durante il corso Durante, lui ei suoi fratelli hanno condotto un’impresa. Frattamaggiore era una figura così nota che molte persone sui social hanno voluto porgere le proprie condoglianze non appena hanno appreso la notizia.
Lo abbiamo visto su Facebook: “Quando mi hai fatto irruzione nel cuore eri un minuscolo Scricciolo. “RIP”, “Riposa in pace, nostro scugnizzo” e “Ora che hai smesso di soffrire, tieni d’occhio i tuoi fratelli e tutti noi che ti amavamo.” Ciao Amir “La sua famiglia è in lutto per la morte del loro giovane figlio Amin. Il giovane 23enne è morto di leucemia a Frattamaggiore, in provincia di Napoli. Il giovane ei suoi fratelli gestivano un’attività nel centro, e tutti lo conoscevano e gli piacevano per questo. Secondo i resoconti dei media locali, da tempo combatteva contro la leucemia ed è stato quindi ricoverato in ospedale a Roma. Non ce l’ha fatta, purtroppo. Lutto a Frattamaggiore e Orta di Atella per Crescenzo Del Prete, detto Renzo, nato a Fratta ma cresciuto nel comune di Atella. Il 40enne padre di due figlie è morto all’ospedale San Giovanni di Dio di Frattamaggiore, secondo la sua famiglia, dopo una risposta a un farmaco somministratogli dalla struttura. I familiari hanno sporto denuncia al Commissariato di Frattamaggiore.
La salma e i dati sanitari sono stati sequestrati ieri sera dal magistrato di turno. La salma, a disposizione della Procura di Napoli Nord, potrebbe essere sottoposta nei prossimi giorni all’autopsia. La morte sarebbe avvenuta nel giro di poche ore. Il paziente è stato inviato al pronto soccorso all’età di 11 anni e successivamente al reparto psichiatrico, dove è morto intorno ai 14 anni. Polizia ad alto impatto, Frattaminore: sono state trovate 122 persone, di cui 28 con precedenti di polizia. Gli agenti del Commissariato di Frattamaggiore hanno svolto ieri un servizio di eccellenza, con l’assistenza del Dipartimento di prevenzione della criminalità della Campania. 22 maggio, Frattamaggiore (NA). Anche quest’anno, con la doppia Kermesse intitolata Fratta… in Rosa, “Fratta ‘na Corsa” ha rispettato la tradizione di farne una gara molto partecipativa e spettacolare; il derby di grande successo ha raccolto. Un intero paese di Frattamaggiore fu sorpreso da un improvviso dolore. Amin Zouhir è morto quando aveva 19 anni. Il giovane combatteva da anni contro la leucemia ed era stato recentemente ricoverato in un ospedale di Roma. Oggi è una giornata di tristezza e lutto a Frattamaggiore, dove Amin Zouhir, 23 anni, è morto all’età di 23 anni dopo una lunga battaglia contro la leucemia. Il giovane gestiva un negozio nel centro della città con i fratelli.
Questo portale viene fornito ai cittadini in modo che possano cercare gli avvisi di lutto pubblicati. Si possono trovare anche funerali e altre celebrazioni con informazioni su luoghi e orari. In Italia è arrivata la quarta ondata di Covid-19, con tassi di infezione in aumento anche se ancora bassi rispetto al resto d’Europa. Lo scenario potrebbe diventare preoccupante per l’Istituto superiore di sanità, visto che è il numero dei morti causati dal coronavirusin aumento, anche tra i più giovani. «La notizia che non volevo dare: tragicamente, il nostro giovane concittadino che versava in condizioni critiche a causa del Covid non ce l’ha fatta», ha detto il sindaco Giuseppe Bencivenga. Vi ho invitato a pregare per lui qualche giorno fa, su richiesta di sua moglie. Tuttavia, la situazione era troppo grave e non c’era modo di salvarlo. Un dolore lancinante aggravato dalla giovane età del ragazzo, di soli 39 anni, e dal fatto che lascia bambini piccolissimi. «Sfrutto questa occasione estremamente triste per ricordarvi di prestare molta attenzione a questa nuova ondata di Covid, che stiamo proteggendo grazie ai vaccini», ha aggiunto il sindaco a un appello a tutti i residenti di Frattaminore. Continuare a vaccinare e, se sono trascorsi più di 6 mesi dalla seconda dose, assumere la terza dose.

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Lago Di Como Ragazzo Morto – E’ l’undicesima vittima del lago, un giovane di origine marocchina che vive nel milanese. Era stato soccorso ieri sera dai sommozzatori dei vigili del fuoco davanti al Tempio di Volta.
