Massimo Cirri Malattia – Durante le settimane dell’emergenza pandemica da Covid 19, ci eravamo tutti chiesti. La Costituzione italiana garantisce il diritto all’assistenza sanitaria e il Servizio Sanitario Nazionale è stato istituito con legge il 23 dicembre 1978, salvando la vita di centinaia di medici e infermieri che si prendevano cura di pazienti in condizioni critiche.
Massimo Cirri è uno psicologo di professione, ideatore e conduttore di programmi cult delle radio italiane, come Caterpillar, che va in onda su Rai Radio2. Da tempo interroga il Servizio Sanitario Nazionale, che fornisce cure, assistenza, test e medicinali a tutti nel Paese gratuitamente. Massimo era affetto da una malattia potenzialmente fatale. Per fortuna, ha ricevuto le cure di cui aveva bisogno e si è ripreso completamente.
È tornato in onda per svolgere il suo lavoro di DJ radiofonico. Massimo Cirri, come il resto della popolazione nell’aprile del 2020, è stato messo in quarantena in casa negli ultimi mesi mentre medici e infermieri hanno lavorato instancabilmente per preservare vite umane. Gratuiti, come lo erano prima del contagio, e non richiedendo la prova dell’assicurazione o l’accesso a un conto bancario per ricevere cure. Tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno sono nel documentario omonimo.
Da Milano a Ravenna a Padova a Vicenza fino a Recoaro e Schio, attraverso un Nord-Est appassionato sceso in piazza per difendere il Servizio Sanitario dalle politiche di esternalizzazione e privatizzazione, Massimo Cirri accompagna gli spettatori in un viaggio nelle origini del Servizio Sanitario Nazionale in un documentario che andrà in onda su Rai3 venerdì 29 maggio alle 23:15.
Cirri incontra Gino Strada, Milena Gabanelli, Umberto Galimberti, l’epidemiologo inglese Sir Michael Marmot, il coordinatore delle cure acute Lombardi Dr. Giacomo Grasselli. Vengono intervistati anche gli operatori dell’elisoccorso di Ravenna, che verranno a prendervi tra 8 minuti per un pagamento di 3,50 euro annui per residente. Sono curioso delle origini di questo punto di vista.
A Massimo Cirri è stato detto che aveva una neoplasia nel 2013. Inizia la strada della guarigione, ma nel frattempo deve destreggiarsi tra lavoro, portare il cane a spasso nei giardini, proteggere i bambini e le sue stesse paure di non farcela .
Recati al centro di eccellenza di cardiochirurgia di Padova, rintraccia i due oncologi dell’Istituto dei Tumori che lo hanno curato e parla con due infermiere, un’ostetrica e una madre che ricorda un tempo prima che il Servizio Sanitario Nazionale fosse a posto. Sono tutte persone che considereremmo “normali” in ambito sanitario, ma che, alla luce della loro dedizione e umanità, sembrano subito straordinarie.
Nella sua ricerca per scoprire le origini del SSN, Cirri incontra la coraggiosa Tina Anselmi, scopre Aldo Aniasi e viene a conoscenza della Repubblica Partigiana. Un SSN obsoleto che viene allo stesso tempo ignorato e difeso con veemenza quando viene criticato per aver svolto un servizio pubblico necessario. Durante il periodo tumultuoso della pandemia, è stato riscoperto.
Stefano Bollani ha composto la colonna sonora, Altan ha firmato la foto principale del film e la compagnia di ballo Arearea ha eseguito tutte le coreografie. Quando il peggio dell’epidemia di Covid-19 è passato, la gente sembrava dimenticare tutto degli eroi sconosciuti della medicina: i medici eroici, le infermiere celesti e, soprattutto, il sistema sanitario pubblico universalmente accessibile e gratuito.
Massimo Cirri, psicologo che ha lavorato per 25 anni per il SSN, è ora conduttore di “Caterpillar” di Radio2 e autore pubblicato. Con la regista vicentina Chiara D’Ambros ha scritto il libro “Cosa serve” e ha realizzato un film documentario per la Rai sull’argomento. Al “Pordenonelegge, il festival del libro con gli scrittori”, i due autori hanno presentato il loro libro “Una storia tra malattia, cura e sistema sanitario nazionale”.
A cominciare dalla sua stessa vita dopo che la barricata è stata costruita, cioè da ex malato di cancro che ora è libero dal cancro, Uno contro uno con il professor Gerosa È stato emozionante incontrare il professor Gino Gerosa, direttore del Centro Gallucci di Cardiochirurgia dell’ospedale di Padova, dove il professor Vincenzo Gallucci ha condotto il primo trapianto di cuore in Italia nella notte tra il 13 e il 14 novembre 1985.
Sorridi largamente mentre lo racconti a Cirri e D’Ambros, “Abbiamo incontrato Gerosa nel suo studio, dietro una scrivania sepolta da un metro e mezzo di carte, libri, premi e persino una bandiera e un cappello messicano. Era impossibile filmarlo lì, quindi si è pulito da solo per lo scatto. Per fare questo, ha impilato tutte le sue carte sotto la scrivania e, verso la fine del tiro, lo abbiamo gentilmente aiutato a riordinarle.
Le nostre menti sono state scosse da un vivido ricordo, Vincoli di spazio e burocrazia Ma è una testimonianza di due problemi che i medici devono affrontare quotidianamente: la cronica e soffocante carenza di spazio all’ospedale di Padova, e il peso della burocrazia da smaltire, che va contro l’idea espressa in grassetto e in bianco da la legislazione. Cirri ha anche ricordato di aver sentito: “Il tempo della comunicazione medico-paziente è il momento della terapia”.
Il professor Gerosa afferma nel libro scritto insieme a loro due di aver trapiantato un cuore artificiale in un giovane di nome Michele in modo che potesse continuare a vivere in attesa di un cuore donatore. Si apre al cardiologa su come, durante il ricovero, “tutti diventiamo l’anello debole della società e dobbiamo essere salvaguardati”. Chi ha bisogno di cure mediche può ottenerlo gratuitamente grazie al Sistema Sanitario Nazionale”.
Prodotto da Chiara D’Ambros e Massimo Cirri e trasmesso su Rai 3 venerdì 29 maggio alle 23:15, lo spettacolo vede protagonisti Gino Strada, Milena Gabanelli, Umberto Galimberti, l’epidemiologo inglese Sir Micheal Marmot e numerosi operatori del National Servizio sanitario. Scienziato, conduttore di talk show, autore e drammaturgo. Il 27 dicembre 1958 entra in questo mondo nella cittadina toscana di Carmignano.
Ha iniziato la sua carriera parallela come psicoterapeuta e conduttore radiofonico negli anni ’80 a Radio Popolare. È con Radio2 dal 1997, quando ha ideato Caterpillar, la trasmissione che ha dato vita a “M’illumino di meno” e di cui resta l’ospite. Nel 2007 è stato insignito della massima onorificenza milanese, l’Ambrogino d’oro. Dirige film e collabora con Report Rai3 dal 2017.