
Ragazzo Uccide Fidanzata – Omicidio suicida alla via Anfossi di Pontedecimo. Giulia Donato, che avrebbe compiuto 24 anni a marzo 2023, è la prima donna ad essere uccisa quest’anno a Genova. Giulia è piuttosto giovane, eppure la sua vita è stata profondamente stravolta dalla recente scomparsa della figlia.
Andrea Incorvaia, una guardia giurata di 32 anni, ha sparato e ucciso la sua ragazza prima di togliersi la vita. Il 23enne ha chiamato la sorella della sua ragazza e ha fatto una piena confessione alla polizia dopo averla accoltellata. Durante una videochiamata con sua sorella, le ha mostrato il corpo della sua ragazza assassinata. Jack Sepple, 23 anni,
ha viaggiato dal Canada al Regno Unito per vedere il suo amore, Ashley Wadsworth, 19 anni. Ma prima di andarsene, l’ha pugnalata nella sua casa di Chelmsford, nell’Essex, durante il loro tempo insieme. Dopo averla uccisa, ha fatto Facetime a sua sorella per mostrarle il corpo. Dopo aver chiamato il 911,
la ragazza ha visto il 23enne sdraiato accanto a lei sul letto macchiato di sangue. Dopo essere stato salvato, ha ammesso che la sua sanità mentale è stata colpita, dicendo: “Mi dispiace molto, l’ho pugnalata e strangolata”. I due si sarebbero collegati su internet, e il 23enne si sarebbe recato in Inghilterra per vederla per la prima volta.
Sembra che l’omicidio sia stato preceduto da un litigio tra i due. Dopo che la sua ragazza di 23 anni ha scoperto una foto di una donna sul suo telefono, l’avrebbe accusata di essere gay. Il giovane, sopraffatto dalla gelosia, l’avrebbe aggredita. Dopo solo un breve periodo insieme, Sepple ha mostrato tendenze possessive chiedendo l’accesso agli account dei social media della sua ragazza,
cancellando alcuni dei suoi post e cercando in generale di esercitare il controllo sulla sua vita. Sepple avrebbe strangolato e accoltellato la sua ragazza durante un alterco poco prima di tornare in Canada. Dopo essere stato arrestato e portato in giudizio, Sepple si è dichiarato colpevole e gli è stata data una pena detentiva di 23 anni.
Anche se sono sollevati dalla condanna, la sua famiglia è devastata dalla sua perdita. La vista di sua sorella, 19 anni, sdraiata pugnalata sul letto le ha impedito di dormire, secondo sua sorella. Pietro Morreale, 21 anni, di Caccamo, è stato riconosciuto colpevole di omicidio premeditato aggravato da crudeltà e occultamento di cadavere e condannato all’ergastolo dalla Corte d’Assise di Palermo.
Nella notte tra il 23 e il 24 gennaio 2020, si dice che abbia ucciso la sua amante di 17 anni Roberta Siragusa. Caccamo è il luogo del delitto. L’accusa sostiene che, dopo una cena tra amici, Pietro si sia scontrato con la vittima perché non aveva accettato la sua decisione di lasciarlo. Si dice che la coppia sia salita su un’auto e si sia diretta verso l’area del campo sportivo. Secondo il racconto,
il bambino ha messo fuori combattimento Roberta con un sasso, poi le ha dato fuoco con la benzina che aveva in macchina mentre la guardava bruciare per diversi minuti. Presumibilmente ha scaricato il suo corpo in un fosso dopo averlo caricato in macchina. Contro l’imputato, che oggi non era presente alla lettura della sentenza, decine di indizi:
dai 33 episodi violenti commessi nei confronti della vittima durante i mesi della loro relazione al video che riprendeva il cadavere in fiamme e l’auto di Pietro poco distante al ritrovamento delle chiavi e del sangue di Roberta nei pressi del campo sportivo, dove il corpo è stato dato alle fiamme, al ritrovamento di macchie di sangue nell’auto.
Pietro Morreale è andato dai carabinieri il giorno dopo l’omicidio e ha raccontato loro una storia incredibile: che Roberta si era data fuoco dopo il litigio e poi si era gettata dal dirupo. Una spiegazione plausibile che contrasta nettamente con le azioni dell’imputato la notte del delitto, quando finse di non sapere dove fosse la vittima e si preoccupò per la sua incolumità dopo aver ricevuto una telefonata dai preoccupati genitori di Roberta.
Il processo ha coinvolto i familiari di Roberta ei gruppi antiviolenza. La lettura del dispositivo è stata testimoniata da dozzine di amici della ragazza uccisa. Simona La Verde, Sergio Burgio, Giovanni Castronovo e Giuseppe Canzone, avvocati della famiglia della vittima, hanno chiesto che il tribunale trasmetta gli atti per eventuali ipotesi di spergiuro a carico di vari testimoni;
i penalisti sostengono che alcune deposizioni sono contraddittorie e nascondono complicità nel delitto. L’omicidio di Mattia Caruso, ucciso a coltellate durante un’accesa lite, è stato imputato a Valentina Boscaro. È stata lei ad avviare la richiesta di aiuto ea descrivere il presunto litigio con lo sconosciuto. Padova, 29 settembre 2022: dopo lunghi interrogatori della polizia,
Valentina Boscaro, fidanzata di Mattia Caruso, ha ammesso di aver ucciso il fidanzato. La ragazza avrebbe confessato: “Era preso a sassate e l’ho colpito al cuore”, riferendosi al fatale attacco a serramanico avvenuto nella notte tra domenica e lunedì. Dopo un litigio in macchina, la fidanzata di Mattia lo avrebbe ucciso con il suo coltello a serramanico e si sarebbe allontanata.
Il suo resoconto dei fatti era pieno di discrepanze, così quando lei e il suo avvocato furono chiamati alla Questura di Padova, fulcro delle invesIl pm che ha autorizzato il mandato di cattura di Valentina l’ha interrogata. Procura e carabinieri non sono stati prima convinti dal racconto della ragazza. I due hanno trascorso domenica notte ai laghetti di Sant’Antonio.
La giovane ha affermato che Caruso sarebbe partito con un passeggero sconosciuto. Dopo essere stato accoltellato, sarebbe risalito in automobile e avrebbe percorso un breve tratto, fino a fermarsi in via dei Colli. Che il suo ragazzo stesse sanguinando è qualcosa che le sarebbe sfuggito. Dopo il suo arresto, la giovane donna è stata accusata di omicidio. L’omicidio di Mattia Caruso,
un padovano di 30 anni accoltellato al cuore dopo una serata in un locale di Montegrotto, ha portato all’arresto. La fidanzata dell’uomo ucciso, Valentina Boscaro. La ragazza avrebbe ammesso l’omicidio, avvenuto durante un’accesa discussione e che ha visto coinvolto un coltello a serramanico. Valentina è attualmente rappresentata dal suo avvocato presso la caserma militare. Ha chiesto aiuto,
