Stefano Cerri Storia – A sette anni dal suo omicidio, avvenuto l’11 dicembre dello stesso anno, a Milano, viene finalmente ritrovato il cadavere di Francesco Cerri, il violento stilista che sarà al centro dell’attuale puntata de “Il terzo indizio”. Nel 2015 i resti e la testa furono scoperti dai componenti della Squadra Mobile del capoluogo lombardo in un bosco nei pressi di Pavia,
tra i comuni di Garlasco e Tromello. Nel maggio 2012 la Corte di Cassazione ha confermato le condanne all’ergastolo inflitte al dominicano i cittadini Stefano Savasta, mente dell’omicidio e rivale romantico di Cerri, e i suoi tre esecutori materiali.
Un altro dominicano che ha contribuito al rapimento, Wilton Martinez Valles, ha parlato di quanto accaduto dopo aver scontato solo una parte della sua condanna a otto anni. Il 2 febbraio 2010 si pentì. Alle 7 di sera, mentre Cerri chiudeva la serranda, è stato rapito e gettato in un furgone.
Il momento cruciale della caccia al cadavere di STEFANO CERRI
Per dare una lezione a Stefano Cerri, Stefano Savasta ha sborsato duemila dollari. La condivisione di un interesse romantico ha unito questi due sconosciuti. In realtà, Cerri fungeva da venditore per Savasta. Tuttavia, il disastro si è verificato quando l’uomo d’affari è stato messo fuori combattimento con due pugni mentre le sue labbra erano chiuse con nastro adesivo.
Uno degli assassini ha fornito alla polizia le informazioni necessarie per rintracciare il corpo. Dopo la scomparsa del mandante nel dicembre 2014, Marthy Hernandez Rodriguez si è sentita abbastanza sicura da scrivere una lettera agli investigatori, offrendo il pezzo mancante. Fornì infatti dettagli su dove trovare il cadavere di Stefano Cerri.
Gli inquirenti lo cercavano nel quartiere milanese di Rozzano, ma è invece risultato nelle foreste della provincia di Pavia. Ma non poteva rivelare di più perché non ricordava dove fosse stato sepolto l’imprenditore milanese rapito dopo essere stato picchiato a morte.
In ogni caso, le ricerche che hanno portato all’identificazione dei resti dell’imprenditore grafico sono state avviate dalla confessione di Hernandez. La puntata di oggi de “Il terzo indizio” è incentrata sull’uomo di nome Stefano Savasta, che è stato al centro dell’inchiesta su Stefano La morte di Cerri da quando Cerri è scomparso.
In realtà, nel 2008, quest’ultimo è scomparso senza lasciare traccia, lasciando la gente a preoccuparsi per la sua salute e gli investigatori a sospettare sempre più un delitto motivato da passione. Stefano Savasta aveva assoldato dei sicari per uccidere Cerri e poi aveva avuto il corpo,
che avrebbe dovuto essere stato disciolto nell’acido, svanisce misteriosamente. Questo è stato possibile ricostruirlo solo dopo l’evento. La dinamica dell’omicidio, compreso il ritrovamento del corpo dell’autore, non è stata ricostruita finché il mandante non è stato ucciso.
In che misura Stefano Savasta ha partecipato alla morte di Stefano Cerri, e chi è?
La sua fidanzata, anch’essa figura chiave nel mistero di Loano, ha individuato in Stefano Savasta il responsabile della scomparsa di Stefano Cerri. L’imprenditore milanese, 55 anni, socio di Cerri, aveva con la moglie, Ivana Siviero, una relazione durata più di 15 anni, finché non è stata bruscamente interrotta da lei.
La sua ex afferma che Savasta ha minacciato chiunque si avvicinasse a lei di conseguenze terribili e, purtroppo, ha mantenuto la sua minaccia. La polizia si è immediatamente concentrata su Stafano Savasta, ipotizzando che il suo crimine fosse un atto di gelosia e passione. Infatti, una volta che si sono lasciati, Ivana si è subito avvicinata a Cerri,
cosa che ha reso il suo ex piuttosto possessivo e geloso. Ha pagato duemila euro agli assassini per eliminare il suo avversario. È stato rapito ed è scomparso dopo essere stato contattato fuori dall’ufficio. La condanna all’ergastolo di Stefano Savasta è stata confermata in appello dopo che era stato dichiarato colpevole, ma non è mai stato messo a morte.
Savasta infatti è fuggito mentre era agli arresti domiciliari e si è diretto alla stazione ferroviaria di Verona. Una decisione che si sarebbe rivelata fatale, poiché crollò per un infarto sulla banchina della stazione e non riuscì più a uscire. Così, uno dei killer si arrese e raccontò agli investigatori la verità su quella notte, portandoli nella zona dove si trovava il corpo di Cerri, consegnato alla famiglia 6 anni dopo la sua morte.
Il processo a Stefano Cerri
L’episodio di oggi parla dell’omicidio e della successiva scoperta dell’imprenditore milanese di design grafico Stefano Cerri nel 2008. Nonostante le ipotesi iniziali di una partenza volontaria, l’ipotesi di una rapina fallita ha presto preso piede. Successivamente però, scavando nella vita del ragazzo, si scoprì che aveva avuto una relazione adultera con una signora, Ivana Siviero,
che offrì fatti vitali per le indagini, tra cui la presenza di un altro uomo nella sua vita. Finalmente identificato come la mente dell’omicidio, quest’uomo.21 novembre 2014 – Milano Ieri, alla stazione di Verona Porta Nuova, le autorità hanno arrestato Stefano Savasta, evaso dal carcere dopo essere stato condannato all’ergastolo per il suo ruolo nell’omicidio.
del suo romantico rivale, Stefano Cerri. Prima che l’ambulanza potesse arrivare, Savasta ha avuto un infarto, è crollato ed è morto. Alcuniun altro, in attesa dello stesso treno per Bologna nella stessa stazione, cercò di aiutarlo, ma inutilmente. Era troppo tardi per salvare Stefano Savasta. Nessuno sospettava che fosse un ergastolano evaso.
