
Roberto Benigni E Nicoletta Braschi Storia– Cerimonia di premiazione del 78° Leone d’Oro a Venezia, alla carriera Roberto Benigni, sempre in debito: Tuttavia, i brani più belli sono stati quelli che ha scritto sulla moglie Nicoletta Braschi, 61 anni. I quarant’anni trascorsi insieme sono il metro che uso per misurare il passare del tempo. Puoi conferire questo riconoscimento a chiunque tu ritenga opportuno.
Userò la mia coda per diffondere gioia e tu potrai usare le tue ali. Perché “se ci sono stati momenti nella mia vita in cui ho ottenuto qualcosa, quando sono decollato, è stato perché per te, il tuo mistero”, che è un motivo molto semplice. , il tuo fascino, la tua bellezza, il tuo genio di attrice.” Gli è chiaro che Nicoletta è il punto luminoso della sua vita “Quando ho posato gli occhi su di te per la prima volta.
Ho avuto l’impressione che Dio avesse deciso di aggiungere un’altra stella alla cielo per via della tua nascita. L’amore a prima vista descrive perfettamente questo momento. Un sentimento che nasce come amicizia a Roma, dove vive dagli anni ’80 per via dei suoi studi all’American Academy of Dramatic Arts. Da allora le nostre diete sono sincronizzate. Una volta al giorno veniva a prendermi a scuola e mi portava al cinema, dove entrambi passavamo ore a ridere e parlare.
A volte vado anche a teatro. Disse che si erano scambiati i libri e spiegò il perché. Nel loro film d’esordio del 1988 Il piccolo diavolo, Nicoletta viene accolta dai marinai fuori dai finestrini del treno prima di incontrare Roberto fuori. Qualche anno fa Benigni ha fatto l’osservazione: “È la sua introduzione nella mia vita, ‘è un prima e un dopo di lei”. Commedia senza donne è come cercare di concepire solo seminude.
L’intera prima era una commedia. Da quando ci ha suggerito di fare i nostri film insieme, abbiamo collaborato a tutto come un unico gruppo teatrale. Mi ha detto la verità onesta. Mentre ero a mezz’aria, mi ha tirato giù ed eccomi qui “Un tratto del viso va oltre la mia capacità di immaginare. qualcosa che non è lei è lì, come un respiro. Il 26 dicembre 1991, nella minuscola chiesa di un convento di clausura a Cesena, la coppia si è sposata davanti a una ventina di familiari e amici.
Dietro la grata del coro, diciotto monache di clausura osservano lo sposo in blu e la sposa in nero che si scambiano anelli d’oro bianco. La notizia degli eventi della serata ha cominciato a diffondersi solo il giorno successivo perché Guido e Paola sono diventati un po’ turbolenti con i loro amici. Da allora stanno insieme, con Roberto che fa la proposta a Nicoletta. Fedele alla forma per lo spettacolo. Una volta, quando ha avuto l’influenza, lo ha sfidato.
Ha detto che Papa Giovanni Paolo II è stato il motivo per cui abbiamo potuto guardare La vita è bella in Vaticano. Poi, tanto tempo fa, La Santa Sede mi ha multato di 1 milione di dollari perché l’ho chiamato “Wojtilaccio”, un insulto alla religione di stato e un segno di mancanza di rispetto. Per finire, non aveva alcun ricordo dell’incidente in sé. Con quaranta splendide suore polacche e alcuni cardinali che lo aspettavano, arrivò nelle sue pantofole rosse e si alzò come un’onda divina.
Per quanto riguarda il coniuge, Ero l’obiettivo del suo interrogatorio. Dopo che il suo medico le ha detto che non poteva tornare al lavoro, è rimasta a Los Angeles anche se nessuno (nemmeno il Papa) le aveva chiesto di andarsene. Mi hai fatto piangere, tutta la mia vita è lì dentro”, gli dissi serio, e lui scoppiò a ridere. Tra gli attori italiani, Roberto Benigni è di gran lunga il più noto. Nasce a Castiglion Fiorentino il 27 ottobre 1952.
I suoi genitori, Isolina Papini Benigni e Luigi Benigni, hanno trascorso tutta la vita a lavorare nei campi. Ha una laurea in giurisprudenza presso l’Università di Toronto in Canada e nove lauree honoris causa da università italiane. Nel 1999 ha vinto l’Oscar come miglior attore per la sua interpretazione nel film La vita è bella. È stato il terzo interprete italiano assoluto, dopo Anna Magnani nel 1956 e Sophia Loren nel 1962, a vincere l’Oscar come miglior attore.
Film con una lingua sconosciuta. Purtroppo, Benigni non aveva figli. Una solida ragione per questo fenomeno non è mai stata articolata. Sua moglie, Nicoletta Braschi, ha fatto un’osservazione sulla sua possibile mancanza di intuizione materna, e da lì ha continuato. Sul set de Il Piccolo Diavolo del 1988, Roberto Benigni e Nicoletta Braschi si innamorarono e alla fine si sposarono. Esiste un “prima che entrasse nella mia vita” e un “dopo che è entrata nella mia vita”.
Benigni una volta disse in un’intervista che «nella prima era tutta una farsa». Quando erano entrambi giovani attori, si sono incrociati. Da allora sono rimasti una coppia e, semmai, la loro relazione è diventata più stretta. Da una vecchia intervista a Vanity Fair, Benigni ha detto, “mi ha dato la verità. Quando mi ha riportato precipitando sulla terra, stavo fluttuando impotente nell’aria. E ora mi sento fisicamente male al pensiero di prendere il respiro di un’altra persona.
È stata una tale manna per me. In realtà lo era. Il tempo trascorso nell’ammore dura per ore. Tutto inizia nel 1980 con una scintilla di rispetto reciproco che si trasforma in un sentimento profondo e significativo grazie in gran parte alla condivisione en xiasmo per cose come film e letteratura. Il 26 dicembre 1991 la coppia felice si sposa in un convento di Cesena. Il mostro, film del 1994 con entrambi protagonisti, andrà in onda su Rai1 giovedì 26 agosto alle 20:00. EDT.
Benigni ha vinto il Leone d’Oro alla carriera a Venezia 2021.
