
Rino Tommasi Oggi -Rino Tommasi, nato il 22 febbraio 1934, è un giornalista sportivo italiano di 88 anni che ha dedicato la sua vita a veicolare storie sul tennis e altri sport, utilizzando principalmente i dati. Dopo una fortunata carriera tennistica, alla fine degli anni ’50 entra nel mondo dello sport dietro
le quinte come organizzatore di eventi di boxe, e inizia la sua carriera giornalistica sull’edizione marchigiana de Il Messaggero. La sua carriera di narratore sportivo ha raggiunto il culmine con la proficua collaborazione con Gianni Clerici, con il quale ha commentato per il pubblico italiano alcune
delle più importanti partite di tennis trasmesse prima su Tv Capodistria, poi su Tele+ e infine su SKY Sport. Come dimostrano queste iconiche lettere di benvenuto di un anno fa, il suo impatto sul mondo del tennis si fa ancora sentire. Il regista Scanagatta, che ha completato un quartetto di grande
competenza e professionalità con Roberto Lombardi, ha descritto la storia e la carriera di Rino Tommasi in questo film con numerosi aneddoti e affermazioni che aiutano a comprendere ancora di più la grandezza di questo umile giornalista. Non ha mai sacrificato la sua integrità quando si
trattava di fare il suo lavoro.Vale anche la pena leggere questa intervista del 2015 con Rino, in cui cita Djokovic come un contendente al Grande Slam. Invece, una delle definizioni più famose di Tommasi nel gergo tennistico popolare è i cerchi rossi, una parola che Rino usava per identificare gli
aspetti migliori dell’incontro (scritti con dei cerchi rossi sul suo taccuino) per facilitarne il riconoscimento. Quando gli highlights della partita sono stati trasmessi in televisione a conclusione della partita Questo martedì al Boss Open di Stoccarda, la pioggia è al centro della scena. A dire il
vero, non c’è stato molto cambiamento nel programma, ad eccezione della partita finale, che ha contrapposto il nostro Lorenzo Musetti a Nikoloz Basilashvili, la bestia georgiana, contro il gentile Carrarese. Il punteggio era 7-5 4-2, 30-0 al momento dell’intervallo, sul servizio n. 26 del mondo, che
mostrava una versione superba del suo tennis duro e ritmico, che veniva rotto troppo raramente dagli assoli di Lorenzo . Molte partite sono state giocate oggi al WTA 250 in’s-Hertogenbosch, nel Brabante settentrionale, in un evento olandese finora afflitto dal tempo. Aryna Sabalenka e Belinda
Bencic, le due teste di serie del torneo, sono uscite indenni. Entrambi i giocatori stanno tornando dalle delusioni del Roland Garros, con Sabalenka che ha perso contro Camila Giorgi e lo svizzero che ha perso contro Leylah Fernandez.Rino Tommasi è nato il 23 febbraio 1934 a Verona. Era uno
specialista di boxe e tennis, nonché un noto giornalista televisivo e televisivo. Come statistico sportivo, ha una vasta conoscenza storica. Inoltre, a causa dell’occupazione del padre, ha frequentato il liceo scientifico “Rosetti” di San Benedetto del Tronto: in seguito si è laureato in Scienze
Politiche con una tesi sull’organizzazione internazionale dello sport. Fu anche un tennista di spicco fin dalla tenera età, prima nella terza categoria e poi nella seconda. Ha quattro titoli di campione universitario italiano e due medaglie di bronzo ai World Student Games. Tuttavia, iniziò la sua
carriera di giornalista nel 1947, con il suo primo articolo apparso sull’edizione marchigiana de “Il Messaggero”. Entra poi nell’agenzia “Sportinformazioni” sotto la direzione di Ferrario all’età di 19 anni. Inoltre, da quasi 40 anni collabora con La Gazzetta dello Sport, prima a Tuttosport e poi a La
Gazzetta dello Sport. Poi, per un breve periodo nel 1968, ricoprì il ruolo di capo reparto stampi della Lazio.
Tommasi ha sviluppato diverse parole durante la sua carriera, e il suo commento con Gianni Clerici lo ha reso ancora più famoso. In seguito, è diventato una figura di spicco nel suo secondo interesse, la boxe. Al giorno d’oggi, è sempre spinto dal suo desiderio di praticare sport e guarda gli eventi di
tennis comodamente da casa sua. Il noto e riconosciuto giornalista e commentatore compie oggi, martedì 23 febbraio 2021, 87 anni. Gianni Clerici, scrittore-giornalista e celebre firma tennistica del quotidiano La Repubblica, è morto all’età di 91 anni a Bellagio, sul Lago di Como. Clerici, nato il 24
luglio 1930, ha saputo coniugare la sua vasta conoscenza del tennis, prima come giocatore e poi come scrittore, con l’unicità del suo stile inconfondibile. Aveva trasformato il concetto di commento offrendo a telespettatori e fan un modo nuovo e inimitabile per raccontare il tennis e i suoi
protagonisti, in coppia con l’amico Rino Tommasi. Clerici è stato inserito nella International Tennis Hall of Fame nel 2006, per la qualità e il numero delle sue opere (secondo italiano in assoluto dopo Nicola Pietrangeli nel 1986).
Clerici vinse il campionato italiano di doppio nel 1947 e nel 1948 in coppia con Fausto Gardini. Ha vinto la “Coppa de Galea” a Vichy nel 1950, la mitica stagione della Costa Azzurra, e il Torneo di New Eve di Monte Carlo due anni dopo. Lo Scriba in pantaloncini corti e maglietta rigorosamente bianca,
almeno per un turno, walKed l’erba di Wimbledon e scivolato sulla terra rossa parigina del Roland Garros. Non era lui il più forte di quella generazione di fenomeni composta dai vari Pietrangeli, Sirola, Merlo, Gardini e Bergamo, ma lo Scriba in pantaloncini e maglietta rigorosamente bianca, camminava
sull’erba di Wimbledon e scivolava sulla terra rossa parigina del Roland Garros Nel 1953 fu sconfitto ai Campionati da un avversario che aveva sempre battuto sul mare e sulla Costa Azzurra cremisi. Clerici era diventato un aedo dopo aver appeso la racchetta al chiodo, e l’anno successivo aveva
raccontato la sua prima finale di Wimbledon sulle pagine della Gazzetta dello Sport. Ci ha offerto una delle sue prime pennellate in questa occasione, con l’esule cecoslovacco Jaroslaw Drobny dopo il suo trionfo sull’australiano Ken Rosewall: “Ha il sorriso profondo di un santo sulla bocca chiusa”. Per
fortuna di tutti noi, Al Giorno è diventato l’uomo del tennis nel 1956, grazie ai tre Gianni”.
