Incidente Soresina

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Incidente Soresina – Lunedì notte, un’auto si è schiantata contro un muro in via Martiri dell’Insurrezione a Soresina, provocando un’orribile catastrofe. Sul posto è intervenuto il personale medico del 118 che, con l’aiuto dei Vigili del fuoco, ha liberato i feriti dalle lamiere affinché potessero ricevere cure immediate.

sono stati coinvolti cinque ragazzi estremamente giovani, alcuni dei quali minorenni. Una ragazza è stata ricoverata in ospedale in condizioni critiche e la sua prognosi è tenuta segreta. C’è anche la Polizia Stradale di Cremona, che si occupa delle indagini.

L’uomo guidava in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di droghe; era già stato denunciato ai servizi sociali per altre questioni legali. C’erano prove che la sua auto fosse finita nel traffico in arrivo. Il 56enne residente a Soresina,

responsabile dell’incidente stradale di Soncino che ha causato la morte di Mario Facchetti lo scorso 25 luglio è stato arrestato ed è attualmente detenuto nel carcere di Cremona con l’accusa di omicidio stradale. un muratore di Chiari, 59 anni,

diventato famoso a livello internazionale come giocatrice di pallavolo. Dalle visite mediche post-incidente è emerso che l’uomo, affidato ai servizi sociali per altri problemi legali, aveva bevuto e fatto uso di droghe prima di mettersi al volante della sua Peugeot 207 cabriolet.

Facchetti, un collega di 52 anni di Castelcovati, e la loro Lancia Lybra si erano incrociati nel traffico in arrivo durante un cambio di corsia. Il muratore bresciano non riuscì a riprendersi dalle ferite e morì il giorno successivo. Nella serata del 22 agosto a Soresina, in provincia di Cremona, è stata fatta una telefonata ai vigili del fuoco, che ha provocato la risposta di due equipaggi.

Cinque giovani, tutti minorenni tranne il conducente, rimasti coinvolti in un terribile incidente causato dall’inesperienza del conducente al volante. La ragazza, che versava in condizioni critiche, è stata rianimata sul posto e portata d’urgenza in ospedale, dove le sue condizioni sono tenute segrete in attesa di ulteriori valutazioni. Una sua amica è rimasta ferita,

ma fortunatamente le sue ferite erano abbastanza lievi da essere già stata rilasciata. I residenti di Soresina credono che la colpa sia dell’alta velocità, ma che la viabilità sia più importante. In realtà le auto sfrecciano lungo il tratto a senso unico di via Genala che porta a via Martiri dell’Insurrezione, nonostante la presenza di segnaletica orizzontale che indica le corsie pedonali e ciclabili.

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Il pubblico era a conoscenza del problema da tempo. La polizia locale soresinese, comandata di recente dal vicecomandante Giuseppe Familiare, ha “smascherato” tre conducenti dall’inizio del mese, più precisamente nell’arco di soli dieci giorni, a causa delle telecamere e dei varchi elettronici installati in città. Erano tutti originari di Cremona e crearono incidenti prima di fuggire.

Due di loro sono stati anche denunciati alle autorità giudiziarie e inflitte una consistente multa. Poiché gli eventi includevano una serie di vittime, sono stati esplicitamente criticati per la morte ingiusta che è stata esacerbata dalla fuga. “Grazie alle attrezzature presenti nella regione e ad efficaci, grazie all’ottimo lavoro degli agenti coordinati da Familiare,

si è arrivati ​​all’identificazione dei colpevoli”, ha svelato il comandante di corpo d’armata Giovanni Tirelli. Il cartellone elettronico del Comune è andato distrutto dopo due distinti investimenti di altrettante biciclette e un’auto che ha tagliato un’altra auto a un bivio. Tutto è successo in un arco di circa due settimane. Ogni episodio ruota attorno a una decisione centrale:

se fuggire o meno prima dell’arrivo della polizia e se attendere o meno i soccorsi. E se non fosse stato per gli occhi elettronici dispersi in città e nelle periferie, anche i tre conducenti se la sarebbero cavata. Quaranta cancelli accuratamente posizionati fanno parte del sistema di sicurezza elettronico di Soresina. Hanno anche dato ai sospetti assassini un posto permanente nella storia.

Ovviamente, il processo non è stato né rapido né facile; gli agenti del Local hanno dovuto scegliere con cura le inquadrature: «Abbiamo incrociato le testimonianze e gli scarsi dati in nostro possesso con i possibili orari e indicazioni e siamo stati in grado di individuare gli orari esatti in cui queste persone sono state riprese».

l’assistenza del personale di pronto soccorso e una trasferta all’ospedale Maggiore di Crema per accertamenti, fortunatamente non hanno riportato ferite gravi, che potranno sporgere richiesta di risarcimento dopo aver parlato con la polizia locale.Il Comune,

che ha dovuto sistemare la cartellone nel frattempo, è altrettanto capace di farlo. La nostra provincia vacilla per l’ennesima catastrofe stradale. Katiuscia Sordi, 41 anni, nativa di Soresina, è stata uccisa intorno alle 3 di stasera quando un’auto l’ha investita mentre era in bicicletta su via Soresina nei pressi all’incrocio con via Goldoni. La pronta risposta dei soccorsi ha lasciato inerme il 41enne.

Gli esiti delle inchieste e delle indagini dei carabinieri. Per la seconda volta il Piz zighettone Fiere dell’Adda ha chiesto un rebranding della stazione ferroviaria principale del paese nella speranza di attirare più visitatori attraverso un pacchetto di promozione turistica treno-nave che offre trasporti economici per il paese da tutta la Lombardia.

Pizzighettone-Ponte Adda a Ponte Adda. Una conferma scritta di un’offerta verbale fatta a Trenord dal presidente dell’organizzazione dello spettacolo, Carlo Pedrazzini. La premessa è la seguente: “Vogliamo segnalare questo problema che riguarda la ricerca della stazione per chi vuole arrivare in treno; quando si utilizza il portale Trenord per cercare Pizzighettone,

dalla stazione di Pizzighettone esce l’unica possibilità, servito poco ed esclusivamente da treni locali.Pizzighettone-Ponte d’Adda è l’unica stazione accessibile tramite il portale di Trenitalia, è comodamente collocata vicino al centro storico della città ed è sulla linea Milano-Mantova,

molto frequentata. Il problema è evidente con il ritrovamento della stazione di Ponte d’Adda, che non ha alcun riferimento a Pizzighettone, come è stato più volte osservato dai turisti che intendono arrivare a Pizzighettone in treno.

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