
Vincenzo Paduano Oggi – Vincenzo Padovano, ex guardia di sicurezza, è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio nel maggio 2016 di Sara Di Pietrantonio, 22 anni. L’omicidio è seguito a giorni di sorveglianza e minacce da Padovano. 23 aprile 2021 – Roma, Italia Vincenzo Padovano, che ha ucciso e bruciato l’ex fidanzata Sara di Pietrantonio il 29 maggio 2016,
è stato condannato all’ergastolo dalla Corte Suprema. Padovano è accusato di omicidio e stalking; nel 2019 la Corte Suprema ha autorizzato l’avvio di un processo di appello dopo che i magistrati di secondo grado hanno ridotto la pena a 30 anni di reclusione, decisione non condivisa dalla Corte Suprema. Nel corso del processo per rito abbreviato,
l’ex guardia giurata Padovano è stato condannato all’ergastolo in primo grado. Tuttavia, la pena è stata aumentata in appello a 30 anni di reclusione perché il tribunale ha stabilito che il reato di atti persecutori dovrebbe rientrare nel reato di omicidio. La Suprema Corte si è dichiarata in disaccordo con la decisione e ha disposto che la sanzione fosse riconsiderata alla luce del principio di diritto che l’omicidio aggravato non “incorpora” attività persecutorie.
Senza più vie d’appello, Padovano è stato infine condannato a quattro anni per stalking a conclusione del secondo ricorso, pena che, unita al primo, si è conclusa con l’ergastolo. Al momento dei fatti, la 22enne Sara Di Pietrantonio è stata strangolata e il suo corpo bruciato da Padovano nel tentativo di distruggere le prove.
L’omicidio è avvenuto dopo che il suo ex amante era stato minacciato e perseguitato per diversi giorni perché si era rifiutata di tornare insieme all’uomo. Dopo che Padovano ha strangolato Di Pietrantonio, ha inseguito la ragazza in automobile, ha sbattuto la sua macchina e gli ha dato fuoco. 10 maggio 2018 – Roma,
Italia Vincenzo Padovano è stato condannato a 30 anni di reclusione dalla prima Corte d’Assise d’Appello di Roma nel maggio 2016 per l’omicidio-suicidio della sua ex fidanzata, Sara Di Pietrantonio. L’accusa ha chiesto la conferma dell’ergastolo per omicidio premeditato, cui si sono aggiunti inutili motivi abietti, atti persecutori,
stalking e distruzione di un cadavere, come riscontrato nel processo di primo grado di questo caso di femminicidio. Questo perché ha ucciso la sua ex amante, Sara Di Pietrantonio, e poi ha bruciato la sua macchina “per eliminare” ogni prova che fosse mai esistita. Nel cuore della notte, in una strada tranquilla alle porte di Roma, il disastro ha colpito.
Nel corso del processo, ha visitato Sara e la sua famiglia per porgere le sue condoglianze, dichiarando di essere “un mostro” per le sue azioni. La notte del 29 maggio 2016 la giovane è stata vittima di un reato che ha fatto seguito all’innalzamento del livello di persistenti molestie a cui era stata sottoposta. Alla Magliana, Sara è stata soffocata.
Lei e il suo amante Alessandro erano seguiti da Padovano da tempo. In quella fatidica sera, l’ex uomo mascherato avrebbe seguito e urtato la ragazza mentre si allontanava con la sua auto, facendola fermare. I due hanno avuto un’accesa discussione, durante la quale la gola della donna è stata afferrata e stretta; la donna fu poi uccisa; ed è stato fatto un tentativo di sbarazzarsi del suo corpo,
per il quale l’aggressore aveva appositamente raccolto la benzina per alimentare il fuoco. Va bene; i giudici hanno ovviamente convenuto “Concetta, la mamma di Sara, ha letto la sentenza e ha fatto l’osservazione. So di sembrare cinica, ha aggiunto la donna, ma credo davvero che non possa arrivare da solo a veri e propri rimorsi”. L’avvocato di Padova,
Paolo Pirani, ha dichiarato: “Potrei dichiararmi parzialmente soddisfatto della riduzione della pena, ma permangono comunque gli aspetti aggravanti”. Siamo pronti a presentare ricorso in Cassazione dopo aver esaminato le ragioni”. I legali di Difference Woman, il gruppo che ha avviato una causa legale,
esprimono ottimismo sul fatto che la formulazione di giustificazione della sentenza riconoscerà la storia di violenza in cui si è sviluppato il femminicidio.Giovedì 11 agosto 2022 – Cagliari, Italia Tempeste, grandine e temporali hanno colpito l’isola di Sardegna questo pomeriggio. Il Cagliari, colpito da un temporale nel pomeriggio,
è stato gravemente sconvolto dal continuo acquazzone e dal forte vento. Si sono verificate piccole inondazioni e problemi con il lancio di rifiuti e bidoni della spazzatura nelle aree centrali della città. Nella regione di Pirri, dove le autostrade erano inondate, la situazione era la peggiore. Gli scantinati e i garage sono stati inondati al punto che l’acqua entrava attraverso le porte delle auto.
Sul posto sono giunti i vigili del fuoco e le forze dell’ordine del governo locale. Assemini, un sobborgo di Cagliari, ha subito un’alluvione, che ha portato la centrale attraverso Cagliari ad essere travolta da un fiume fangoso. A causa dell’acqua è stata chiusa la strada statale 554, detta “Cagliaritana”,
tra Elmas, alla periferia di Cagliari, e la statale 195. Nel nuorese gli idrobombe locali sono esplosi subito dopo l’ora di pranzo, provocando allagamenti nelle periferie e nelle zone rurali dei paesi e qualche difficoltà a causa dell’allagamento delle strade. Essendo originario dell’Ordine degli Avvocatibagia di Seulo e Mandrolisai,
il temporale si è poi inoltrato a Cagliari portando con sé forti venti e pioggia. Diversi turisti sulla costa orientale sono stati costretti a evacuare le spiagge in previsione della tempesta in arrivo. Il peggio è a Monastir ed Escolca, dove acqua, fango e detriti sull’asfalto hanno reso impraticabili la strada comunale alle porte del paese e la provinciale per Gergei. Bitti,
il paese recentemente devastato da un temporale e ancora convalescente dalla devastante alluvione del novembre 2020. I lavoratori di Provincia e Comune si stanno ora rivolgendo ad acqua e detriti sulle carreggiate della tangenziale sud del centro abitato e della strada provinciale 3 che unisce Bitti e Onan.