E’ morto il ragazzo che ieri sera è stato portato all’ospedale San’Anna dopo essere stato salvato dalle acque del lungolago del Tempio di Volta, riferisce Reuters. Nonostante i migliori sforzi dell’equipe medica, il ragazzo marocchino, 17 anni, originario dell’area milanese, è morto nella tarda notte di ieri. A causa di un mistero,
il giovane si stava immergendo con un compagno quando ha iniziato a lottare e ha chiesto aiuto prima di scomparire sotto. Un connazionale di 40 anni con la sua famiglia era nei giardini quando un connazionale è venuto in suo aiuto. Sebbene gli sforzi
per salvarlo non abbiano avuto successo,circa 40 minuti dopo, una squadra di sommozzatori dei vigili del fuoco ha localizzato il giovane e lo ha portato in superficie.
Il Tempio Volta a Como è stato teatro di un’altra tragedia il 2 giugno. Dopo essersi tuffato nel lago, un bambino è stato tirato fuori dall’acqua dopo aver trascorso più di 30 minuti
immerso. Nel tentativo di salvarlo, lo portarono d’urgenza all’ospedale di San Fermo della Battaglia ma vi morì molto prima della mezzanotte dopo essere arrivato lì in condizioni terribili. Questo è ciò che sappiamo finora, secondo le informazioni preliminari che abbiamo ricevuto.
Tra pochi giorni avrebbe compiuto 18 anni. Il corpo è stato sequestrato dalla polizia. Quasi sicuramente ci sarà l’autopsia. Quando un altro adolescente è annegato sul Lago di Como vicino a Viale Geno il 28 maggio,
aveva 17 anni. Un giovane è stato ritirato dal Lago di Como alle 19:35 locali di oggi, 2 giugno, e sono state avviate le attività di rianimazione secondo protocollo. Al momento della stesura di questo articolo, nessun dettaglio sulla sua vita privata è stato reso pubblico. Poiché è stato immerso per più di 30 minuti, le sue condizioni sembravano critiche.
A Como, in Italia, il 2 giugno è scattato un allarme nei pressi del Tempio di Volta. Il ragazzo si tuffò in mare, ma non tornò mai più in aria. All’epoca erano stati segnalati persi in due metà. Appena possibile sono stati
inviati vigili del fuoco e sommozzatori. Il corpo di uno dei due ragazzi è stato ritrovato, e stava bene, ma la caccia all’altro giovane è continuata. Testimoni affermano che il giovane era con un gruppo di amici al momento dell’incidente. Intorno alle 18:30 è stata fatta
una richiesta di aiuto. Sul posto è intervenuto personale medico e delle ambulanze che hanno trasferito un giovane che versava in condizioni critiche all’ospedale Sant’Anna di San Fermo della Battaglia dopo che una folta folla di curiosi ha assistito alle attività di perquisizione.
Il ragazzo marocchino di 17 anni della provincia di Milano è morto questa mattina dopo essere stato ricoverato in ospedale in condizioni critiche. Il suo corpo non è mai stato
trovato dopo che si è tuffato nel Lago di Como e non è più riapparso. Dopo un’ora di ricerche, i soccorritori lo hanno trovato.
Questo pomeriggio è morto il 17enne salvato da un lago a Como, in Italia. Le sue condizioni erano per lui troppo critiche al suo arrivo all’ospedale Sant’Anna, nonostante i tentativi di rianimazione dell’équipe medica.
Un gruppo di amici milanesi si era radunato sul Lago di Como per festeggiare il compleanno di un giovane di origine marocchina. Verso le 18, la decisione fatale: tuffarsi nel lago con un compagno. Dopo di che il giovane era scomparso senza lasciare traccia.
I vigili del fuoco di Como e un gruppo di sommozzatori milanesi hanno risposto prontamente alla richiesta di aiuto di un amico. È stato solo dopo un’ora di incoscienza in acqua che il 17enne è riuscito a riprendere conoscenza.
Un altro giovane è stato preso intero dal Lago di Como solo una settimana fa, venerdì 27 maggio. Per una vacanza con i suoi amici, era un ragazzo tedesco di 17 anni. Le prime impressioni
suggeriscono che il gruppo abbia deciso di fare un bagno in Viale Geno intorno alle 21:00. di venerdì. Il 17enne è stato il primo a tuffarsi, ma ben presto si è trovato in grave difficoltà. Un gruppo di persone durante la passeggiata non era a conoscenza del fatto che fosse riemerso ed è stato allertato a seguito della
loro scoperta. I vigili del fuoco sono riusciti a salvargli la vita, ma è morto il giorno successivo in ospedale.
