Marco Damilano Dimissioni – La redazione de L’Espresso condivide i motivi delle dimissioni del direttore Marco Damilano e porge le più sentite condoglianze e riconoscenza per i quattro anni di collaborazione. Marco Damilano ha richiamato l’attenzione su una “decisione malvagia” che ha danneggiato l’organizzazione Gedi e tutta l’informazione italiana. I tagli a L’Espresso, la fondazione del gruppo editoriale, potrebbero mettere a rischio l’intera organizzazione. Siamo consapevoli dell’attuale crisi del giornalismo, ma Gedi ne è al centro, come dimostrano i molteplici cambiamenti ai vertici e alle testate dei suoi più grandi giornali. La mancanza di strategia viene punita dall’Espresso.
Noi giornalisti continueremo a lottare per l’identità, l’anima e il posto del nostro giornale nella società. Per questo la redazione è in stato di agitazione e annuncerà i giorni di sciopero necessari per tenere segreto il numero dell’Espresso. Marco Damilano, direttore del settimanale l’Espresso, ha annunciato le sue dimissioni, citando l’intenzione del gruppo GEDI di vendere la rivista nell’ambito di una più ampia strategia di chiusura e vendita delle attività meno rilevanti. Le voci sulla vendita dell’Espresso girano da tempo, ma non sono state date conferme ufficiali e le informazioni disponibili sono ancora poche.
Quando Damilano ha appreso della decisione di vendere il suo Espresso da un tweet di un giornalista due giorni prima, mercoledì pomeriggio, ha scritto che i “mesi di gocciolamento continuo” hanno causato ingenti danni alla testata, che secondo lui sono stati il risultato di “notizie che non vengono smentite, di voci che circolano indisturbate”. “Finora ai giorni nostri, la violazione del più essenziale requisito di lealtà e fiducia”, ha detto Damilano a proposito dei suoi sforzi per trovare soluzioni alternative con GEDI.
Lirio Abbate, vicedirettore di GEDI dal 2017, è stato nominato direttore dell’Espresso in un breve comunicato pubblicato in serata. Secondo il comunicato stampa, la nomina ha effetto immediato. A causa delle recenti crisi dei settimanali e dei minori investimenti di GEDI nel quotidiano, L’Espresso ha negli ultimi anni un passato difficile. Quando Damilano è diventato direttore della rivista nel 2017 dopo aver servito come vicedirettore per due anni, alcuni dei problemi che ha dovuto affrontare nello sviluppo dell’Espresso non erano velati. A seguito della decisione di GEDI di vendere il quotidiano con Repubblica, le vendite sono aumentate. In quanto membro del gruppo GEDI, precedentemente noto come Gruppo Espresso, Espresso è uno dei marchi più conosciuti e riconosciuti.
A seguito della conferma da parte dell’editore del gruppo Gedi che era in corso la vendita del settimanale L’Espresso, il giornalista Marco Damilano ha rassegnato le dimissioni dalla carica di caporedattore del quotidiano. Danilo Iervolino, nuovo proprietario del club di Serie A Salernitana e editore di informazioni sui prodotti finanziari, ha acquisito questa attività. Dopo quattro anni e mezzo da direttore, Damilano ha annunciato le sue dimissioni dalla società presieduta da John Elkann in una lunga lettera ai lettori, lamentando di aver appreso Un tweet di un giornalista due giorni fa ha portato alla vendita del giornale dopo “mesi di fughe continue, di notizie non contestate, di voci che hanno viaggiato indisturbate e che hanno causato gravi danni al quotidiano”. Era stato il direttore del giornale per quattro anni e mezzo in quel momento.
Ritiene che la vendita del suo quotidiano ormai defunto sia una questione di tecnica e di merito, perché “rappresenta un grave indebolimento del gruppo editoriale italiano dominante” quando viene eseguita in questo modo e in questo momento. Questa scelta strappa la radice dell’albero da cui è sorto l’intero gruppo e mette a rischio l’intero gruppo», dice il giornalista. Per il giornalismo italiano è un nuovo capitolo che viene scritto senza pensarci due volte. Ho sempre cercato di contrastare una decisione che trovo moralmente ripugnante. Ho combattuto fino alla fine, anche fino alla fine della giornata, fino alla fine. Qualcuno deve fare un gesto, anche se questo significa pagare di persona quando il tempo è scaduto e lo spettacolo è insostenibile. Sto facendo le cose. È un debito che ho con il campo del giornalismo, che adoro. Lo devo a me stesso oltre che alla mia coscienza Dopo aver appreso che l’Espresso sarà ceduto in “una scelta che ritengo famigerata”, Marco Damilano ha annunciato le sue dimissioni da direttore della rivista. All’ex amministratore delegato di Espresso, Paolo Flores d’Arcais ha scritto il seguente messaggio:.
Per quella che è una vera repressione di un magnifico giornale, peggio ancora perché un titolare con (dis)valori completamente diversi può curarlo e sfregiarlo, io e MicroMega porgiamo la mia solidarietà personale e aziendale a te, Marco, e a tutti i tuoi colleghi Espresso . Mentre lavoravo con il regista Livio Zanetti nel 1976, ho avuto il privilegio di sostenere i miei primi test di giornalismo, che includevano la scrittura di un lungo saggio che Livio ha soprannominato “il piccolo illustrato di sinistra”, che è entrato rapidamente nei dizionari. Anche se sei sbalordito dalla scomparsa di Espresso, non rimarrai sorpreso dalla decisione di Elkann e Molinari to chiudi MicroMega poco più di un anno fa. Naturalmente, il sito Web di MicroMega è disponibile per il tuo utilizzo sin da ora. Ciò è particolarmente importante dato che in questi tempi difficili è più importante che mai aumentare il numero di voci democratiche nei media piuttosto che soffocarle.
Non più disponibile in edicola, il magazine MicroMega è acquistabile in libreria e su SHOP.MICROMEGA.NET sia in formato cartaceo che digitale, con diverse opzioni di abbonamento. A causa degli eventi di un settimanale che nasce nel 1955 e cambia il corso della lingua italiana giornalismo per sempre, vorrei aprire una discussione sullo stato dell’informazione in Italia. Mentre viene rilasciato il comunicato stampa che rivela le condizioni di vendita dell’Espresso alla società Bfc Media, controllata dalla famiglia Iervolino, risponde ferocemente Marco Damilano, direttore dimissionario dell’Espresso.