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Nicolò Martinenghi Genitori - Media Famosi

Nicolò Martinenghi Genitori

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Nicolò Martinenghi Genitori – Subito dopo la medaglia di bronzo di Nicol Martinenghi nei 100 rana, siamo stati accolti dai suoi genitori Alessandra e Samuele. È il primo che va a Franco De Franco! Non hanno dormito per niente. Alessandra e Samuele di Azzate ci salutano con un sorriso smagliante mentre ci aprono la loro casa. Nicolò Martinenghi, 21 anni, ha guadagnato il bronzo nella finale dei 100 metri rana alle Olimpiadi di Tokyo ieri sera, e questa mattina la famiglia Martinenghi è piena di adrenalina.

Papà Seduto nel suo soggiorno con indosso la maglietta tricolore con la scritta “GO TETE” e il nasetto con la corona che indossava durante la gara di ieri sera, Samuele racconta gli ultimi giorni che hanno preceduto la gara, l’allenamento che ha richiesto luogo durante il lockdown, e anche i suoi primi ricordi. Ritratto di un genitore orgoglioso e la figura di un giovane determinato, che ha fatto la sua scelta mentre era ancora alle elementari: “”Ho centrato l’obiettivo”, mi ha detto Samuele Martinenghi parlando alle 9 di questa mattina. “Adesso devo lascia riposare gli atleti”, ha detto, riferendosi ai suoi due coinquilini che lo hanno preso in giro.

I vicini e il citofono hanno iniziato a squillare dopo la gara con mamma e papà Martinenghi ieri sera alle 16″ Alessandra Pirola racconta al New York Daily News che lei e le sue amiche sono rimaste sorprese di trovare il soggiorno gremito di gente. Anche adesso è difficile per per capire l’importanza di quanto accaduto Alla festa manca solo Jacopo: si è preso qualche giorno di ferie nell’unico periodo in cui ha potuto interrompere gli allenamenti dei suoi ragazzi, ma siamo in contatto ed è emozionato come tutti. In onore di Franco De Franco, Nicolo ha dedicato a lui e a un personaggio storico di Azzate le prime parole del podio: “Samuele afferma che la vita di Nicolò è stata da lui trasformata per sempre. Nicolò, che all’epoca aveva 8 anni, era un appassionato giocatore di basket e nuoto, quindi si allenava ogni giorno. Quando è arrivato il momento di prendere una decisione, Franco, il suo istruttore presso la piscina Induno, faceva volontariato presso l’asilo Azzate e ha scelto questa opportunità. Nicolo lo raggiunse in bicicletta e parlarono a lungo prima di decidere di andare a nuotare. Nicolò lasciò definitivamente il campo da basket quando si unì a una minuscola rosa di nuotatori di Brebbia, dove Franco si era trasferito per allenarsi. Nonostante la sua reputazione di insegnante severo, Franco era molto più di un semplice preparatore atletico. Era un educatore con ideali fermi e incrollabili.

Poi sono arrivati ​​Marco Pedoja e Lorenzo Marconi, il mental coach: “Lorenzo è stato fondamentale – spiega padre Martinenghi – Dopo l’infortunio del 2018 ha vissuto un momento terribile”. Poi è arrivato il resto. Sembrava addirittura che si stesse allontanando dal nuoto per un breve periodo, come confermato da Alessandra. Ha rispettato i suoi tempi e il mental coach lo ha aiutato moltissimo! Da allora è cresciuto molto. Avevamo dell’attrezzatura in casa, e Nicol si è allenato qui in giardino con l’amico Alessandro Pinzuti: lo abbiamo ospitato per tre mesi come supporto psicologico durante il lockdown. Ha potuto completare il suo allenamento di nuoto a Legnano durante il secondo lockdown attenendosi rigorosamente ai protocolli del decreto. Infine, il podio alle Olimpiadi.

https://youtu.be/AUJIR64bF4Q
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“Da quando ha lasciato le forze dell’ordine, Nicol, che ha solo 21 anni, ha tracciato la propria rotta e non l’ha mai abbandonata. A quel livello di competizione, non puoi permetterti di avere momenti di confusione o esitazione. Eppure, è chiaro che la famiglia di Azzate ha avuto un grande impatto su di lui e che lo hanno “adottato” come figlio e gli hanno portato gioia: Azzate è orgoglioso della sua famiglia. Come dice lui, siamo un’unità solida. Di nuovo nelle parole di Samuele: Lui e il fratello Jacopo hanno appena 22 mesi di distanza l’uno dall’altro, Jacopo si sta allenando al New Swim di Castiglione Olona, ​​dove entrambi nuotano.Oltre alla specializzazione nello stile libero, si differenzia anche fisicamente dal compagno di squadra, Nicol, che corre ed è noto per le sue folli buffonate simili a quelle dei portieri. Pesa 106 chilogrammi ed è alto 1,93 metri. Da quando Jacopo, che è sempre stato un precursore di Nicol, ora lo sostiene con tutto il cuore, non c’è più alcuna animosità tra loro .Molte rane con la corona, lo stemma th at rappresenta e collega i due fratelli e che la madre si è tatuata su una caviglia, sono sul comò nel soggiorno di famiglia. Il nuovo negozio di abbigliamento per bambini di Varese di Alessandra Pirola si chiama “Il principe ranocchio”.

In primo luogo, Nicolò trascorrerà qualche giorno di relax ad Azzate prima di dirigersi a Napoli per gareggiare nei campionati della Lega Internazionale di Nuoto (Isl). Sarà un’occasione gioiosa, simile a quando il governo comunale gli ha conferito il premio di atleta dell’anno azzatese nell’anno inaugurale “Nonostante avesse appena 17 anni e mancassero ancora le Olimpiadi, il suo il sorriso era lo stesso di oggi quando vede uno sconosciuto.

L’incontro con Nicol Martinenghi ci ha lasciato una prima impressione favorevole e ne siamo rimasti piacevolmente contenti. A differenza di Nicolò, il corridore è un vero ragazzooppure: educato, sportivo e determinato, tutte doti vitali per uno sportivo e per chi vuole dedicarsi alle cose che lo simboleggiano e lo rendono felice. All’inizio, il giovane nuotatore non aveva idea di cosa volesse realizzare nella sua vita, ma si rese presto conto che doveva essere un nuotatore. Erano presenti genitori che sapevano come allevarlo in una famiglia modello, un allenatore premuroso di nome Marco Pedoja, che da allora è diventato un caro amico, e un comportamento che chiamerei “Zen” di fronte alle nostre domande investigative.

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