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Quanto Guadagna Marco Damilano - Media Famosi

Quanto Guadagna Marco Damilano

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Quanto Guadagna Marco Damilano – Mentre il caso Marco Damilano si infiamma, la Rai viene coinvolta. Simona Pergreffi, senatrice della Lega; Daniele Belotti, vice Carroccio; e l’assessore alla Vigilanza Rai hanno scritto tutti ai capi della televisione di Stato per chiarire le voci su un accordo di stipendio da $ 50.000 al mese per “l’ex direttore de L’Espresso”, dimessosi dopo che la proprietà del settimanale era passata di mano ed è stato acquistato da Danilo Iervolino “Considerata la stampa riportata sulla decisione dell’amministratore delegato della Rai Carlo Fuortes di assumere l’ex direttore de L’Espresso Marco Damilano per un periodo di 10 minuti al giorno nel Tg3 di settembre, questa mossa sembra del tutto fuori luogo. Milioni di famiglie sono state schiaffeggiate in faccia Per 10 minuti di trasmissione al giorno, stiamo valutando un costo mensile di $ 50.000.

Sottolineato dalla Lega Nord, da una parte Fuortes chiede sacrifici alla Rai, arrivando anche a proporre un aumento del compenso in commissione, dall’altra assume un giornalista esterno per un peso d’oro, tra l’altro , per un telegiornale sempre più incline alle ideologie di sinistra: l’ex direttore de L’Espresso ha il coraggio di esporre il suo fidanzamento d’oro ai bergamaschi quando è atteso in piazza domani per l’incontro di chiusura del 25 aprile? Oppure , forse, gli chiederà se ha in programma un oratore per l’occasione Invitare un giornalista che costa così tanto alla borsa pubblica è chiaramente sconsiderato, a maggior ragione quando ci sono spaccature nella sinistra sugli accordi sulle armi in Ucraina.

Marco Damilano si dimette dalla carica di Direttore dell’Espresso dopo una lunga e illustre carriera a causa di un disaccordo con l’editore. Cosa farà adesso? Quando Marco Damilano ha lasciato L’Espresso dopo una lunga e illustre carriera, ha deciso di puntare sul proprio futuro piuttosto che aspettare che lo storico quotidiano del gruppo GEDI venga rilevato da un altro editore. L’abbiamo visto in televisione in diverse circostanze, ma è sempre stato un editorialista. Su tutto, dalla sua elezione a Presidente della Repubblica alla guerra civile in Ucraina, è sempre lì per porre fine alla conversazione. Propaganda Live ha una presenza fissa a La7. Le sue “spiegazioni” sono essenziali, ma non vedremo il giornalista del Cairo.

In verità, l’ex amministratore delegato avrebbe stretto un patto con la Rai se non si fosse dimesso. Secondo le indiscrezioni di Dagospia, sarebbe sceso a Raitre tutti i giorni per un segmento informativo di dieci minuti a partire da settembre. Anche le richieste del Direttore Generale sarebbero state soddisfatte, che gli diede libero sfogo per attuare il programma come meglio credeva: uno “sprawl” quotidiano da qualche parte. Di cosa avrebbe avuto bisogno un uomo del genere.

Quanto Guadagna Marco Damilano

Si ipotizza che la Rai intenda ricreare la gloria di Biagi con Il Fatto – forse con le dimensioni richieste, ma sicuramente moderate. Marco Damilano, che non è l’erede di Biagi ma riesce a portare più persone possibili davanti alla televisione, è un visionario per il futuro del broadcasting, che serve in un mondo dove siamo costantemente informati altrove. La televisione ha il potenziale per rivendicare il suo precedente ruolo di luogo di ritrovo sociale. Si ipotizza che un ex direttore de L’Espresso avrebbe accettato un accordo mensile di $ 50.000 per un nuovo approfondimento su Rai3. La polemica scoppia nonostante il diniego dell’importo da parte della società.

Di sera, assume una tonalità di rosso più scuro. Si è dibattuto dentro e fuori la Rai che il giornalista Marco Damilano, ex direttore dell’Espresso, comparirà sugli schermi di Rai3 per educare gli italiani sulle ultime notizie a partire dalla prossima stagione televisiva. Ci vogliono solo dieci minuti al giorno per tornare indietro attraverso i titoli della giornata e guardarli in modo critico (e con una prospettiva progressista, ovviamente). Come se su viale Mazzini non mancassero le voci di sinistra. Tuttavia, il compenso del giornalista per aver gestito il poco tempo in TV è molto più sorprendente.

Secondo il Fatto Quotidiano è stato raggiunto un accordo con Damilano per 50.000 euro al mese, ovvero 2.000 euro a puntata. Stimato a circa 200 euro al minuto in base alla durata del flash della trasmissione. Non male per un giornalista romano che era già ospite fisso di La7 prima che la sua esperienza alla dirigenza de L’Espresso lo spingesse al servizio pubblico. Viale Mazzini ha però rilasciato assicurazioni e smentite che il contratto di Marco Damilano non superi i 240mila euro lordi annui autorizzati per l’emittente pubblica. Gli importi maggiori menzionati in alcuni articoli di stampa sono quindi descritti come “totalmente infondati”.

Ad aggiungere ulteriore benzina al fuoco delle polemiche già scoppiate nelle ore precedenti. Quando Damilano è arrivato su Rai3, è stato accolto con scetticismo dalle stesse persone che lo avevano visto per la centesima volta “passato” da un collega esterno all’emittente. Per una somma che non era stata svelata di fronte a voci circolate e poi contestate, la furia era aumentata. Sembra contraddittorio che in un momento in cui l’amministratore delegato Carlo Fuortes lo sia

chiedendo agli stagisti di fare sacrifici, all’improvviso arrivano i soldi per pagare un ex direttore de L’Espresso che fa il giornalista esterno, e quindi con un aumento delle spese per l'”agenzia”. Il sindacato Usigrai si è lamentato. Allo stesso modo, non sono mancate le manifestazioni politiche.

La spropositata nomina di Marco Damilano è stata chiesta polemica dalla Lega Calcio Italiana. Ancora una volta i senatori leghisti iscritti a Rai Vigilanza hanno firmato una nota in cui si legge: “L’incoerenza di ad Fuortes, che in Commissione ha definito l’aumento del compenso un provvedimento opportuno e auspicabile, ma intanto sceglie di pagare più del dovuto un giornalista esterno piuttosto che valorizzare le risorse interne dell’azienda”. È stato anche descritto come “totalmente impensabile” dai membri del partito di Matteo Salvini. Questo sarebbe un onere finanziario aggiuntivo per i cittadini in questo momento difficile e motivarlo con la caparbia volontà di assumere Damilano sarebbe come uno schiaffo in faccia”.

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