
Sara Di Pietrantonio Genitori – Dopo l’omicidio della figlia all’età di 22 anni, Concetta Raccuia ha combattuto per la giustizia per Sara Di Pietrantonio. Il suo ex fidanzato l’ha uccisa e bruciata a morte a Roma nel 2016. In più occasioni, Concetta Raccuia ha discusso della tragedia accaduta alla sua famiglia dopo che sua figlia,
Sara Di Pietrantonio, è stata uccisa e bruciata a morte dal suo ex fidanzato Vincenzo Padovano . Il 29 maggio 2016, in via della Magliana a Roma, dopo una serie di terrificanti e raccapriccianti incidenti che hanno coinvolto la ragazza, è stato compiuto un brutale omicidio. Secondo l’inchiesta e il processo contro Padovano,
Sara Di Pietrantonio sarebbe stata aggredita dopo che la sua automobile, sbattuta dal suo ex, è stata costretta a interrompere la sua corsa in quella periferia del capoluogo dove la 22enne avrebbe trovato la morte. L’indagine ha rivelato che era stata strangolata, poi ustionata e lasciata sul ciglio della strada non lontano dalla sua auto bruciata.
Vincenzo Padovano è stato condannato all’ergastolo per il reato da lui commesso, con termine ultimo che non decorrerà fino al 2021. L’uomo aveva cercato di presentarsi pentito durante la sentenza di appello, ma la testimonianza della madre della vittima ha gettato una lunga ombra sul suo racconto. Concetta Raccuia, meglio conosciuta con il soprannome di Tina,
è stata spesso davanti a telecamere e microfoni per discutere con i media della morte della figlia. L’intervista al quotidiano Repubblica condotta poco dopo la morte di Di lei dipinge una visione del dolore di Sara Di Pietrantonio in cui un dolore continuo e indelebile permea il suo racconto. La madre di Sara di Pietrantonio ha raccontato i momenti in cui l’ex fidanzato della figlia,
Vincenzo Padovano, ha agito in modo sospetto dopo la fine della loro relazione. Questi incidenti si sono verificati nel corso di almeno tre eventi separati. Concetta Raccuia ha raccontato al quotidiano che dopo la rottura di Vincenzo Padovano e Sara Di Pietrantonio, il 28 aprile ha visitato la casa della 22enne con un omaggio floreale per entrambi: “Sara non era lì, è tornata a casa con una bella pianta per me e una rosa rossa per mia figlia.
Mi ha ringraziato dicendo: “Il loro racconto è giunto a una conclusione. Padovano è tornato a casa della sua ex fidanzata Concetta Raccuia un mese dopo, il 28 maggio, poche ore dopo l’esecuzione del delitto. Conversava con la signorina, poi se ne andava senza salutare la mamma di Sara Di Pietrantonio e rimarcava qualcosa che non capiva mentre se ne andava.
Padovano si sarebbe recato personalmente da Concetta Raccuia, dopo che lei aveva concluso la loro storia, per chiedere il suo aiuto per riconquistare la 22enne. Era un periodo della vita della ragazza da cui voleva disperatamente scappare, tanto da ricominciare da capo con qualcun altro.
La ricostruzione indica che il 29 maggio 2016 Padovano avrebbe abbandonato i suoi doveri di vigilante per seguire Sara Di Pietrantonio e il suo nuovo compagno. Il piano era che lei lo aspettasse a casa, e poi, una volta separati, l’inseguisse in automobile finché non fosse rimasta intrappolata in via della Magliana.
Nel 2019 Concetta Raccuia ha raccontato alle telecamere e ai microfoni del programma Cartabianca le vicende della scoperta dell’omicidio della figlia. I suoi commenti riportano alla luce tutta la portata di un male insondabile, di cui è stata una delle prime a scoprire. Per prima cosa ho individuato la mia automobile, che era stata appena spenta; tuttavia,
le rassicuranti parole di una poliziotta: “Signora, l’auto è vuota, non si preoccupi”, mi hanno dato un breve barlume di ottimismo. Più tardi quella mattina del 29 maggio 2016, Concetta Raccuia sapeva che non c’era più niente da fare per sua figlia: “I vigili del fuoco stavano partendo e sono stati ritardati da un signore che stava passando nell’altra direzione, che ha notato uno scoppio di fuoco.
Poi abbiamo visto che era Sara quella in fiamme. Non mi hanno permesso di avvicinarmi troppo, ma sapevo che era lei. Padovano è stato riconosciuto colpevole di omicidio di primo grado e stalking e condannato all’ergastolo. Poiché credeva al secondo reato è stato incluso nel primo, la sua condanna è stata ridotta in appello a 30 anni.
La Corte di Cassazione ha annullato la condanna e la sentenza nel 2019, indirizzando il bis a rivalutare il caso alla luce della condanna per stalking. L’ergastolo sarà confermato nel l’anno 2021. La puntata, andata in onda ieri sera su Retequattro, è incentrata sull’omicidio della studentessa di Economia Sara Di Pietrantonio alla Magliana di Roma lo scorso 29 maggio.
Giovedì 10 maggio la prima Corte d’Assise d’Appello della Capitale ha emesso un 30- anno pr condanna a morte l’ex fidanzato Vincenzo Padovano, 26 anni. L’ergastolo era la sentenza originaria che aveva ricevuto dal tribunale. Marco Padovano, il padre dell’imputato, è stato intervistato dalla giornalista del programma Anna Boiardi e le ha detto: “Non ci sono commenti”.
Non ci sono vincitori; due famiglie sono scomparse, una giovane donna è morta e un giovane è dietro le sbarre. Quindi commenta lo stato di salute attuale del figlio dicendo: “Vincenzo sta male, sta male tutti i giorni. Tu never passare un giorno senza pensare a Sara oa noi, i tuoi genitori. La mattina del 29 maggio 2016,
la ragazza romana di 22 anni Sara Di Pietrantonio è stata uccisa e data alle fiamme dal suo ex fidanzato, Vincenzo Padovano, in una strada alla periferia della città. Dopo che la Corte Suprema ha ordinato un nuovo processo di secondo grado ad aprile,
i giudici hanno stabilito che l’assassino meritava l’ergastolo perché il reato di stalking non avrebbe dovuto essere fuso con l’accusa di omicidio. Il processo d’appello originale ha comportato una condanna a 30 anni. E il fatto che la madre della giovane donna abbia scoperto i suoi resti bruciati non fa che aumentare la tragedia.
In realtà la ragazza e il suo nuovo fidanzato Alessandro sono andati al loro primo appuntamento quella sera stessa. Sara ha scritto a sua madre: “Mamma, sto tornando”, mentre si avvicinava alla loro casa, dove sapeva che sua madre stava aspettando. Tuttavia,