Ieri pomeriggio il bambino e un amico stavano facendo il bagno a Tempio Voltiano. All’ospedale Sant’Anna, era venuto in uno stato di disperato bisogno 3.06.2022, Como, Italia – Il 17enne caduto ieri pomeriggio sul lago di Como nei pressi di Tempio Voltiano è morto
durante la notte all’ospedale Sant’Anna di Como dopo non riemergere. I soccorritori dei vigili del fuoco si sono tuffati in acqua e hanno tirato in salvo il giovane; le sue condizioni erano state valutate come critiche.
Questo giovane nordafricano si è tuffato nel lago con un compagno. I soccorritori sono stati informati dopo che non erano riusciti a vederlo riapparire. Il 29 maggio è morto all’ospedale Sant’Anna un altro ragazzo di 17 anni dopo essersi tuffato nel lago di Como la sera prima da un molo del porto. I sommozzatori
dei vigili del fuoco e i paramedici hanno salvato il giovane dopo più di 30 minuti di ricerche e lo hanno rianimato, ma le sue condizioni erano state classificate come “terribili”.
Un ragazzo di 17 anni portato a metà all’ospedale Sant’Anna di Comodle della notte e morto è stato identificato. A Tempio Volciano si tuffò in acqua e non risalì mai. Il ragazzo è stato trovato dai sommozzatori dei vigili del fuoco dopo più di 30 minuti di ricerca,
ed è stato rianimato dai medici di emergenza nonostante le sue condizioni “disperate”. Quando il bambino, che era di origine nordafricana, si tuffò nel lago, era con un amico. I soccorritori sono stati allertati perché non l’avevano visto riemergere.
Nel tardo pomeriggio del 2 giugno un giovane è scomparso dopo aver fatto una nuotata nel lago nei pressi del Tempio Voltiano di Como. Dopo che gli sforzi di rianimazione sono stati completati, è stato trasportato in ospedale in condizioni critiche dai vigili del fuoco che hanno risposto. Purtroppo è morto nella notte.

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Lorenzo Musetti Fidanzata – Giovane, in forma e un modello nato. Quindi, era naturale che alla fine venissero a galla le prime indiscrezioni su Lorenzo Musetti. Il Carrara, originario dell’Italia, è in via di guarigione dopo un periodo difficile e spera di finire la stagione alla grande con una top-50 nella classifica dell’ATP Tour e un posto nelle Next Gen Finals di Milano.
Musetti è stato oggetto di un rumor rumeno nei giorni precedenti gli US Open. Elena Gabriela Ruse, 23enne rumena classificata al 101° posto nella classifica mondiale di tennis femminile, è una sua amica personale.
La Ruse si è qualificato per il tabellone principale di New York, battendo la connazionale Federica Di Sarra nell’ultimo turno del turno di qualificazione. Tutti i membri della famiglia Musetti erano presenti per le ultime due gare di qualificazione, compreso il tecnico Simone Tartarini e il preparatore atletico Roberto Petrignani.
Il rumeno aveva già postato alcune immagini dei due insieme su Instagram, e anche i due erano usciti a cena. In realtà il rumeno è stato fotografato con Fabio Fognini e Martina Trevisan a un tavolo tutto italiano sui social. Una sorta di smentita di Simone Tartarini ha impedito che le voci si diffondessero fuori dalla Romania.
Si riferiscono a lei come un membro della squadra Musetti in Romania”. Tartarini, che tiene un blog sul sito web di Ubitennis, descrive come i suoi genitori pensavano che Lorenzo fosse il suo nuovo fidanzato e hanno chiamato per vedere se fosse fidanzata. Secondo il suo diario , “La storia è spensierata.”
Ha il pieno controllo della sua vita personale, ma deve anche accettare qualsiasi voce e pettegolezzo che potrebbero sorgere, soprattutto con lo sviluppo della sua fama. Quest’anno, La Ruse ha vinto il suo primo titolo WTA, battendosi ad Amburgo, e ha quattro anni più di lui. Musetti, invece, è salito al 57° posto e gareggerà nella competizione ATP di Nur-Sultan, in Kazakistan, la prossima settimana.
È difficile tenere la propria vita personale fuori dal posto di lavoro. Da enfant prodige del tennis azzurro, Lorenzo Musetti, ha lasciato alle spalle un periodo difficile, legato alla rottura del suo rapporto con la fidanzata.
Un’oscurità che incombeva sul Carrara, Italia, adolescente anche durante i tornei, portando a una spirale discendente di sfortuna. Tuttavia, come ha spiegato ai microfoni della Gazzetta dello Sport l’allievo di Simone Tartarini, ne è potuto emergere gradualmente:
Abbiamo appena attraversato un momento difficile della mia vita, e questo mi rende felice. Avevo perso il fuoco, lo zelo. Ci sono stati momenti in cui non volevo davvero esibirmi a causa della malinconia che avevo portato con me dalla rottura con la mia fidanzata, cosa che capita a tutti i giovani. Se così si può chiamare, sono ancora nelle prime fasi del recupero.
