Minuetto Autore -Per celebrare quello che sarebbe stato il 75° compleanno di Mia Martini, guardiamo indietro a una delle sue opere più famose, “Minuet”, che mette in mostra la sua acuta intuizione sul danno psicologico che il comportamento maschile casuale può infliggere a donne vulnerabili come la magnifica Mim . Questa canzone di Mia Martini del 1973 l’ha portata alla fama,
passando 30 settimane consecutive in classifica e vincendole un disco d’oro e un posto al Festivalbar. Dopo una prima stesura di Maurizio Piccoli e Bruno Lauzi, è stato scritto da Franco Califano e Dario Baldan Bembo, entrambi identificati con il sesso opposto. Dopo aver deciso di dedicarsi ad esso,
Califano si è reso conto che il lavoro era fatto su misura per Mim e la sua serie di rapporti non corrispondenti con gli uomini, a cominciare dalle sue dinamiche tese e irrisolte con il padre. La sua grande sensibilità alle sfumature avrebbe finito il lavoro. La genialità della canzone, però, si trova nel titolo e nella struttura, che reinventano in chiave moderna la forma di un minuetto,
un’antica danza francese, permettendo così alla forma ripetitiva e imposta nel canone di lasciare il posto all’onda più libera delle lacrime di una presa di coscienza acquisita e dolorosa. Quando a Milano, sono stato costantemente l’ultimo ad essere chiamato. Ed è lì che ho inchiodato il testo, chiedendo a Mim di aggiornarmi su alcuni degli avvenimenti della sua vita in quel momento.
L’ho persino contrassegnato con il messaggio. Oltre ad essere un artista, ero anche un po’ un sarto. La sezione centrale di questa canzone, dove ho fatto la discussione, è la più simile a Mim. Il drammatico accumulo dell’arrivo di una donna nel momento desiderato dal suo uomo. E poi ci sono i “machos” che vanno e vengono come vogliono. Parlando con Mim,
Califano sembra aver compreso il nocciolo dell’esperienza di una donna con un narcisista. La protagonista della canzone è completamente sottomessa a lei e non ha alcun controllo sulla propria vita perché è stata dipendente da lei per così tanto tempo. Quasi tutti ci passano ad un certo punto della vita,
e la parte peggiore è l’istante in cui diventano vagamente consapevoli del buco nero e sterile in cui sono caduti, ma non riescono a razionalizzare che non c’è futuro e che il Rosso La sindrome della croce non compirà mai alcun miracolo salvifico e trasformerà questo non amore in qualcosa di fertile. Eppure il tempo scorre inesorabile: “Siccome la vita ci passa sopra/non vedo mai orizzonti”…
mentre il protagonista continua ad arrangiarsi con gli scarti per sentire quello che equivale a un falso amore, perché, per chi non valorizzarsi, tutto è preferibile a niente. A 50 anni dall’inizio della canzone, molte vite e relazioni umilianti—popolate da principi azzurri neri come la pece e donne cresciute senza i mezzi appropriati per notarle e scansionarle—sembrano riecheggiare il testo della canzone.
E in questo vuoto viene sparso il letame della crudeltà psicologica e la danza dolorosa e sottile della dipendenza emotiva viene danzata ancora e ancora, in una forma di sottomissione che è solo parziale e, purtroppo, mai piena. Quella donna si arrende, scegliendo di rimanere nella sua spirale discendente. Di conseguenza Mim l’accettò,
forse nel 1995 dopo aver vissuto l’esperienza troppo dolorosa dei ripetuti fallimenti sentimentali ed esistenziali e di un momento che non sarebbe più tornato per altri vent’anni. “Minuetto”, scritto da Dario Baldan Bembo e Franco Califano, è una pietra miliare nella discografia di Mia Martini. Serena Rossi, che ha interpretato Mia Martini nel recente film “Io sono Mia”,
prodotto da Riccardo Donna e dedicato all’artista, le renderà omaggio sul palco del Teatro Ariston. A partire dall’esibizione di Martini al Festival del 1989, il film ripercorre la vita del musicista calabrese con una voce duratura e unica, dai suoi primi anni fino al suo trionfante ritorno sul palcoscenico nel presente. Uno dei brani più importanti nella storia di Mia Martini è “Minuet”,
Questa canzone del 1973 ha portato Mia Martini alla fama, poiché ha trascorso 30 settimane consecutive nelle classifiche e ha fatto guadagnare alla band un disco d’oro e un Festivalbar. Dopo una prima stesura di Maurizio Piccoli e Bruno Lauzi, è stato scritto da Franco Califano e Dario Baldan Bembo, entrambi identificati con il sesso opposto.
il suo successo più venduto. “È un pezzo di genere classico con un finale straordinario e suggestivo” del 1973 è stato descritto da Mia Martini come “una composizione emotiva”. Chi ha un palato sofisticato lo apprezzerà. Il pubblico in generale dovrebbe apprezzarlo ora che le sue preferenze si sono evolute.
Mia Martini è riuscita a stabilire un nuovo record d’oro e conquistare il Festivalbar grazie al suo 45 “Minuetto”, che ha debuttato nella top ten e vi è rimasta per 30 settimane. Il progetto originario prevedeva che Maurizio Piccoli e Bruno Lauzi scrivessero il libro per il Minuetto di Dario Baldan Bembo,
ma i due autori finirono per non riuscire a trovare una narrazione adatta ad accompagnare la musica. La bozza iniziale della reinterpretazione del minuetto di Luigi Albertelli non ha raggiunto il segno. Franco Califano, a cui è stata affidata la riscrittura, ha ideato i testi perfetti per accompagnare la nuova musica allegra. Ecco le parole del cantautore:
“Avevo appena finito di creare “Minuet” e sapevo che se Mia Martini fosse stata viva per cantarlo, avrebbe fatto un ottimo lavoro nel trasmettere la storia dell’amore appassionato del pezzo. Mia ha preso il mio fidati e trionfaha partecipato sia al Festival d’Europa che al Festivalbar. La sua svolta è arrivata con l’uscita di “Minuet”,
e con essa è arrivata l’incredibile sensibilità del mondo e degli uomini alle sue acute osservazioni. Non c’era alcun obbligo di frequenza regolare, e infatti, Mia e io raramente veniamo a portata d’orecchio per discutere di musica, in particolare, la musica che serviva da “strumento di liberazione” e “significa dimenticare” per lei.
La protagonista di “Minuet” è una donna intrappolata in una relazione malsana ma che sembra non riuscire a liberarsi perché tiene troppo al suo partner. Os Motokas è stato incaricato di registrare la canzone in inglese, mentre è stata registrata anche in spagnolo e francese. L’ispirazione per una delle canzoni più sentite e commoventi del cantante calabrese. Una hit composta dal mitico Franco Califano, che,