Rita Dalla Chiesa Genitori – A Storie Italiane Rita Dalla Chiesa esprime il suo dolore per la scomparsa dei suoi genitori. La giornalista ricorda sua madre e suo padre.Rita Dalla Chiesa, ospite di Storie Italiane condotto da Eleonora Daniele, ricorda e racconta i suoi genitori. La vita della giornalista è stata segnata dall’omicidio del padre, il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, e dalla morte prematura della madre in giovane età.
un’esperienza che cambia la vita che non dimenticherà mai. Sebbene la giornalista in studio sembrasse estremamente esausta, voleva comunque esprimere i suoi sentimenti riguardo alle sue emozioni sia allora che ora. Dora, la madre di Rita, è morta inaspettatamente prima del padre, che, come tutti sappiamo, fu assassinato. Dalla chiesa ricorda anche le ultime parole di suo padre, l’esame giornalistico che non ha mai finito e infine la morte della madre nel 1978. Da allora.
la vita le ha portato via quelle che lei chiamava “stampelle” e ha ha dovuto affrontare le sfide da sola.La morte della mamma è stata più traumatica di quella del papà, secondo Rita Dalla Chiesa.La vita di Rita lontano dalla Chiesa è stata senza dubbio difficile. La giornalista e conduttrice televisiva ha parlato anche delle emozioni che ha vissuto dopo la morte della madre e che ancora oggi sta affrontando, seppur con grande difficoltà e con la voce rotta dal suo dolore.
L’infarto che ha ucciso sua madre è avvenuto poco dopo che lei l’aveva sentita al telefono e nulla in lei sembrava averla preparata al momento traumatico che sarebbe seguito. “Mia madre, con la quale parlo quasi sempre, è partita presto; aveva appena 52 anni. Era felice, era Torino con mio padre e i miei fratelli, e l’avevo appena sentita quando l’ho fatto. Poi, meno di un un’ora e mezza dopo, se ne andò. Ha avuto un infarto e se n’è andata. Potresti trovarlo strano, ma la morte di mamma è stata più angosciante di quella di papà.
A causa della vita che conduceva papà, c’era sempre la possibilità che potesse succedere qualcosa a lui, buono o cattivo.Carlo Alberto Dalla Chiesa aveva 62 anni quando è scomparso e Rita Dalla Chiesa ha dovuto prendere decisioni sulla sua vita dopo la sua scomparsa.Rita Dalla Chiesa perse la madre nel 1978, e il padre la seguì solo cinque anni dopo. Il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa è stato ucciso in un attentato che ha causato la morte anche della moglie e di un agente di scorta.
Molte delle decisioni che ho preso o meno sono state influenzate da mio padre. Mi sono sempre chiesto: “Ma cosa penserà papà?” Non è corretto nella vita, nelle risposte e nelle decisioni, quindi forse ho commesso molti errori. L’ho sperimentato. Le stampelle scompaiono e alla fine scompaiono, lasciandoti a prendere decisioni difficili quando sei lasciato a crescere un bambino da solo. Quindi come giornalista, diciamo, sono sempre andato con le piccole cose.
Oltre ad essere il padre di Rita Dalla Chiesa, Carlo Alberto Dalla Chiesa è un simbolo della guerra alla mafia.Oltre ad essere il padre della conduttrice televisiva Rita Dalla Chiesa, Carlo Alberto Dalla Chiesa è una delle icone della guerra di mafia. Viene ricordato come un vero eroe dai Carabinieri dopo essere stato ucciso il 3 settembre 1982, in un agguato criminale che causò la morte anche della moglie e di un agente di scorta. Scopri di più su di lui e il suo background conoscendolo meglio.
Carlo Alberto Dalla Chiesa, Generale dei Carabinieri e Prefetto di Palermo, è considerato un vero eroe italiano e uno degli emblemi perenni della guerra contro la mafia. Era figlio di un ufficiale dei Carabinieri, nato a Saluzzo il 27 settembre 1920, andato in pensione nel 1955 con il grado di Vice Comandante Generale dell’Arma. Ciò significava che Carlo Alberto era cresciuto in una cultura che attribuiva un alto valore allo stato di diritto, all’onore e alla lealtà verso la propria nazione.
Come sottotenente nella guerra montenegrina nel 1941, Carlo Alberto Dalla Chiesa iniziò il servizio militare. Trascorre poi il resto della sua vita ai vertici dei Carabinieri, inizialmente respingendo i banditi in Sicilia e Campania prima di affrontare l’attacco terroristico delle Brigate Rosse in Italia.
Il 6 aprile 1982 il Consiglio dei ministri nel gabinetto di Spadolini lo nomina Prefetto di Palermo. Il 30 aprile ha assunto la carica in città. In un primo momento Dalla Chiesa espresse confusione per la nomina, ma Virginio Rognoni, allora ministro dell’Interno, gli assicurò che avrebbe poteri straordinari per fermare la guerra tra bande che aveva insanguinato tutta la Sicilia.In realtà, non gli furono mai attribuiti quei famosi superpoteri:
Mi concedono la stessa autorità del prefetto di Forl e mi mandano in un mondo simile a Palermo.
Era un bersaglio per i criminali mafiosi che vedevano in lui un ostacolo significativo al loro successo poiché era sempre in prima linea nella lotta alla mafia. La sera del 3 settembre 1982 Carlo Alberto Dalla Chiesa fu raggiunto da un commando di Cosa Nostra mentre guidava con la seconda moglie Emanuela Setti Carraro. Il soldato e sua moglie furono uccisi da trenta proiettili Kalashnikov che erano firosso ai loro corpi. Nello stesso incidente è morto anche l’agente di scorta Domenico Russo.
È opportuno cominciare da lontano quando si discute delle morti del Generale e del Prefetto e delle loro cause.Quando Dalla Chiesa era alla guida dei Carabinieri in Sicilia a metà degli anni ’70, il capitano – un dirigente del comune di Palma di Montechiaro – lo chiamò un giorno per riferirgli che il boss mafioso locale lo aveva minacciato.Usciti dalla chiesa, si diresse dritto a Palma di Montechiaro, prese il capitano per un braccio e si mise a passeggiare con lui lungo la strada maestra. Tutti gli occhi erano puntati su di loro.