Schouten Infortunio -Il giocatore del Bologna è assente da inizio novembre per un’infiammazione all’osso pubico. Al ritorno, la notizia del Corriere dello Sport è la seguente: “Jerdy Schouten ed io dovremmo ritrovarci a Casteldebole; il centrocampista olandese era rientrato al centro di allenamento
Niccol Galli prima della trasferta di Torino dopo essere stato curato in Olanda. Lui’ d si è soffermato per alcuni giorni a parlare con Sinisa e compagni. Ed è proprio durante quel colloquio che Jerdy ha appreso che una volta ripreso il lavoro dopo le vacanze, avrebbe potuto tornare a Bologna per
allenarsi. Tuttavia, il ritmo della partita dovrà essere Da riscoprire: Schouten ha giocato con la Salernitana solo nella prima giornata del torneo e in una parte dell’incontro con il Milan, di conseguenza la situazione di centrocampo indicata da Mihajlovic non si risolverà subito”, scrive.Tornò
nella sua natia Olanda. E nessuno sa quando potrà tornare a Casteldebole. Semplicemente non è noto. Jerdy Schouten, 24 anni, ha avuto un’irritazione all’anca dalla fine di agosto, che gli ha impedito di calciare il pallone, secondo lui. Ha trascorso tre stagioni con i rossoblù. Ogni forma di danno è stata
esclusa dai vari e sofisticati test a cui è stato esposto. Il 23 ottobre il centrocampista ha disputato una tremenda mezz’ora contro il Milan. A fine gara stava bene. Nonostante la battuta d’arresto, sono rimasti tutti soddisfatti. Era entrato positivamente, aveva proceduto con disinvoltura, ed era stato
fermato dall’espulsione all’88’ con la Salernitana. Tuttavia, il ragazzo ha annunciato pochi giorni dopo che il dolore era tornato. Si fermò ancora una volta. Si sottoporrà a riabilitazione in Olanda, comprensiva di alcune forme di esercizi specialistici, sotto la supervisione del suo medico di fiducia e
dello stesso fisioterapista venuto a Bologna per un consulto a settembre. Successivamente si è scoperto che avrebbe dovuto rimanere una settimana, ma è durato solo mezza giornata.
Mihajlovic avrebbe voluto che Schouten rimanesse al Casteldebole, ma il club ha deciso di non farlo. Perché la situazione è molto più delicata di quanto appaia in superficie. Il giovane è scoppiato più volte in lacrime davanti allo stesso tecnico che stava tentando di comunicare con lui. Denotando uno
stato di vulnerabilità che in questo momento è preoccupante. In un certo senso, è anche notevole perché Schouten ha giocato nonostante un doppio infortunio ai flessori l’anno scorso, non secoli fa. È stato via solo per sette giorni, invece delle tre o quattro settimane previste. Poi è sceso in campo. Non
tutti, certo. Di fronte a comportamenti così disparati, lo stesso concetto di soglia del dolore, che è sempre soggettivo, diventa sconcertante. Si tratta, però, dello stesso ragazzo che, all’età di 19 anni, ha subito due interventi alle gambe prima di approdare in Italia. Nel gennaio 2020 ha dichiarato:
“Avevo paura di non poter più giocare a calcio”. “Alla fine hanno scoperto che il problema era tra la tibia e il polpaccio, ma ho dovuto saltare praticamente un anno”. Il trattamento dell’attuale dolore all’anca è complicato e risolverlo sembra essere difficile a causa della mancanza di una ragione
precisa. Andare dai genitori, ragionava la dirigenza, gli avrebbe fornito un senso di appartenenza e gli avrebbe permesso di recuperare certezze e pratiche storiche. Mihajlovic invece ha provato a spiegargli che ogni giocatore deve provare a convivere con le sfide, ma alla fine ha rinunciato. E ora
l’urgenza è evidente, anche perché il nuovo acquisto, Nicolas Viola, è arrivato ferito (come ha fatto con Farag l’anno scorso) e ha ancora dei problemi per i quali non è detto che il 21 novembre sarà con il Venezia, e anche se fosse, non sarebbe nelle migliori circostanze. Oltre a Dominguez, Svanberg e
Soriano, la rosa è ormai esile, soprattutto per una squadra che gioca con tre centrocampisti.l caso Schouten è simile al caso Dijks, che ha coinvolto un altro olandese: l’esterno ha avuto problemi infiniti all’alluce e ha cercato cure in Olanda nel 2020. Tuttavia, è stato operato a Bologna in seguito.
Fortunatamente, questa volta non si parla di interventi chirurgici. Schouten, che è decollato giovedì, potrebbe essere via per alcuni giorni, settimane o addirittura mesi. È prematuro, ma non scorretto, presumere che il club torni sul mercato. Per evitare dubbi, nessuno considera una via d’uscita. Jerdy
ha una ragazza olandese con la quale va d’accordo e che ha recentemente trovato un lavoro part-time in città; entrambi ci godiamo Bologna; si è inserito bene nel gruppo fin dall’inizio; è un giovane sensibile, curioso e intelligente che ha imparato l’italiano velocemente e lo parla fluentemente. “Il
terrore non so nemmeno più cosa sia dopo quel grave infortunio tra la tibia e il polpaccio”, ha detto in quel momento, descrivendo il suo trauma. Nonostante i risultati degli esami, curarlo è la vera sfida di oggi. La più difficile. La ripresa e il probabile vertice di mercato tra l’amministrazione del Bologna e il
tecnico Sinisa Mihajlovic, news fdall’Olanda entra e minaccia di cambiare le carte in tavola: Jerdy Schouten non solo sarà assente domani alla ripresa degli allenamenti della squadra rossoblù, ma dovrebbe tornare alle Due Torri entro metà gennaio, piuttosto che nelle prime giornate di capodanno:
la data non è ancora stata fissata, in quanto il centrocampista è in cura per l’anca, zona in cui lamenta dolore e per la quale ha trascorso quasi tutto il primo turno ai box. Se la data esatta del suo rientro non è ancora stata determinata, una cosa è certa: quando Schouten tornerà a Bologna per le
visite mediche, nel caso in cui non avverta più dolore e venga dichiarato guarito, dovrà iniziare un lavoro personalizzato in per riacquistare gradualmente la sua condizione: moralmente.