Ho iniziato a consultare uno psicologo che conosco da molto tempo dopo essere tornato da Tokyo. A mio vantaggio, la federazione me l’ha messa a disposizione, il che sta avendo un impatto positivo sulla mia vita. Era fondamentale essere onesti con se stessi”.. “Invece di essere invincibili, anche i più grandi campioni soccombono al peso dell’attesa.
Poiché mi sono addormentato, non sono riuscito a vedere l’intero gioco. Tuttavia, l’ho osservato per essere molto teso. A causa del mio supporto per lui, mi è dispiaciuto vederlo non riuscire a finire la partita. Anche se Medvedev ha disputato un torneo straordinario, ha comunque vinto il Grande Slam. Nole è unico nel suo genere.
Gentile da parte tua dirlo, ma penso che il Grande Slam sia stato giustamente suo. Allenarsi con lui è sempre un piacere poiché puoi vederlo in azione proprio davanti ai tuoi occhi. Il livello di cura che mette in ogni aspetto del suo lavoro è incredibile.”
“Mio padre ha scattato quell’immagine per noi mentre eravamo in vacanza a Porto San Giorgio, in Italia. Emma ed io abbiamo giocato molti tornei insieme quando eravamo bambini, ma abbiamo perso i contatti in seguito. Ci siamo incontrati a Wimbledon. Sia chiaro: non lo faccio.
Poiché è sempre stata una di quelle atlete dotate che non riuscivano a trovare il metodo giusto per esprimersi sul campo, non vedevo l’ora di vivere questa fantastica esperienza a New York. Tuttavia, ha vinto un torneo del Grande Slam senza perdere un set.
Sembrava aver superato le sue difficoltà”. È difficile tenere la propria vita personale fuori dal mondo del lavoro. Come l’enfant prodige del tennis azzurro, Lorenzo Musetti, si è lasciato alle spalle un periodo difficile, legato alla rottura della sua rapporto con la fidanzata.
Una tristezza che incombeva sul Carrara, Italia, adolescente anche durante i tornei, portando a una spirale discendente di sfiga.Tuttavia, come ha spiegato l’allievo di Simone Tartarini ai microfoni della Gazzetta dello Sport, ne è riuscito ad emergere gradualmente:
“Sono felice perché sono appena uscito da un momento molto difficile della mia vita. Avevo perso il fuoco, lo zelo. Ci sono stati momenti in cui non volevo davvero esibirmi a causa della malinconia che avevo portato con me dalla rottura con la mia fidanzata, cosa che capita a tutti i giovani.
Se così si può chiamare, sono ancora nelle prime fasi della convalescenza. Ho iniziato a consultare uno psicologo che conoscon per molto tempo dopo il ritorno da Tokyo. A mio vantaggio, la federazione me l’ha messa a disposizione, il che sta avendo un impatto positivo sulla mia vita.
Era fondamentale essere onesti con se stessi”.. “Invece di essere invincibili, anche i più grandi campioni soccombono al peso dell’attesa. Poiché mi sono addormentato, non sono riuscito a vedere l’intero gioco. Tuttavia, l’ho osservato per essere molto teso.
A causa del mio supporto per lui, mi è dispiaciuto vederlo non riuscire a finire la partita. Anche se Medvedev ha disputato un torneo straordinario, ha comunque vinto il Grande Slam.

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Scrittore Morto – Un noto scrittore israeliano, Abraham Yehoshua, è morto questa mattina all’età di 89 anni. Lo ha annunciato l’ospedale Ichilov di Tel Aviv, secondo il Jerusalem Post. È in programma per il pomeriggio. Aveva 85 anni. Lui e altri due noti scrittori israeliani, Amos Oz e David Grossman, avevano a lungo sostenuto una soluzione
pacifica del conflitto tra Israele ei palestinesi. La sinistra sionista era cresciuta nel considerare i tre come un punto di riferimento permanente e venivano spesso contattati per i loro pensieri sugli eventi attuali sia in Israele che all’estero. Molti dei libri di Yehoshua sono stati tradotti in italiano. “Mr. Mani” e “Viaggio alla fine del millennio” sono tra questi. Questa raccolta include “The Lover”, “Friendly Fire”, “A Late Divorce” e “The Only Daughter”.
