Mariolina Sattanino Che Malattia Ha -Marco Tognolo, 65 anni, non ha lo stetoscopio appeso perché non è ancora pronto per andare in pensione. Dopo 35 anni come medico di successo e apprezzato, Loreggia ha scelto di concentrarsi esclusivamente sulla sua vera vocazione: fornire cure palliative ai malati terminali. Dal 2009, infatti, Tognolo, padre di tre figli e cognato della giornalista RAI Mariolina Sattanino, è stato al fianco di diversi malati terminali di cancro con la massima disponibilità.
Secondo il medico loreggiano, «l’eccezionale legame che si costruisce con quei pazienti colpiti da una malattia che non risponde più a cure specifiche e che ora aspettano di morire mi arricchisce personalmente e professionalmente». Nei loro ultimi momenti di vita, le persone perdono le loro facciate e rivelano il loro vero sé.
Le cure palliative incontrano talvolta resistenze, soprattutto da parte degli anziani, ma una volta instauratasi la fiducia, il rapporto medico-paziente diventa profondamente personale e intimo. Molti degli amici del dottor Tognolo hanno festeggiato la conclusione della sua prima fase di lavoro, ma ora deve competere per essere assunto da ULS come medico specializzato a tempo pieno.
Attualmente sono solo due i dipendenti e autorizzati a svolgere questo tipo di terapie negli ospedali della vecchia Usl 15 Alta Padovana, oltre a quattro medici di base che svolgono il servizio part-time. Tognolo continua: “Questa attività mi ha interessato fin dall’inizio; mi dà grande gioia e soddisfazione alleviare il più possibile la sofferenza di un paziente e migliorare così la sua qualità di vita.
Più che altro, trovo gratificante essere con gli individui nei loro ultimi momenti di vita, pur trattandoli con rispetto e compassione. C’è un diluvio di lodi e ringraziamenti per i suoi sforzi che possono essere letti su varie piattaforme di social media; queste persone parlano bene di lui e la loro ammirazione è palpabile .
Ai pazienti piacciono i medici altamente qualificati, compassionevoli e discreti. Tognolo ha ancora molto lavoro davanti a sé, tuttavia, poiché la nuova legge impone che le cure palliative siano messe a disposizione di tutti i malati terminali cronici. Per Rai il 2013 è un anno di transizione e di nuova leadership con il raggiungimento dell’età pensionabile.
Dopo aver salutato in precedenza Giovanni Minoli, conduttore de La Storia è noi, con un addio tutt’altro che caloroso, è ora la volta della giornalista Daniela Tagliafico, già vicedirettore del Tg1 nel 2004 e, ormai prossima alla pensione, il direttore della Rai Quirinale.
Ai primi di giugno, Mariolina Sattanino lo sostituirà alla guida dell’ente preposto alla copertura televisiva del Quirinale a Roma e di tutti gli eventi pubblici compreso il Presidente della Repubblica. ha origine nella città di Bruxelles.Sattanino collabora con la Rai dal 1979; è nato a Napoli ma ha trascorso gran parte della sua vita in Nord Africa.
Ha lavorato a stretto contatto con Michele Santoro nelle sue trasmissioni in prima serata come Samarcanda e Il rosso e il nero dal 1987, anno in cui ha lanciato il Tg3, fino al 1994, quando è passato al Tg2. Dal 1997 è corrispondente per la RAI, inizialmente da New York e ora dal Belgio. È probabile che se Luca Goldoni non fosse intervenuto, non l’avremmo saputo. Chi contribuisce con un pezzo alla rivista televisiva italiana “Sorrisi e Canzoni TV”.
Questa settimana tocca a Luca Goldoni scrivere qualcosa. Rileggendo questa rubrica, ogni tanto mi imbatto in una parentesi siglata “ndr” che contiene una spiegazione o un riferimento che prima avevo trascurato. È un pensiero costante del regista Gigi Vesigna”. Che Gigi Vesigna sia alla guida del varietà in lingua italiana “Sorrisi e Canzoni TV” è un fatto verificabile.
A lui spetta il compito di trasformarlo in un settimanale che la gente non vede l’ora di leggere ogni settimana, e ha fatto un ottimo lavoro. Dev’essere vero. Goldoni afferma che Gigi Vesigna ha quello che definisce un “pensiero fisso”. Trova un giornale che si possa leggere e capire da tutti. Far usare un linguaggio semplice anche ai redattori più rinomati. Includere la parentesi “ndr” negli articoli di tutti i contributori, non importa quanto importanti possano essere. Andreotti, che scrive un settimanale per “I sorrisi e Canzoni TV”, questa volta è lo sfortunato destinatario.
Allude alle idee di Montesquieu sulla separazione dei poteri con una citazione. Chi era questo tizio di nome Montesquieu? Un lettore potrebbe essere scioccato e confuso da ciò che legge. Tutte le informazioni devono essere facilmente accessibili al lettore. Tra parentesi abbiamo la seguente nota editoriale: “a cura di”: “Montesquieu 1689-1755; intellettuale e scrittore francese”.
I vantaggi vanno al lettore. Dopo aver letto questo, finalmente lo ottiene. NON STOP, COMUNQUE? Invece, abbiamo la sensazione che si presume che il lettore abbia familiarità con il materiale e che questo “pensiero fisso” sia indicativo di una cultura televisiva più demagogica che democratica.
Inoltre offensivo. Urla al lettore medio(o spettatore) che non credi a una parola di quello che dicono. Si presume che il pubblico di destinazione dell’articolo di Andreotti non abbia familiarità con Montesquieu. In realtà, non ne ha mai sentito parlare prima. Il lettore, ho aggiunto, esclude subito la possibilità che.
Montesquieu possa essere un esperto di gastronomia perché Andreotti questa settimana si occupa della “divisione dei poteri”, con la possibilità per il ministro di dimettersi da deputato. . Un leggendario chef francese. Che sia un membro della squadra di ciclismo del Tour de France è un’altra cosa che nega. Andreotti nei suoi scritti ignora completamente la bicicletta.