Mariella Milani Età Wikipedia – L’artista, scrittrice e giornalista italo-americana Milena Milani ha vissuto in Italia. Nata a Savona nel 1917, la sua abitazione era in una struttura all’avanguardia per l’epoca, al civico 6 di via Quattro Novembre, direttamente dall’altra parte del fiume rispetto alla ferrovia. Suo padre agronomo, Tullio Milani, era originario di Livorno. Anna Antonione, sua madre, era originaria di Dogliani.
Hai detto in più occasioni di essere stata battezzata Milena perché i tuoi genitori temevano che ti chiamassero “Lenin” se fossi nato maschio. Milani si laurea all’Istituto magistrale di Savona. Successivamente si iscrive all’Università La Sapienza di Roma. Nel 1941 ricopre l’incarico di lettrice di poesie dei Litorali di Sanremo. Collabora con articoli sull’arte della guerra e sulla gioventù femminile universitaria tedesca al quotidiano Guf, Roma fascista.
Oltre a questo, si unisce a un gruppo di studenti guidati da Giuseppe Ungaretti e Corrado Alvaro nell’occupazione di un giornale fascista in via del Tritone. Quando si incontrarono a Roma nel 1942, la nominò “Comandante generale di tutte le donne futuriste d’Italia”, un onore che mantenne fino alla sua morte nel 1945. Fu evacuata da Roma dalle SS nel 1943 e alla fine trovò rifugio a Venezia con l’ausilio di un lasciapassare speciale.
Tuttavia, il suo rapporto con Benito Mussolini e il fascismo ne risentì dopo che iniziò a fare visite regolari al circolo degli intellettuali al terzo piano del Caffè Aragno di Roma. Qui, contro il volere della famiglia di lui, conosce Carlo Cardazzo, collezionista e commerciante d’arte con il quale rimane fino al 1963. Si è occupata di sport per testate come Il Campione, dove ha assistito in prima persona al Giro d’Italia.
La pubblicazione del romanzo La ragazza di nome Giulio da parte di Longanesi negli anni ’60 divenne un caso letterario ed editoriale. Pubblicato per la prima volta nel 1964, questo libro divenne rapidamente oggetto di accesi dibattiti e alla fine fu confiscato, con il suo autore e il direttore di Longanesi, lo scrittore Mario Monti, condannato per pubblicazione oscena il 22 marzo 1966 e condannato a sei mesi di carcere.
Dopo un processo d’appello nel 1967, Milani fu scagionato con formula piena perché “gli spunti erotici si inseriscono armonicamente nel tessuto narrativo e rispondono alle esigenze descrittive che il tema della donna condannata alla solitudine suggeriva e che si realizzavano felicemente nell’unità poetica di il lavoro”, secondo un gruppo di eminenti intellettuali italiani guidati da Giuseppe Ungaretti.
La rappresentava l’avvocato Salvatore La Villa. Il libro è stato tradotto in molte lingue diverse e ha riscosso un grande successo, in particolare in Francia, Stati Uniti e Inghilterra, dove è giunto alla sua quindicesima edizione. Nel 1970 esce l’adattamento cinematografico del libro intitolato La ragazza di nome Giulio. Ha esordito nel cinema con Scusami, sei pro o contro? nel 1966.
Negli anni ’70 risiedeva presso la “Glass House”, un iconico condominio di Albissola Marina. Visitava spesso la sede milanese della sua casa editrice, Rusconi Libri, in via Ercole Oldofredi. La frase “Milena Milani a Milano” divenne un popolare gioco di parole. Nel 1983 esce il romanzo Io donna e gli altri, una storia d’amore in cui la protagonista cerca in varie città e paesaggi un uomo che non ritorna.
Vivendo di fronte alla stazione ferroviaria “Letimbro” da giovane prima di trasferirsi a Roma per frequentare il college, ha lottato valorosamente per impedirne la demolizione ma alla fine ha fallito. La stufa a legna della sala d’attesa riportava bei ricordi, così come l’enorme specchio in cui si riflettevano i suoi lineamenti da ragazzo. Milena Milani non è stata solo scrittrice, ma anche pittrice; ha collaborato con Carlo Cardazzo alla Galleria del Naviglio di Milano dal 1946 al 1963.
Milani ha fatto parte della corrente artistica dello spazialismo sin dal suo inizio insieme a Lucio Fontana, e ha contribuito sia con la sua scrittura che con le sue opere a mostre collettive dedicate a questa forma d’arte . La Galleria l’Argentario di Trento e il Circolo degli Artisti di Albissola Mare ospitano le sue prime personali nel 1965. La donna lavora in Rai da 33 anni, e durante quel periodo ha visto molti cambiamenti.
Nel 1969 espone alla Galleria Regis di Finale Ligure; nel 1969 espone alla Galleria Il Punto di Torino e alla Galleria del Centro di Vercelli; nel 1970 espone a “Chez Venier” di Cortina d’Ampezzo, alla Galleria Il Traghetto 2 di Venezia, e alla Galleria La Fontana di Savona; nel 1971 hai esposto alla Galleria Il Salotto di Genova e Numerosi furono i corteggiatori per lei, tra cui lo scrittore Alberto Moravia, che alla fine si stabilì con un’altra autrice, Elsa Morante.
Dalla terrazza panoramica dell’hotel, Milani poteva guardare dall’alto le rive del torrente Sansobbia. Nel 1998 Milani installa la sua opera “Albero della Memoria” in Via dell’Oratorio ad Albissola Marina; presenta numerose foglie lignee, ognuna delle quali porta il nome di un artista locale scomparso. Una grande mostra a lei dedicata, con le prime edizioni dei suoi libri, sarà allestita alla Casa delle Letterature di Roma dal 9 al 24 febbraio 2011.
I suoi ultimi anni li ha trascorsi all’Hotel Garden di viale Faraggiana ad Albissola Marina, dove haebbe le sue prime esperienze artistiche e romantiche nel 1930. L’ospedale “San Paolo” è stato il luogo in cui è deceduta e ha chiesto la sepoltura nel cimitero di Albissola. La sfortunata giornalista del Tg2 Mariella Milani ha fatto notizia nelle ultime ore dopo essere stata bersaglio di un furto in casa.
Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, Mary Luzy Lima de Oliveira, una domestica brasiliana di 36 anni che prestava servizio proprio nell’appartamento di Milani, è stata arrestata dopo una serie di furti nella sua abitazione culminati con l’uso delle manette. Quando il giornalista si è lamentato per la prima volta, la cameriera aveva preso le posate dal tavolo. Un paio di orecchini di diamanti del valore di 100.000 euro sono scomparsi e solo dopo questo incidente la Rai ha scoperto che erano spariti.