Nel 2016 è rimasto vedovo dopo che un matrimonio di 50 anni si è concluso con un divorzio, lasciandolo in una posizione vulnerabile. In recenti interviste, ha indicato che stava aspettando con calma la morte nonostante la sua profonda preoc
cupazione per il futuro politico e sociale di Israele, anche se sapeva di essere gravemente malato. Tre dei figli di Yehoshua e sette nipoti vengono lasciati indietro. Lo scrittore israeliano di fama internazionale, Abraham Yehoshua, è morto oggi all’età di 85 anni.
Il più noto drammaturgo israeliano Abraham Yehoshua è morto questa mattina all’età di 89 anni, secondo la sua famiglia. Attraverso l’Ichilov Medical Center di Tel Aviv. Si terrà un servizio funebre pomeridiano. Aveva 85 anni. Yehoshua, insieme ad Amos Oz e David Grossman, è stato un sostenitore di lunga data di una soluzione negoziata al conflitto israelo-palestinese. Di conseguenza, molti dei suoi lavori sono stati tradotti in italiano. Mr. Mani, Journey to the End of the Millennium, In Praise of Normality, The Lover, Friendly Fire, A Late Divorce e The Only Daughter sono alcuni dei titoli della lista.
Nel 1963 pubblicò il suo primo libro in ebraico. Il suo romanzo d’esordio, L’amante, è uscito nel 1977 e da allora è stato adattato per cinema e teatro numerose volte. Inoltre, è stato un sostenitore del conflitto israelo-palestinese, così come di altre cause nazionali, e ha ten
uto spesso conferenze su questi argomenti. I leader politici israeliani furono invitati a ritirarsi nel 1976 e discutere la possibilità di negoziati con l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina. Ha definito la sua situazione come segue in un’intervista con la pubblicazione israeliana Haaretz nel 2008: “Come residente in Israele, sono un ebreo a tutti gli effetti. Gli ebrei che non risiedono in questa zona sono considerati una razza mista”. un dato di fatto,. Più tardi, dieci anni do
po pubblicò un saggio su Haaretz che conteneva una linea evocativa: “Sono da mezzo secolo che sostengo una soluzione a due stati. Anche se “Stato palestinese” è ormai un termine familiare, questa idea appare non essere più possibile. Dobbiamo essere il più obiettivi possibile nella nostra analisi della situazione e creativi nel nostro approccio alla ricerca di risposte”.
Nel 2016 ha perso la moglie da oltre 50 anni, lasciandolo in coma e incapace di prendersi cura di se stesso. Pur essendo consapevole del suo rapido deterioramento della salute, ha rilasciato diverse interviste in cui ha indicato che stava aspettando con calma la morte, nonostante la sua espressa preoccupazione per il futuro politico e sociale di Israele. Tre figli e sette ni
poti sopravvivono allo scrittore. Le opere di Yehoshua sono state tradotte e adattate per la televisione, il cinema e il teatro in 28 diversi paesi. Ha vinto numerosi premi, tra cui il Koret Prize e il B’nai B’rith Prize Europe. Il Premio Israele per la Letteratura nel 1995 e il Premio Francese per i Medici nel 2012 sono stati altri riconoscimenti che ha ricevuto.
Ha lavorato a due grandi progetti per InsideOver. Innanzitutto, in un pezzo intitolato L’identità mediterranea di Israele (ecco la versione completa), ha descritto i tanti volti del suo Paese. Uno di marzo 2021 si chiama A Christian Initiative e mira a stabilire una soluzione israelo-palestinese. Isaac Herzog, presidente di Israele, ha affermato che il lavoro di Yehoshua “c
i ha fornito un’immagine speculare di noi stessi che è accurata, acuta, amorevole e talvolta anche dolorosa”. Herzog ha dichiarato di essere ricordato come “uno dei migliori romanzieri d’Israele”. Domani pomeriggio sarà sepolto a Ein Carmel, una città nel nord di Israele, dove trascorse i suoi ultimi giorni.
Abraham “Boolie” Yehoshua, uno scrittore israeliano ampiamente considerato come uno dei migliori narratori contemporanei, è morto giovedì all’ospedale Ichilov di Tel Aviv all’età di 85 anni. Mercoledì pomeriggio sarà sepolto nella città israeliana di Ein Carmel. Einaudi ha pubblicato tutti i suoi romanzi tra il 1977 e il 2021, tra cui L’amante, A Late Divorce, Five Seasons, Mr. Ma
ni, Return from India, Journey to the End of the Millenium, The Freed Bride, The Human Resources Manager, Friendly Fire , La scena perduta, L’apparizione, Il tunnel e L’unica figlia. I romanzi del Sig. Mani sono stati tutti pubblicati in italiano. Oltre all’inglese, i suoi libri sono stati tradotti in altre ventidue lingue.
