Arrestato Niko Pandetta – Pertanto, la condanna di Niko Pandetta e la pena detentiva di quattro anni restano in vigore e il suo ricorso viene respinto. Nonostante i recenti successi musicali—tra cui un disco d’oro per il singolo “Pistole nella Fendi” e un disco d’oro per “Bella vita”, oltre a risultati di streaming stellari, Niko Pandetta ha ricevuto alcune notizie deludenti. La Cassazione ha di fatto reso irrevocabile la punizione per il rapper neomelodico siciliano decisa nell’estate del 2021 dalla Corte d’Appello, qualificando il ricorso inammissibile.
Le parti hanno raggiunto un patteggiamento e Niko Pandetta è stato condannato a 4 anni di carcere. Il nome del cantante è da tempo in una lista di ricercati, tutto a causa di uno scontro finito a colpi di arma da fuoco fuori da un locale di Porto Etneo la scorsa primavera. L’incidente è avvenuto dopo che lo spettacolo del cantante in una discoteca vicina è stato interrotto quando è stato bloccato da bande rivali di giovani uomini armati. Per tornare al processo recentemente concluso, Niko Pandetta è stato dichiarato colpevole di spaccio di droga e condannato a quattro anni a seguito delle indagini su
un’organizzazione di traffico di droga. Molti degli accusati sono stati giudicati colpevoli e sono stati tutti condannati a pene detentive comprese tra quattro e sette anni. Tuttavia, la Suprema Corte ha indirizzato gli altri imputati a un diverso ramo della Corte d’Appello di Catania a riconsiderare la pena definitiva dopo averli ritenuti penalmente responsabili delle contestate accuse di droga. Colpa della decisione dei giudici di legittimità di annullare le cause che coinvolgono l’aggravante mafioso.
Se le accuse contro il trafficante divenuto pentito Sardo fossero vere, alla dinastia Cappello-Bonaccorsi sarebbe stato promesso il perdono se la sua organizzazione fosse stata al comando durante le indagini. La Suprema Corte, quindi, ha deciso di non esaminare il caso e non ha rinviato l’udienza. Un secondo ricorso sarà ascoltato per Simone Guglielmino, Filippo Beninato, Giovanni Di Maggio, Davide Nunzio Scrivano, Giuseppe Treccarichi Scauzzo e Ivano Antonino Santangelo, ma solo per adeguare le loro sentenze. Le sanzioni impugnate nei loro confronti variavano da 14 anni consecutivi a 5 anni. I costi saranno rivalutati e adeguati.
Ho già vissuto in quartieri affollati, in Italia. Porterò con me il tuo affetto quando tornerò. Creerò musica nuova di zecca dall’interno verso l’esterno. Ti dimostrerò che sono migliore che mai andando nel mondo e mostrandoti. Il rapper ha postato su Instagram per far sapere ai suoi follower che anche lui rilascerà nuova musica durante la detenzione. Per questo motivo, la pena detentiva di quattro anni di Niko Pandetta è definitiva e non può essere impugnata. I recenti successi musicali di “Pistole nella Fendi” come singolo e “Bella” come album, entrambi guadagnando dischi d’oro, sono motivo di festa.
I legali di Niko Pandetta hanno presentato ricorso, ma la Corte di Cassazione ha ritenuto inammissibile. La condanna a quattro anni per spaccio di droga del cantante e nipote del boss Turi Cappello è stata finalizzata. Nell’ambito di un procedimento giudiziario per il massiccio traffico di droga tra Calabria e Sicilia, la Corte d’Appello di Catania ha condannato nell’estate del 2021 il trapper neomelodico Vincenzo Pandetta, alias Niko, a 4 anni di carcere.
Uno dei tanti imputati nel processo è un artista catanese accusato di traffico di droga. La Suprema Corte si è pronunciata sull’impugnazione della sentenza del cantante. Secondo il quotidiano locale La Sicilia, la Suprema Corte ha ritenuto “irricevibile” il ricorso di Pandetta, rendendo così definitiva la sentenza d’appello. Anche i ricorsi di altri imputati colpevoli sono stati respinti. In galera: Niko Pandetta.
Niko Pandetta viene liberato dal carcere. Il trapper catanese, che è anche nipote del boss della mafia Turi Cappello, ha fatto capire sui social di non essere turbato dalla prospettiva del carcere. Sono abituato a quartieri affollati; Sono cresciuto in una piccola casa, ho passato del tempo in carcere e la metropolitana italiana è il mio habitat naturale. Porterò con me il tuo affetto quando tornerò. Creerò musica nuova di zecca dall’interno verso l’esterno. Uno dei suoi post più recenti su Instagram su di lei diceva: “Uscirò e mi vedrai più forte di prima.
Niko Pandetta non è più nei telegiornali per il suo spaccio di droga, ma piuttosto per uno scontro finito a colpi di arma da fuoco la scorsa primavera. all’esterno di una discoteca catanese situata in zona portuale. Il cacciatore è stato inserito nell’elenco dei sospetti dopo aver sentito quella storia; il cantante è stato accusato di incitamento a una rissa tra due gruppi di giovani legati a fazioni mafiose dopo un concerto cancellato.
Per il suo ruolo nel traffico di stupefacenti, Niko Pandetta ha ricevuto una pena detentiva di quattro anni. Dopo essere stato intercettato, il musicista è stato ritenuto colpevole di traffico di droga e molti dei suoi collaboratori sono stati arrestati a seguito delle indagini. Il cantante, però, è sfuggito alla cattura e resta latitante nonostante il verdetto. Herik, il manager del cantante, ha gestito la spiegazione. Ha dichiarato: “Passerà più tempo per la revisione prima del repo
rt in prigione. Dovremo dimostrare che anche se lavora, non infrange la legge entrando nell’edificio. Sebbene lo stato sia desideroso di rieducare i suoi cittadini, farlo non è sempre accolto con entusiasmo. Spetta al giudice decidere se entrare o meno nel campo del lavoro sociale e dell’affidamento. Anche se, evitare la prigione è una sfida per lui.
Niko Pandetta sperava di tenere all’oscuro anche i suoi più devoti ammiratori riguardo alla sua condanna e alla sua condanna. Ha scritto su Instagram: “Sono abituato a stanze confinate, casette, celle, la scena italiana”, riferendosi alle sue precedenti condizioni di vita. Porterò il tuo amore con me quando tornerò a casa. Creerò musica nuova di zecca dall’interno verso l’esterno. Ti dimostrerò che sono ancora più formidabile in natura.
