
Paolo Muiesan Data Di Nascit – È il secondo dell’anno a Firenze, e l’eccellenza senza precedenti di Careggi nei trapianti di fegato potrebbe essere minacciata dal conflitto in corso in Toscana. A Firenze, il professor Paolo Muiesan pratica la chirurgia dei trapianti da più di un anno dopo essersi trasferito dal Queen Elizabeth Hospital di Birmingham, dove esegue la procedura una volta al mese.
Per gli interventi di chirurgia epatobiliare complessa a Careggi, dove il medico veneto è direttore della Chirurgia Generale, e dove è già stato richiamato a livello nazionale, i trapianti non sono un’opzione, così come per gli interventi di chirurgia epatobiliare complessa. L’unico posto dove può farli è a Birmingham, dove non gli è permesso lavorare. Ci sono solo pochi trapianti di bambini al Meyer Children’s Hospital.
Nel 2020 è difficile parlarne. Mentre nella nostra Toscana, dove la medicina è all’avanguardia, è evidente la logica del campanile. La partenza del Prof. Muiesan da Firenze, così come quella dell’Unità di Chirurgia e Trapianti di fegato di Cisanello guidata da Paolo De Simone, potrebbe avere gravi ripercussioni per il centro pisano, che nel 2018 ha ottenuto risultati molto significativi, sia numericamente che in termini di qualità , eguagliando il centro delle Molinette di Torino per risultati a cinque anni dall’operazione. Prima della vigilia di Natale dello scorso anno, la Regione Toscana ha approvato una delibera che chiedeva una riorganizzazione dell’intero sistema dei trapianti in Toscana, almeno sulla carta.
Problemi con un sistema per il quale il direttore del centro nazionale trapianti Alessio Nanni Costa ha scritto una lettera avvertendo Stefania Saccardi di gravi carenze. Dal punto di vista della rete dei servizi, la riorganizzazione si è basata sulla fusione dei centri di eccellenza. Tutto ciò al fine di valorizzare le competenze e le professionalità già esistenti nel sistema regionale e di ridurre al minimo le duplicazioni che potrebbero essere sia inutili che dannose.
Paolo Muiesan, chirurgo riconosciuto a livello internazionale, è il nostro obiettivo finale, ma non abbiamo ancora avuto la possibilità di portarlo in Italia per effettuare i trapianti a Pisa. Questa è davvero una tragedia”. Alla luce di ciò, oltre al via libera di Careggi, il chirurgo Muiesan avrebbe potuto eseguire trapianti a Pisa, contribuendo allo sviluppo di Cisanello come importante polo regionale e affermando la reputazione di eccellenza della regione .
.Daniele Pezzati, chirurgo di Pisa, ha scritto il primo capitolo di questo libro a Capodanno, un anno dopo aver scritto un post sul blog di Capodanno sui pericoli della politica che indeboliscono il centro trapianti di Pisa a favore di quello di Firenze. Perché un centro trapianti come quello di Pisa esiste già e sarebbe superfluo in una zona, quello proposto per Firenze non passerà. A complicare ancora di più le cose, l’ospedale di Pisa dove doveva operare Paolo Muiesan gli ha ostruito la strada.
Eppure, quando sarà possibile far ospitare una settimana al mese a un campione per fare ciò che all’estero ci invidiano e per chi lo ospitiamo? — non permettere a un campione di fare quello che ci invidiano all’estero e per chi lo ospitiamo? Fino a quando? Se si può pensare a una cosa del genere. Era il 25 marzo 2022 a Firenze. Quando la vita è data una mano per caso. Il chirurgo epatobiliare di fama mondiale Paolo Muiesan è morto all’età di 61 anni a seguito di una breve ma grave malattia. Era tornato in Italia dopo una fortunata carriera professionale svoltasi principalmente nel Regno Unito.
Nonostante abbia eseguito oltre mille trapianti di fegato, mantiene il suo entusiasmo per le nuove imprese, rendendolo un leader nella comunità europea dei trapianti di fegato pediatrici. A Firenze l’esperienza di Careggi era decollata, ma si era interrotta bruscamente a causa della riluttanza pisana al sodalizio dei trapianti. Nonostante Firenze fosse ormai la sua casa, il professore si era trasferito a Milano per occuparsi delle unità operative di chirurgia generale e trapianto di fegato del Policlinico di Milano.
È morto nelle ultime ore all’età di 61 anni il Prof. Paolo Muiesan, famoso chirurgo trapianti di fegato. Brescia ne piange la scomparsa. A seguito della sua permanenza ad Aricis, Muiesan ha continuato a studiare economia alla Bocconi, ma ha subito abbandonato gli studi per proseguire la carriera medica del padre Giulio, dove ha servito come direttore della clinica per l’ipertensione arteriosa degli Spedali Civili.
Quando Paolo Muiesan è tornato in Italia, aveva lavorato in due dei più importanti dipartimenti di fegato in Europa, il King’s College Hospital e il Queen Elizabeth Birmingham Children’s Hospitals. Dal 2019 al 2021 ricoprirà il ruolo di Direttore di Chirurgia Generale e Trapianti presso il Policlinico di Milano, dove ricoprirà rispettivamente gli incarichi di Professore Ordinario di Chirurgia e Direttore di Chirurgia Generale e Trapianti. il pancreas, due dei più impegnativi, erano due delle sue specialità.
I nostri pensieri e le nostre preghiere vanno alla famiglia e agli amici di Paolo Muiesan, scomparso inaspettatamente la scorsa settimana. Pil professor Muiesan è tornato in Italia nel 2018 dopo 25 anni in Inghilterra, dove ha guidato l’istituzione del primo programma di trapianto di fegato, e sarà professore ordinario all’Università degli Studi di Milano e direttore del Centro Trapianti di Fegato del Policlinico di Milano da novembre 2021 Il trapianto di fegato da donatore vivente e il trapianto di fegato ausiliario sono stati eseguiti per la prima volta al Queen Elizabeth Hospital di Birmingham, dove sono stati eseguiti per la prima volta i trapianti di fegato da donatori di organi deceduti. Uno degli istruttori “Donor Surgeon” della CNT, era stato collaboratore di lunga data nei corsi internazionali “The Donor Surgeon” della CNT.
Con la morte, il professor Muiesan lascia un vuoto nella comunità italiana dei trapianti. Era un chirurgo molto stimato che ha dedicato la sua carriera al progresso della ricerca sui trapianti di fegato e ha praticato ciò che predicava. Cardillo esprime le sue più sentite condoglianze alla famiglia del professore a nome di tutto lo staff del Centro Nazionale Trapianti.