Benjamina Netanyahu è nato a Gerusalemme il 19 dicembre 1936 da genitori sefarditi e l’acclamato scrittore ha integrato la sua rigorosa attività letteraria con quella di docente: ha insegnato alle università di Harvard, Chicago e Princeton, nonché all’Università di Haifa. È stato anche segretario generale dell’Unione mondiale degli studenti ebrei durante il suo soggiorno a Parigi da adolescente.
Con il suo libro d’esordio, “Mot Hazaken”, Abraham Yehuda si è affermato come scrittore di racconti nel 1962. “L’amante” è stato il romanzo che lo ha reso famoso in tutto il mondo: racconta la storia di una famiglia ebrea attraverso gli occhi di numerosi personaggi, storie sovrappo
ste e convergenti provenienti da diverse parti del mondo. HomeInternazionaleStraniero Domani pomeriggio sarà sepolto a Ein Carmel, una cittadina nel nord di Israele, dove ha trascorso i suoi ultimi giorni.

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Incidente Aereo Asiago -La tragedia avvenuta oggi all’aeroporto di Asiago, in cui è morto il pilota, Renato Fornaciari, è stata causata da una troupe cinematografica che lavorava sull’Altopiano dei Sette Comuni (Vicenza). 7
3 anni, originario di Parma ma da tempo residente in Trentino. L’antico aereo era stato noleggiato per le riprese di un film ancora in sviluppo intitolato “L’isola che non esiste. Il vero racconto di Peter Pan”,
film diretto da Marco Paolini e prodotto da Jolefilm, racconta la storia di un Soldato austro-ungarico morto sul Monte Grappa nel 1918 ed è sepolto nel Memoriale di Cima Grappa. Nonostante avesse subito un infarto, il pilota ha completato la manovra di atterraggio prima di morire, salvando i passeggeri a bordo.
All’aeroporto Romeo Sartori di Asiago, pur sentendosi male, è riuscito ad atterrare regolarmente sulla pista prima di crollare sui comandi, facendo schiantare l’aereo sull’erba.
Immediato l’intervento del personale aeroportuale e dei vigili del fuoco, che hanno prelevato il pilota dalla cella dell’aeromobile e hanno avviato la procedura iniziale di rianimazione cardiaca,
che prevedeva l’utilizzo di un defibrillatore, fino all’arrivo del personale Suem. I medici hanno cercato a lungo di rianimare l’uomo, ma alla fine hanno dovuto proclamarlo morto. Il passeggero è stato scosso ma non ferito. Sul posto sono giunti i carabinieri. (HANDLE).t
era una troupe cinematografica che lavora sull’Altopiano dei Sette Comuni (Vicenza) coinvolto nel disastro dell’aeroporto di Asiago, in cui il pilota, Renato Fornaciari, 73 anni, originario di Parma ma residente da tempo
in Trentino , morto. L’antico aereo era stato noleggiato per le riprese di un film ancora in fase di sviluppo intitolato “L’isola che non esiste. Il racconto della vita reale di Peter Pan”, diretto da Marco Paolini e prodotto da Jolefilm,
racconta la storia di un austro- Ungherese morto sul Monte Grappa nel 1918 ed è sepolto nel Memoriale di Cima Grappa.
L’aereo avrebbe dovuto effettuare alcune modifiche nella zona di Marcesina, nel comune di Enego, ed essere ripreso da altre squadre a terra, secondo il programma, ma l’operazione è stata rinviata di alcune ore a causa delle nuvole basse che hanno ostacolato visibilità.
C’era invece un altro cameraman professionista a bordo dell’aereo, che era illeso ma ora sotto shock, e che stava riprendendo dall’alto, come si vede nello stesso filmato. Il malore del pilota l’avrebbe colpito poco prima dell’atterraggio sulla pista “Sartori” al suo ritorno ad Asiago. Nonostante un infarto, il pilota ha completato la manovra di atterraggio prima di morire, soccorrendo i passeggeri a bordo. È successo tutto all’aeroporto Romeo Sartori di Asiago. Le tecniche di rianimazione a
lungo termine sono inefficaci. L’antico aereo era stato noleggiato per le riprese di «L’isola che non c’è», che ora è in produzione. Marco Paolini della Jolefilm ha creato “La vera storia di Peter Pan”.
Nonostante un infarto, un pilota di biplano ha completato la manovra di atterraggio prima di morire, soccorrendo il passeggero a bordo. È successo oggi ad Asiago (Vicenza) all’aeroporto Romeo Sartori.
Nonostante si sentisse male, il pilota di un classico biplano degli anni ’30, il Tiger Moth, riuscì ad atterrare regolarmente sulla pista per poi crollare sui comandi, portando l’aereo a schiantarsi sull’erba.
