Stefano Ricucci Oggi – “Prove nascoste che mi scagionano”, ha detto Stefano Ricucci durante l’accusa di Giuseppe “Magiste” Magiste, e ha accusato di averlo accusato i pm. Si è discusso sui documenti bancari che saranno messi a disposizione del pubblico ministero al termine del processo.Non solo Stefano Ricucci si difende dalle accuse di potenziale corruzione, ma passa anche all’offensiva contro i pubblici ministeri.
sostenendo che stanno nascondendo informazioni che lo scagionano da illeciti. L’imprenditore è sotto processo per la presunta corruzione di Nicola Russo, che è giudice in Commissione tributaria per il Lazio e consigliere di Stato. Il momento cruciale del processo arriva quando viene formulata questa accusa.
Entrambi, insieme a un altro imprenditore di nome Liberato Lo Conte, sono stati presi in custodia cautelare nel marzo 2018. In cambio di un risarcimento monetario e di altri vantaggi, agli inquirenti è stato promesso che una sentenza contraria a Ricucci sarebbe stata “aggiustata” secondo i termini dell’accordo.
Su quest’ultimo punto, l’avvocato Massimo Biffa ha chiesto oggi l’acquisizione degli estratti conto del giudice della seconda sezione penale, che è presieduta da Anna Maria Pazienza. Questo perché le dichiarazioni smentirebbero una delle circostanze presenti nella richiesta di arresto, ovvero il fatto che il presunto individuo corrotto non ha prelevato denaro dai propri conti insieme alle accuse individuali.
Ne parla il Corriere della Sera, spiegando che, secondo la difesa di Stefano Ricucci, quei ritiri sono avvenuti e dimostrano la disponibilità finanziaria del giudice, che ha attinto dal suo conto e da quello dei suoi genitori, dove potrebbe operare per circa 60.000 euro. Il Corriere della Sera ricorda anche che i ritiri dimostrano che il giudice ha potuto utilizzare la sua posizione a vantaggio economico.
Il fatto cruciale, però, secondo i legali di Stefano Ricucci, è che questi registri bancari erano a disposizione del pm, che avrebbe trascurato di depositarli, se non nelle udienze al termine del processo. Questo secondo gli avvocati di Stefano Ricucci. Nella denuncia, che inizia a gennaio 2015 e prosegue fino a ottobre 2015, si parla di spendere 8.000 euro per pasti e aperitivi nell’arco di 10 mesi.
A seguito delle indagini è emerso un accordo corruttivo tra Magiste real estate property spa e l’Agenzia delle Entrate in merito ad un contenzioso fiscale relativo ad un credito IVA di 20 milioni che la società si vantava di aver ricevuto dall’Agenzia delle Entrate. Tale accordo era in relazione ad un contenzioso tributario che ha coinvolto Magiste real estate property spa.
Nicola Russo era legato ai due imprenditori, ancor prima della decisione della Commissione Tributaria, secondo il gip, da vincoli di fiducia basati sull’amicizia oltre che da comuni legami di interessi e conoscenze. Questa informazione è emersa dai documenti sequestrati ed è stata scoperta a seguito delle indagini.
A causa di tale conflitto di interessi, il giudice era tenuto a ricusare se stesso dalla causa; ha invece svolto la funzione di relatore e proroga della sentenza di appello, che ha comportato il ribaltamento del precedente provvedimento favorevole al magistrato. In cambio della sua testimonianza, il gip afferma che gli sarebbero stati dati regali e contanti costosi, oltre a cene e serate trascorse in hotel.
ristoranti e discoteche romani. A seguito degli eventi dell’udienza, il pm, rappresentato da un altro pubblico ministero di nome Fabrizio Tucci, ha dichiarato che si riserverà di replicare nel corso della successiva nomina.Stefano Ricucci è da diversi anni l’epicentro della vita finanziaria e commerciale italiana, emblema stesso dell’inizio di una nuova stagione imprenditoriale.
Una domanda ha sempre seguito Stefano Ricucci per tutta la sua carriera, da quando ha aperto la sua prima azienda a Zagarolo fino a quando è diventato famoso per la sua salita in RCS: come si è arricchito?Nato a Zagarolo nel 1961, da genitori che lavoravano rispettivamente come autista di autobus e casalinga.
Il giovane Stefano ha intrapreso una carriera in odontoiatria e alla fine ha conseguito la laurea presso l’Eastman Dental Institute di Roma. Inizia il tirocinio presso lo studio Perrone, ma la sua carriera di dentista è presto deragliata: incontra qualche difficoltà legale, ha delle incomprensioni con i soci e, soprattutto, mostra un’eccezionale attitudine al business.
Nel 1982, all’età di ventuno anni, la madre gli cede un appezzamento di terreno a Zagarolo. Questo fu l’inizio della sua carriera imprenditoriale. Qui fondò un piccolo centro commerciale che, dopo due anni, mise in vendita al prezzo di 186 milioni di lire. Una devastante battuta d’arresto per il giovane Stefano, la cui attività sarebbe servita come base per la sua fulminea ascesa nel settore immobiliare
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La sua strategia è abbastanza semplice: ottenere finanziamenti da banche rispettabili, acquistare terreni a basso prezzo e poi venderli alcuni anni dopo per il doppio di quanto li hai pagati. Un approccio metodico che avrà sicuramente successo. Riuscì ad ottenere linee di credito per l’acquisto di terreni a San Cesareo.
Zagarolo e altre zone di Roma grazie ai legami che aveva con Banca Agricola Mantovana e Banca Nazionale dell’Agricoltura. Operazioni che gli hanno permesso di accumulare complessivamente oltre 6 miliardi di lire.Una vittoria che lo catapulta dritto nel vivo della finanza italiana. Anche l’introduzione sul mercato è avvenuta senza intoppi.
Ha fondato una società finanziaria nota come Magiste e l’ha utilizzata per impegnarsi in una varietà di attività commerciali. Queste attività includevano: Ancora una volta, ha potuto investire in alcune importanti iniziative grazie alle linee di credito messe a sua disposizione dalle sue banche preferite. Questa volta ha messo i suoi soldi in Olivetti e, soprattutto, Tecnost. Una transazione grazie alla quale ha guadagnato 20 miliardi di lire.
