
Sallusti Giovanni Figlio – I genitori di Giovanni Sallusti; Marco Livoti Travaglio ha preso l’iniziativa di uscire dai binari per effettuare una modifica e fare una dichiarazione sul titolo dell’articolo di Libero. Quando il nome di Giovanni è stato tirato fuori nella conversazione, il famoso direttore del Fatto Quotidiano se ne è accorto e ha detto di aver trovato il trampolino perfetto per una delle sue battute esilaranti. Vedi anche Travaglio, gli insulti a Salvini: tocca ai magistrati…
per retroscena. Il 14 agosto è uscito sul nostro giornale un nuovo titolo, “Omrai l’amore lo fano solo i fascisti”; Ce l’aveva assegnato Travaglio. Perché è «un giovane rigoroso e ordinato che ha cercato di mettere ordine nella mia vita disordinata», il fratello di Sallusti «è come un padre» per lui. Secondo Sallusti,
“è un giovane disciplinato e meticoloso che si è sforzato di mettere ordine nella mia esistenza disordinata”. Qualche mese fa, la famiglia degli Asburgo è intervenuta per aiutare Massimiliano e sua madre a tirarsi fuori da un pasticcio, e ora gli Asburgo hanno una posizione di fiducia. Il regista era stato trovato in ospedale ed era stato operato per un problema cardiaco;
era stato messo a dura prova anche dalla rottura improvvisa e terribile con Daniela Santanchè. E Patrizia, il cui marito, il principe Dimitri d’Asburgo, fondò Santanchè e soffrì con lei l’agonia della separazione, non pianse più. Quindi, i due ragazzi sono giunti alla conclusione che forse avrebbero potuto nuotare insieme dopo aver trascorso un po’ di tempo sul fondo della stessa barca.
Da quel momento in poi, le cose hanno avuto molto più senso per me. La principessa scriveva ai suoi amici: “Per la prima volta mi sono imbattuta in una persona che cammina venti passi davanti a me e venti dietro”. Trasuda classe senza mostrare alcun segno di ostentazione. Come mai una donna può sentirsi una persona di principio senza esserlo realmente?
Le azioni parlano più forte delle parole ogni volta. Il fatto che il direttore de “Il Giornale” Alessandro Sallusti abbia partecipato al matrimonio del fratello con la principessa Patricia d’Asburgo Lorena fa luce su alcuni di questi retroscena. La prima è che Patrizia è molto importante per Sallusti, e vuole che lei sia presente per tutti i grandi eventi della sua vita,
come cenare con Diego Della Valle al Colosseo o celebrare il matrimonio di suo figlio. Da inizio 2007 a fine agosto 2008 è stato direttore generale e amministratore delegato di Libero. Quando Sallusti ha assunto l’incarico di redattore e direttore del quotidiano della diocesi di Como, L’Ordine di Como, per il quale aveva lavorato da giovane,
ha ha deciso di lasciare Libero e tornare nell’editoria in un ruolo più senior. È stato un esperto di conversazione politica su RAI, Mediaset e LA7, tra le altre reti, e ha lavorato con il programma televisivo Mattino Cinque dal 2009. Il secondo è che Sallusti vuole far parte della tradizione di famiglia che Patrizia ha ereditato e custodisce. tanto.
Sia il regista che la sua ex moglie Patrizia hanno dei figli che si chiamano Massimiliano, anche se hanno divorziato nel 1996. Una donna che per lui è “straordinariamente” meravigliosa, come lei stessa si descrive. Il fatto che la Duchessa fosse presente, seduta in prima fila accanto a Sallusti ea lei stessa, dimostra la stima di cui è tenuta dall’intima cerchia del regista.
Marco lussuriano Commentando il titolo del saggio di Giovanni Sallusti, Libero, Travaglio si è spinto un po’ troppo oltre. Il solo sentire il nome “Giovanni” ha attirato l’attenzione del direttore del giornale, e da lì è stato in grado di trasformarsi in una delle sue indiscutibili ilarità.Il nostro numero del 14 luglio presentava la scelta di Travaglio per “Titolo della settimana”,
che meritava di essere inclusa nel fregio: “Omrai amore lo fanno solo i fascisti”. Il superdirettore poi mette tra parentesi: “Giovanni Sallusti, figlio di Alessandro è un personaggio di Libero”. La cattiva notizia è che tutti possono vedere i risultati in questo momento. Il “Gazzettino” di Venezia lo promosse infine vicedirettore.
L’uomo che era stato eletto direttore della “Provincia” di Como è passato a ricoprire il ruolo di condirettore e poi direttore responsabile del quotidiano “Libero”, che copriva la regione del paese fino al centrodestra. Si è dimessa dalla carica di caporedattore del quotidiano milanese nell’agosto 2008 per dirigere la testata comasca “L’Ordine”,
precedentemente curata dalla Curia. Dopo aver raccolto alcune telefonate di intervista al coimputato del giornalista, Nicola Porro, vicedirettore del “Giornale”, la Procura di Napoli ha depositato le prove sul caso di un giornalista satirico lombardo, Nicola Porro, nel novembre 2010, nell’ambito di un’inchiesta giudiziaria sulla presunta violenza domestica ai danni di Emma Marcegaglia,
presidente di Confindustria. Anche solo al telefono con la Marcegaglia e il suo vice Arpisella, Sallusti affronta e smentisce tutte le accuse di minacce mossegli. Era presente anche il pm Giandomenico Lepore, capo della Procura di Napoli; in precedenza aveva detto che le telefonate del giornalista con Arpisella fornivano motivo sufficiente per avviare un’inchiesta.
Arturo Esposito, giornalista della Sorrentinae Peninsula, è stato insignito del Magdi Cristiano Allam Award 2011 per l’eccellenza nel giornalismo. Nello stesso anno, a seguito di un’udienza disciplinare presso l’Ordine dei Giornalisti della Lombardia, viene interdetto per due mesi dall’esercizio della professione giornalistica.
L’ex dipendente dell’Ordine e scrittore Renato Farina è accusato di aver ricevuto l’autorizzazione tra l’autunno 2006 e l’estate 2008. Alessandro Sallusti entra nel cast di “Mattino Cinque”, sitcom di prima serata di Canale5. Per sostenere la scelta di Vittorio Feltri a direttore del “Giornale”, si dimette anche da direttore dell'”Ordine”, pur mantenendo l’incarico di redattore.
Sallusti è diventato caporedattore del quotidiano milanese nel settembre 2010. Inoltre, la Corte d’appello milanese ha inflitto ad Alessandro Sallusti una multa di 5 milioni di euro e gli ha concesso un ulteriore anno e due mesi di reclusione per diffamazione scritta. La lettera, scritta sotto lo pseudonimo di Dreyfus e pubblicata nel numero di febbraio 2007 di “Libero”,