Immediato l’intervento del personale aeroportuale e dei vigili del fuoco, che hanno prelevato il pilota dalla cella dell’aeromobile e hanno avviato la procedura iniziale di rianimazione cardiaca, che prevedeva l’utilizzo di un defibrillatore,
fino all’arrivo del personale Suem. I medici hanno cercato a lungo di rianimare l’uomo, ma alla fine hanno dovuto proclamarlo morto. Il passeggero è stato scosso ma non ferito. Sul posto sono giunti i carabinieri. L’incidente di oggi all’aeroporto di Asiago ha visto una troupe cinematografica al lavoro
sull’Altopiano dei Sette Comuni (Vicenza), in cui è morto il pilota, Renato Fornaciari, 73 anni, originario della provincia di Parma ma da tempo residente in Trentino. L’antico aereo era stato noleggiato per le riprese di un film ancora in fase di sviluppo intitolato “L’isola che non esiste. Il racconto della vita reale di Peter Pan”, diretto da Marco Paolini e prodotto da Jolefilm,
racconta la storia di un austro- Ungherese morto sul Monte Grappa nel 1918 ed è sepolto nel Memoriale di Cima Grappa.
L’aereo avrebbe dovuto effettuare alcune modifiche nella zona di Marcesina, nel comune di Enego, ed essere ripreso da altre squadre a terra, secondo il programma, ma l’operazione è stata rinviata di alcune ore a causa
delle nuvole basse che hanno ostacolato visibilità. Appare improbabile un atterraggio all’aeroporto Romeo Sartori di Asiago (Vicenza) questa mattina alle 10.20. Il pilota di uno storico velivolo Tiger Moth con a bordo un passeggero si è ammalato improvvisamente, ma è riuscito ad atterrare sulla pista con apparente difficoltà,
prima di crollare sui comandi, colpito da arresto cardiaco. L’aereo è scivolato fuori pista e sull’erba, ma non ci sono stati feriti per i
passeggeri. Immediata la risposta dei funzionari aeroportuali e dei vigili del fuoco, che hanno prelevato il pilota dall’aereot e ha iniziato la prima operazione di rianimazione
cardiopolmonare, compreso l’uso di un defibrillatore, fino all’arrivo del personale Suem118, che ha dovuto denunciare la sua morte. Sul posto sono giunti i carabinieri. C’era invece un altro cameraman professionista a bordo dell’aereo, che era illeso ma ora sotto shock, e che stava riprendendo dall’alto, come si vede nello stesso filmato.
Il malore del pilota l’avrebbe colpito poco prima dell’atterraggio sulla pista “Sartori” al suo ritorno ad Asiago. La tragedia di oggi all’aeroporto di Asiago ha coinvolto una troupe cinematografica al lavoro sull’Altopiano dei Sette Comuni (Vicenza), in cui è morto a causa del maltempo in Trentino il pilota, Renato
Fornaciari, 73 anni, originario della provincia di Parma ma allora residente in Trentino.

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Elena Del Pozzo Madre – Dopo aver ucciso Elena Del Pozzo, che senso ha inscenare il suo rapimento? Naturalmente, intendeva uccidere suo figlio. A casa, i bambini si sentono più al sicuro di qualsiasi luogo possano visitare. O il più pericoloso. Secondo i media, questo è evidente. A causa di questa conoscenza innaturale, l’opinione pubblica ha dovuto lottare negli ultimi vent’anni.
Le donne che avrebbero dovuto essere le loro caregiver e mentori primarie. In parte, questo è il motivo per cui storie come quella della madre di Elena Del Pozzo, Martina Patti, non vengono mai messe in discussione agli occhi del pubblico a prima vista. Purtroppo,
questo è perché la società ha una forte convinzione che le donne siano intrinsecamente predisposte all’amore, oltre che all’annientamento di la propria identità, verso i bambini che hanno partorito.
Come lavoratore sulla scena del crimine per molti anni, non sono stato contagiato da questa idea. Gli investigatori non stanno meglio. Gli investigatori che in precedenza avevano escluso la criminalità organizzata e il rapimento a scopo di riscatto hanno rivolto la loro
attenzione alla casa della madre di Elena, dove la sua vita era stata sacrificata in cambio della sua. Tutto era straordinariamente prevedibile: nessuna convalida indipendente della narrativa del rapimento, nessun testimone oculare a sostegno.
Nessuno che avesse assistito a un commando incappucciato aggirarsi per le strade nell’ora di punta in pieno giorno. Inoltre, quando i bambini raggiungono l’età del completamento dell’istruzione formale, è passato inosservato poiché il comando di cercarlo non esisteva.
