Stefano Biondi Malattia – 11 maggio 2022 a Bologna Chi ha lavorato con lui per tutta la sua carriera, il Resto del Carlino, non può accettare che “Zio” non ci sia più. In quanto amato atleta e cantante bolognese noto come “Lo zio”, Stefano Biondi si è guadagnato il soprannome dai suoi compagni di squadra e compagni residenti a Bologna. La squadra di calcio della città ha avuto la sua quota di alti e bassi nel corso degli anni. Al Corriere dello Sport-Stadio Stefano aveva iniziato la sua carriera da giovane artista.
Gli era stato buttato addosso un pavimento, e questo era tutto per la prima metà degli anni ’90. Il secondo livello dell’edificio bianco di via Enrico Mattei 106 era la redazione dello Stadio, il piano inferiore del Carlino. Stefano, invece, è stato completamente immerso nella nuova realtà, dando allegria e leggerezza alla situazione. Anche la capacità di approfondire le notizie, trovarle e chiedersi perché è successo è un’abilità importante.
Un maestro e uno “zio” in più per tutti noi. È un parente. Una persona da cui chiedere consiglio. Le sue partite in trasferta dopo il Bologna sono leggendarie, con lui alla guida e la sua squadra a bordo per la corsa. Massimo Vitali e Marcello Giordano furono gli allievi di Ermanno Benedetti, che fu collega dello Stadio.
Sembra che tutto sia sempre nelle notizie. Bologna mi è sempre piaciuta, ma sono anche molto brava a non scartare altre possibilità. Invece di lasciare che le sue emozioni abbiano la meglio su di lui, cerca di mantenere un occhio critico e obiettivo sulla sua squadra, il Bologna. Stefano, 64 anni, era in pensione da diversi anni, eppure ogni volta che si presentava l’occasione per un incontro, lui era lì, pieno di energia. Era stato recentemente malato, ma non aveva perso la gioia di vivere.
Combatti contro la malattia con tutte le tue forze. Sabrina Orlandi, la moglie di Stefano, ei loro due figli, Pietro e Barbara, ci mancheranno moltissimo. Dolce il ricordo del Bologna, poche ma sincere frasi, messe sulla pagina Facebook del club per piangere il giornalista scomparso: “Da anni racconta le vicende rossoblù con uno stile inconfondibile, intelligente e umoristico. La città di Bologna manda il suo simpatie alla famiglia.
Stefano, ci mancherai moltissimo. Lo sport e il giornalismo a Bologna, secondo l’autore, stanno perdendo il loro significato. Queste le dichiarazioni del sindaco Matteo Lepore sulla scomparsa di Biondi. Come fa notare Lepore, Biondi da anni “racconta a innumerevoli bolognesi le vicende della sua amata Bologna… con passione e abilità”. Oggi ricordiamo un giornalista meraviglioso. Sua moglie, Sabrina Orlandi, e i loro figli, così come tutti i suoi colleghi del Carlino”, sono nei miei pensieri e nelle mie preghiere.
“Yellow Card”, la sua prima rubrica di grande successo per La Voce a New York, si occupava dei grandi sport italiani. Ma Stefano Biondi, giornalista bolognese il cui nome è sinonimo di giornalismo cittadino, non poteva continuare. Ieri, all’età di 64 anni, ha ceduto a una breve malattia che si è sviluppata all’improvviso. Dopo la sua morte, lascia la sua adorabile moglie Sabrina Orlandi, una giornalista, e i loro due splendidi figli Barbara e Pietro.
Stefano ci ha inviato una breve e-mail qualche settimana fa per informarci che non si sentiva bene e che doveva prendere un appuntamento con un medico. Abbiamo mantenuto la speranza che sarebbe tornato a causa della sua perseveranza e ottimismo. Con Stefano Biondi parte non solo uno dei grandi esperti di calcio, ma un vero storico del Bologna di cui non ha nascosto di essere stato non solo un critico ma anche un tifoso.
Dal 1979 al 1990 ha giocato al Corriere dello Sport Stadio e dal 1990 al 2018 al Resto del Carlino di Bologna. Conduttore del salone di èTv e Radio Nettuno Bologna One, sarebbe diventato il volto e la voce delle trasmissioni. Il leggendario scrittore sportivo bolognese Stefano Biondi è morto a 64 anni. Conosciuto come “zio” da amici e colleghi, il giornalista veterano ha lavorato per la prima volta al Corriere dello Sport – Stadio prima di entrare a far parte del Resto del Carlino negli anni ’90.
Il sindaco Matteo Lepore una volta ha detto: “Il mondo dello sport e del giornalismo bolognese oggi perde un punto di riferimento”. Biondi racconta da anni a molti bolognesi le vicende della sua città natale, Bologna, prima sul Corriere dello Sport-Stadio e poi al Resto del Carlino – secondo Lepore. Oggi ricordiamo un giornalista meraviglioso. Sua moglie Sabrina Orlandi, i figli ei collaboratori del Carlino «sono tutti nei miei pensieri e nelle mie preghiere in questo momento.
Molte persone a Bologna piangono Stefano Biondi, morto oggi all’età di 64 anni, come riporta un giornalista storico. Da anni descrive le vicende rossoblù in modo riconoscibile, intelligente e ironico. Fu mandato prima allo Stadio e poi al Resto del Carlino. Alla famiglia vanno le simpatie della città di Bologna. ‘Ci mancherai, Stefano’ chiude l’omaggio del club a lui su Twitter. La morte di Stefano Biondi è stata una terribile tragedia.
Il Resto del Carlino riporta che i redattori sportivi e giornalistici con i quali aveva collaboratoKed da decenni stanno lottando per fare i conti con la perdita dello “zio”. Il bardo bolognese, anima sportiva di Bologna, era conosciuto come lo “zio”. La squadra di calcio della città ha avuto la sua quota di alti e bassi nel corso degli anni. Inizia giovanissimo a lavorare al Corriere dello Sport-Stadio, figlio di un vero artista (il padre Dino fu socio fondatore del Carlino).
Un pavimento era stato abbandonato dalla sua vita nella prima metà degli anni ’90. Il secondo livello dell’edificio bianco di via Enrico Mattei 106 era la redazione dello Stadio, il piano inferiore del Carlino. Stefano, invece, è stato completamente immerso nella nuova realtà, dando allegria e leggerezza alla situazione.