
Mariolina Sattanino Sclerosi Multipla – Dopo l’appuntamento, rilassati con un buon libro. Claudio Rinaldi, il compianto direttore de Il Giornale dello Stato e autore del libro postumo “Ultimo volo della sera”, sarà ricordato dai giornalisti Bruno Manfellotto, Mariolina Sattanino e Laura Ballio ad unfestival in onore dei piaceri della reading giovedì 5 luglio, in piazza Magenta con Capalbio Libri alle 19:30. Nel dibattito, Irene Grazioli Fabiani legge brani scelti dei romanzi. A Ginevra Bersani, una giovane donna, viene invece affidato il lavoro della serata.
Claudio Rinaldi, uno dei migliori giornalisti italiani, è stato l’unico ad aver ricoperto contemporaneamente gli incarichi di caporedattore de “L’Europeo”, “Panorama” e “l’Espresso”. Inizia con “Panorama”, un settimanale che valorizza i fatti rispetto alle opinioni. Lamberto Sechi riconosce il potenziale di Rinaldi e lo porta in “Europeo”, dove sale rapidamente alla carica di regista. Per dirigere “Panorama” nel 1985, Mario Formenton lo contattò. Rinaldi scopre di avere la SM a questo punto, ma continua a lavorare con il pieno sostegno dell’editore.
Silvio Berlusconi acquistò il gruppo Mondadori nel 1990, e a quel punto lascia “Panorama”. L'”Espresso” gli è stato ceduto da Carlo De Benedetti nel 1991 nonostante il peggioramento delle sue condizioni. Come editorialista di “Espresso” e “Repubblica”, Rinaldi ha continuato a scrivere fino alla fine della sua vita, aprendo il blog Italia Loro nel 1999. Fetrinelli ha pubblicato un articolo. Questo è l’ultimo volo della notte. “L’ultimo volo della sera” di Claudio Rinaldi è IL LIBRO. Ci sono 382 pagine in questa edizione tascabile dei dati. Fetrinelli è l’editore di quest’opera.
Ripercorrendo le stagioni della sua vita in un labirinto di sclerosi multipla, riflette sul suo viaggio dall’infanzia all’età adulta. In un percorso non lineare intreccia gli anni della sua adolescenza , l’educazione culturale e politica, la carriera di giornalista e il presente della sua malattia. Dopo tutti questi anni, il giovane che voleva essere come Montale nella sua voglia di scrivere e conquistare le
donne senza fatica è ancora sveglio e “parla” con Daria, l’enigmatica interlocutrice, divisa tra provocazione e controllo, a pezzi e controcorrente . In quanto fantasma, Daria funge da collegamento tra la sua attuale afflizione e il ricco periodo della sua vita. La morte di Calabresi è ancora viva nellamente di coloro che hanno vissuto il viaggio della sua vita, che include un matrimonio, una carriera giornalistica, alti e bassi nella società, gli opulenti salotti milanesi e un rigoroso sistema informativo.
Alla morte del padre, “una relazione che doveva esistere, e non c’era mai”, il narratore sentì una vicinanza all’istruttrice che aveva sempre creduto nella sua eccellenza, e si chiese se il tempo della politica non fosse altro che “un gigantesco calderone” in cui tuffarsi. Daria può e deve continuare ad aspettare. Il rigore dell’informazione, la stella di Berlunesque e la fabbrica dell’obbedienza. La mortedel padre (“una relazione che doveva esistere e non c’è mai stata”); la vicinanza di una maestra che ha sempre creduto nella sua eccellenza; e la gustosa ironia e le dolorose intuizioni meditative del narratore si combinano per creare una lettura coinvolgente.
Daria può e deve aspettare quanto vuole. Il rigore dell’informazione, protagonista dell’imprenditore berlunesco, la fabbrica dell’obbedienza. Il narratore si chiede se il tempo della politica non fosse altro che “un enorme calderone” in cui tuffarsi, è commosso dalla morte del padre , e si sente la vicinanza di una maestra che ha sempre creduto nella sua eccellenza con deliziosa ironia e dolorose aperture contemplative. Daria può e deve continuare ad aspettare. Gli è vicino un maestro che ha sempre creduto nelle sue capacità. Daria può e deve continuare ad aspettare. Gli è vicino un maestro che ha sempre creduto nelle sue capacità.
Daria può e deve continuare ad aspettare. Nonostante abbia 65 anni, Marco Tognolo non riattacca lo stetoscopio poiché ha ancora molta strada da fare. Dopo 35 anni come medico stimato e rinomato a Loreggia, ha deciso di concentrarsi esclusivamente sulla sua vera vocazione: fornire cure palliative aimalati terminali. È stato presente per tanti malati di cancro che stanno per finire la loro vita dal 2009, quando è diventato padre di tre figli e cognato della giornalista RAI Mariolina Sattanino.
Dice il medico di Loreggia: «Il legame eccezionale che si costruisce con quei pazienti afflitti da unacondizione che non risponde più a cure specifiche e che ora aspettano di morire è ciò che mi nutre personalmente e professionalmente».
Negli ultimi momenti della loro vita, le persone abbassano la guardia e rivelano chi sono veramente. Dopo alcune resistenze iniziali, l’interazione medico-paziente diventa personale e intima. Tognolo, che di recente è stato congratulato da molti amici per ilalla fine della sua prima parte della sua carriera, dovrà ora competere per essere assunto come medico specialista a tempo pieno da ULS. Per la regolare operatività nel campo delle cure palliative è richiesto l’accreditamento da parte del ministero competente: attualmente negli ospedali dell’ex Usl 15 Alta Padovana sono impiegati solo due dipendenti e medici di medicina generale che svolgono servizio part-time.
Fin dall’inizio, sono stato interessato da questo lavoro poiché mi permette di alleviare il dolore nei pazienti e migliorare il loro benessere generale. Per me, la parte più gratificante del mio lavoro è accompagnare le persone nei loro ultimi momenti di vita, assicurando che siano trattate con rispetto e dignità in questa difficile situazione». Sui social media, c’è un flusso costante di elogi per il lavoro che ha svolto. Agli occhi dei pazienti, alta competenza, umanità e prudenza sono gli attributi più apprezzati. Tognolo, invece.
