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Vittoria Zanetti Biografia - Media Famosi
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Vittoria Zanetti Biografia
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Vittoria Zanetti Biografia – Matteo Pichi, classe 1986, e Vittoria Zanetti, classe 1991, sognavano di portare un pezzo di California in città, e lo hanno fatto attraverso un format di ristorazione giovane e innovativo: sia nell’offerta gastronomica – poke bowl in chiave californiana – e nello stile, attraverso un interior design che colpisce per l’intensità dei colori,

la semplicità degli arredi con materiali naturali, e il fascino della piazza esotica. Da giovane, nel 1991, si trasferì in California per migliorare il suo inglese e concentrarsi su quello che doveva essere l’inizio di una carriera politica. Nato a Mantova ma adottato da una famiglia milanese. È stata così ispirata dalla cultura rilassata della West Coast e dalle sue numerose poke house che ha deciso di trasformare il suo amore per la cucina in un vero e proprio business e,

insieme a Matteo Pichi, ha aperto la prima Poke House. Facilmente condivisibile su piattaforme di social media, un arcobaleno di colori, un focus su ingredienti salutari e un comodo sistema di consegna. Le poke bowl hanno tutte le caratteristiche di un nuovo cibo alla moda e, in effetti, molti di noi le hanno rese una parte regolare della nostra dieta,

specialmente nelle principali città della nazione. Alcuni potrebbero vederlo come una moda passeggera, tracciando parallelismi con il successo del sushi o degli hamburger gourmet degli ultimi anni; tuttavia, solo il passare del tempo rivelerà la vera natura di questo fenomeno. Dietro questa moda ci sono senza dubbio le storie di imprenditori di successo come la fondatrice di Poke House,

Vittoria Zanetti. È nata nel 1991 e ha trascorso la sua infanzia a Mantova, ma alla fine ha deciso di fare di Milano la sua residenza fissa perché si è innamorata della città. In comune, la passione per la buona cucina: “Da quando mi sono trasferito qui, mi sono reso conto che in questa città c’è una grande varietà di ristoranti e altre attività. Ogni sera provavo un nuovo ristorante,

e la cucina era un’altra passione mio. Dopo la tua laurea in scienze politiche all’Università Cattolica, hai iniziato a lavorare nel settore della ristorazione con la speranza di portare un giorno a compimento il modello lei. Ero un principiante assoluto. Erano situazioni difficili. I capi potevano essere piuttosto rigorosa a volte.

Ora afferma che “quegli anni sono stati fondamentali per il lavoro che svolgo adesso”.Era giusto che tu passassi un po’ di tempo nella divisione marketing, eventi e pubbliche relazioni di Calzedonia dopo aver lavorato per un po’ nella ristorazione. Dalla sua esperienza è uscito più che mai determinato a intraprendere la carriera di imprenditore del food.

Gli occhi gli si sono aperti durante la permanenza negli Stati Uniti, in particolare tra gli stati della California e della Florida, dove ha Ho incontrato il poke, un alimento base della cucina hawaiana composto da pesce crudo, riso, frutta, verdura e altri condimenti. Il mio amore per questo pasto si è diffuso ai ristoranti che lo offrivano e agli avventori che li visitavano.

L’unica opzione che ho visto era portarlo in Italia”, dice. Matteo Pichi, creatore di Foodinho, un’app per la consegna di pasti acquisita da Glovoto per aiutare a estendere le sue operazioni in Italia, è uno stretto conoscente personale dello sviluppatore principale del progetto e un adattamento naturale come partner. I due iniziano a sviluppare il formato nel novembre 2018;

Vittoria si occupa del prodotto e delle operazioni, mentre il suo ragazzo si occupa dello sviluppo del business. Dopo un mese, abbiamo fatto le valigie e siamo partiti. Lei spiega come l’azienda è passata da un “piccolo dark kitchen” a “il brand più ricercato sulle piattaforme di delivery” con questo racconto: “Abbiamo lanciato una piccola dark kitchen,

e poi abbiamo costruito il primo negozio a Milano. Per quanto riguarda il prodotto, ho lavorato con lo chef per trovare gli ingredienti e sviluppare le ricette. A tal fine, ho passato molto tempo a lavorare sull’uniformità del prodotto. Ora c’è un laboratorio centrale a Rozzano che serve tutta Milano. Ora, la parte difficile è far sì che le sedi di Roma, Torino e Spagna siano conformi agli stessi standard.

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Dopo due anni, l’azienda si è espansa a venti ristoranti con un fatturato annuo complessivo di dodici milioni di euro. Recentemente sono stati aperti negozi a Madrid e alcuni a Lisbona, e l’azienda si è espansa in altre città italiane come Roma e Torino. Una strategia di crescita inarrestabile che punta su metropoli spagnole come Barcellona e Valencia.

Milano Investment Partners di Angelo Moratti, fondo di venture capital, ha contribuito all’iniziativa nel mese di maggio con 5 milioni di euro. Gli investitori sono stati probabilmente conquistati dalla resilienza del marchio durante le crisi sanitarie e le chiusure dei ristoranti: “Abbiamo subito grosse perdite, ma ci siamo salvati grazie alla forte raccolta di consegne”.

Sono stati fatti molti sforzi per promuoverlo online. Inoltre, nell’arco di due giorni, abbiamo lanciato altri tre marchi virtuali: uno per il sushi, uno per le insalate e uno per il pollo fritto. Grazie a loro abbiamo visto crescere le vendite», racconta. Quella di Vittoria Zanetti è stata una bella storia: mantovana adottata da piccola e cresciuta a Milano.

La cameriera di ieri è oggi amministratore delegato e fondatrice dell’azienda a Poke House. È qualcuno per te?hai familiarità con? Diamo retta a Come On!, la società di catering fondata nel 2018 che conta già 105 sedi in sette paesi e prevede un anno di fatturato da 40 milioni di euro nel 2021. Urca. Dato che ce ne sono 21 nella City of Poke House,

è altamente improbabile che tu non abbia familiarità con il concetto. E poi, ovviamente, c’è il poke, che, come tutti sanno, è di gran moda in questo momento. Questa versione del piatto combina i tradizionali sapori hawaiani con un tocco di freschezza californiana. Incredibilmente fotogenico, certo, grazie all’abbondanza di colori vivaci e al design moderno.

Abbiamo ribattuto con “ma Vittoria Zanetti”. Il fondatore ha condiviso la storia passata dell’azienda con HuffPost, cosa che ha suscitato il nostro interesse. “Quattro anni fa, quasi tutti in Italia capivano il poke”, ha detto Zanetti, che ha co-fondato Poke House con il suo amico Matteo Pichi.

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