In realtà era appena scappato dalla residenza di Sirmione dove si trovava agli arresti domiciliari dopo la conferma della condanna all’ergastolo da parte della Suprema Corte la settimana scorsa. L’allarme fuga è scattato l’altra mattina alle 9.30 quando i poliziotti sono andati a verificare che fosse a casa e invece non ho trovato nessuno.
Le ricerche erano già iniziate, quindi il tempo di Savasta stava per scadere. È stato ucciso prima che potesse scappare e prima che la polizia potesse catturarlo. Per mesi i media erano rimasti affascinati dalla sua storia e dal delitto passionale commesso con l’aiuto di tre complici. Il pubblico ministero dell’epoca, Antonio Sangermano, avrebbe accertato che il 10 dicembre 2008 Cerri,
un imprenditore che aveva avuto rapporti con Savasta e che era anche suo “rivale” in amore, era stato sequestrato dalla sua sede di attività di via Gratosoglio, caricato in un furgone e ucciso a colpi di piccone. Si dice che il suo corpo sia stato smaltito sciogliendolo nell’acido. La ricostruzione suggerisce che il motore del delitto sia stata l’invidia nei confronti dell’ex fidanzata Ivana,
che lo aveva lasciato per la segretaria Cerri dopo 15 anni di frequentazione. Quella che ancora credeva essere la moglie di Cerri era tra le sue braccia e non poteva sopportarlo. E, come ha rivelato la sua ex amante Ivana S., lui le aveva più volte assicurato che avrebbe punito severamente chiunque avesse osato avvicinarsi a lei.
Gli inquirenti hanno dubitato di Savasta dal primo minuto. 9 novembre 2023 – Bresso, Italia Il progetto Biciplan “Cambio” ha preso il via con la posa della prima pietra su via Clerici tra Bresso e Sesto San Giovanni; la così realizzata infrastruttura ciclabile di 750 chilometri collegherà tutti i 133 comuni della provincia di Milano per un costo di circa 450 milioni di euro.
Ha preso il via oggi, 9 novembre 2023, l’ambizioso programma per realizzare cinque nuove piste ciclabili nella Città Metropolitana di Milano. È iniziato il cantiere della linea 2, che collegherà questi tre comuni entro il 2026 attraverso una pista ciclabile di 4 chilometri, per un costo di 1.679.589 euro, è stata inaugurata dal vicesindaco Francesco Vassallo e dall’assessore delegato alla mobilità Marco Griguolo,
insieme ai sindaci e agli assessori di Sesto San Giovanni, Cinisello Balsamo e Bresso.Secondo Griguolo “abbiamo stretto accordi con quasi tutti i Comuni e ora ci sono le condizioni per aprire i cantieri.” Le altre linee, tra cui la 5, 7 e 15, inizieranno nei prossimi giorni.
Questo risultato importante e non scontato è frutto della dedizione dei tecnici della Città Metropolitana e di tutti gli amministratori locali coinvolti che hanno lavorato intensamente per individuare i percorsi in collaborazione con i territori coinvolti, di cui siamo orgogliosi. Le nostre piste ciclabili separate garantiranno che ciclisti e veicoli non debbano mai coesistere sulla strada.
Il risultato finale a cui puntiamo è meno congestione e strade più sicure per tutti. A questo evento storico erano presenti anche i sindaci e gli assessori degli altri ventiquattro comuni, che saranno direttamente coinvolti nella costruzione dei restanti quattro linee, che costeranno al PNRR e al Governo complessivamente circa sessanta milioni di euro.
A breve ci saranno quattro percorsi aggiuntivi. Ci vorranno 27 chilometri e costerà 17.572.553,1 euro per realizzare la Linea 5 in direzione Treviglio, che collegherà Milano, Segrate, Pioltello, Cernusco sul Naviglio, Vignate, Melzo, Pozzuolo Martesana e Cassano d’Addo.
Per la Linea 7, lunga 17 chilometri, in direzione Crema, che collegherà l’Aeroporto di Linate a Peschiera Borromeo, Pantigliate, Mediglia, Paullo e Colturano, verranno spesi complessivamente 16.464.011,51 euro. in direzione Vercelli percorrerà 23 chilometri e farà tappa a Milano, Cusago, Cisliano, Albairate e Abbiategrasso.
Con una lunghezza totale di 22 chilometri e un prezzo stimato di 12.175.672,52 euro, la linea 15 viaggerà da Milano a Gallarate e Busto Arsizio, con fermate a Pogliano Apprezzo quando i sindaci lavorano insieme. Questa formidabile rete di piste ciclabili è il risultato dei nostri sforzi di collaborazione e, una volta completata,
trasformerà il movimento tra le comunità e avrà impatti favorevoli rispetto ad altre forme di trasporto, come spiegato da Vassallo. Ci siamo concentrati soprattutto su queste 24 super piste ciclabili perché sappiamo che è necessario ridurre progressivamente l’uso dei veicoli privati e, di conseguenza, ridurre radicalmente l’impatto sull’ambiente.
Questo è un passo essenziale e urgente verso il miglioramento delle infrastrutture che collegano le città e le persone in tutta la nostra vasta area. I lavori per la realizzazione delle super ciclovie saranno completati entro la prima metà del 2026.