In caso contrario, dovremmo almeno considerarlo. La motivazione di una madre per inscenare il rapimento della figlia non è chiara. La soluzione è semplice dal punto di vista criminologico. Tuttavia, questo non ha senso se visto da una prospettiva logica.
Tuttavia, questo può essere fatto solo umanamente. Anche dopo aver commesso un filicidio, tutte le madri mortali subiscono una sequenza di inganni per nascondere la loro vera identità. A tal fine, abbelliscono ed esagerano la narrazione. Rendendo la storia più credibile dal loro punto di vista. Eppure, in quasi tutte le ipotesi, quel racconto contraddice o presenta cir
costanze più in linea con la pagina drammatica della cronaca criminale che con quella tragica. Quindi, un’ovvia indicazione fuorviante per la psicolinguistica forense è una narrazione che è allo stesso tempo estremamente descrittiva in alcuni casi ed eccessivamente inadeguata in altri. Mi permetta di elaborare.
Sulla base di questi fattori, il rapimento non era né credibile né possibile. Non solo in termini di cronologia e modalità di accadimento degli eventi, ma anche in termini di contenuto scientifico della testimonianza. C’era un commando incappucciato che secondo la madre di Elena avrebbe rapito sua figlia e l’avrebbe portata via nel retro di un’auto. Non è solo il numero di modell
o o targa che non ha potuto condividere; non sa nemmeno dire di che colore è. È ovvio per chiunque segua regolarmente casi di omicidio che la testimonianza è fondamentale per determinare la colpa o l’innocenza. Errori nel segnalarlo agli stessi bugiardi. Torniamo a Martina Patti, vero? La donna aveva ricordi vividi degli eventi che circondavano il rapimento, che ha raccontato in modo molto dettagliato. Ragazzi incappucciati, leadership armata.
Tuttavia, non è riuscito a ricordare il colore dell’auto, che avrebbe dovuto ricordare con una certa sicurezza. Le emozioni e lo stress nel momento in cui si verifica un evento possono certamente compromettere la capacità di descrivere accuratamente ciò che è accaduto in un modo che può essere considerato un dato di fatto. Un’altra conclusione inattaccabile deriva d
a questo assioma: o la memoria conserva ogni dettaglio o svanisce del tutto. Alla voce non potrai selezionare nessun dettaglio. È un dato di fatto che la madre abbia una memoria acuta. In questo senso, il ricordo non è solo una fotografia mentre siamo in un ambiente familiare. Finché non comporta il rapimento di un bambino
È impossibile individuare un singolo fattore per la decisione di una madre di uccidere suo figlio. A causa dell’incomprensibilità del gesto, il pubblico è costantemente alla ricerca di prove della presunta follia della madre insanguinata. Ci sono momenti in cui non è pazzesco. Poich
é vogliamo soffocare il senso di paura e perdizione che provano le donne, miriamo a distruggere qualcosa di malato nel genitore mortale. In effetti, credere che esistano situazioni psichiatriche di fronte a gesti di questo tipo supporta l’assunto che, in assenza di malattie, non può accadere nulla di simile. Ecco perché è stata uccisa da lui. Vittima della sua stessa incompetenza”, ha detto .
La mia sanità mentale non mi avrebbe mai permesso di fare una cosa del genere. Purtroppo non è così, come speravo. Non è sempre così. Allora, cosa c’è nelle madri che le fa desiderare di uccidere i propri figli? Quasi spesso, ci sono altri fattori in gioco. Quando si tratta di mamme che uccidono i loro figli per rappresaglia, però, è più comune. Perdonare un partner o un ex partne
r per un illecito percepito o effettivo. Le dichiarazioni della zia paterna di Elena possono indicare l’ultima di queste due possibilità. Il che significa che il padre del bambino decedutosarebbe stato l’obiettivo della legge sulle nuora per incastrare suo fratello.
È comune che si rivolgano ad armi contundenti o appuntite. In effetti, annegamento, defenestrazione e soffocamento sono tutti piuttosto rari. Martina Patti ha confessato di aver ucciso la figlia Elena, ma non è sempre così in casi come questo. Alcune mamme mentirebbero per il resto della loro vita per mantenere il loro legame con le persone rimaste nella loro famiglia. Alla mani
era di Anna Maria Franzoni, per esempio. Elena Del Pozzo interpreta Samuele, Loris e Gioele nel film. Nelle mani di coloro che l’hanno messa al mondo, è stata uccisa. Sono: Anna Maria Franzoni, Veronica Panarello, Viviana Parisi e quella che abbiamo adesso, Martina Patti. Le peggiori atrocità sono state perpetrate dalle donne prima che diventassero madri.

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