
Giuseppe Rinaldi Giornalista Malattia – Il noto giornalista e conduttore televisivo Giuseppe Rinaldi è responsabile del programma investigativo sui crimini di Rai 2 Detectives: Delitti risolti e irrisolti, che lavora a stretto contatto con la Polizia di Stato e altre forze dell’ordine per cercare di risolvere casi irrisolti. Nato il 25 gennaio 1961 in Puglia,
Giuseppe Rinaldi è considerato uno dei creatori più influenti dello spettacolo. , fino ai primi anni ’90. Ha lavorato come inviato e conduttore Rai per tutta la sua carriera, ha seguito il processo Salvatore Parolisi e la crisi Ferdinando Carretta per Chi l’ha visto? serie. Tra i suoi precedenti programmi su Rai 3 ricordiamo Commissari – Sulla via del male e Detectives – Casi risolti e irrisolti,
che condurrà entrambi a partire da giugno 2021. Laura Mambelli, moglie e collaboratrice di Giuseppe Rinaldi, se n’è andata nel 2011 all’età di 50 anni a seguito di breve battaglia con una malattia, che lo costringe a fare i conti con una profonda perdita dieci anni fa. La giornalista è altrimenti piuttosto cauta, non fornendo ulteriori informazioni sul suo attuale stato personale.
Ha una presenza online su Instagram e Facebook, anche se la stragrande maggioranza dei suoi post sono legati al suo lavoro. Parlando con Salvatore Parolisi, l’assassino di Melania Rea, era sicuro di una cosa: la persona davanti a lui stava comunicando un terribile nulla. Quello era quasi un simbolo prototipico del problema. Non era un indizio, almeno non ancora. Ma questo è stato,
e quell’intervista di Pino Rinaldi è stata fondamentale, questo lo sappiamo. Pino Rinaldi, l’ideatore del classico Chi l’ha visto, ora conduce un nuovo programma su Rai Tre Commissari intitolato Sulle tracce del male, realizzato in collaborazione con la Polizia di Stato. Esponendo il lato più oscuro della natura umana, fino al punto in cui vediamo l’inutilità esegetica della crudeltà.
Ricordo la discrezione e la tenerezza di Pino Rinaldi, un ossimoro che forse consolava, poiché rimandava il fondo della tristezza dell’animo umano ad ogni inspiegabile fuga e ad ogni atto di empietà perpetrato in nome della crudeltà. Un’intervista giornalistica a Ferdinando Carretta si distingue nella mia mente come un momento di svolta nella sua carriera.
La grande omissione è un giovane che è stato devastato dalla malattia mentale. 10 anni passati a nascondersi. Quando Pino Rinaldi lo rintraccia a Londra, verrà convinto ad arrendersi dal poliziotto italiano. Dieci anni per fare una telefonata. Per proteggersi dal padre, Ferdinando dovette eliminare la famiglia. Aveva detto a Rinaldi che ci aveva pensato tutto il tempo.
Gli chiesi se comprendeva la natura del male. In effetti, questa è una domanda. Secondo Rinaldi non esiste un delitto perfettamente intelligente e ben pianificato, impenetrabile come il puzzle noir o indistruttibile come un perfetto criminale. male primitivo, vuoto, sciocco e sciocco.” I migliori edifici sono materia di leggende, o almeno di finzione. In poche parole,
il male è noioso. Alla domanda in merito, Rinaldi ha detto: “Riproduce meccanismi ripetitivi, non ci sono dinamiche profonde”. È qualcosa di totalmente inetto; non può sentire, vedere o pensare. Non c’era uno scopo elevato dietro la malvagità di Dostoevskij. Rinaldi riflette: “O c’è una psiche disordinata, o tutto è abbastanza decifrabile”.
E l’unica spiegazione per i crimini irrisolti sono gli errori commessi durante le indagini. Ad esempio, nel caso dell’omicidio di Maria Scarf (, la Procura ha sbagliato a nominare un medico legale, cosa che ha fatto precipitare le indagini. In alternativa c’è ciò che è buono, magmatico, confluente, capace di ispirare stupore o nobile eroismo. Ogni puntata del mio programma,
che ho scritto insieme a Marcello Conte ea cui hanno collaborato Daniela Bricca e Chiara Grigoletto, ed racconta la storia insieme ai protagonisti – i commissari e gli investigatori – che non si sono tirati indietro. Sono i bravi ragazzi. Qualcosa di bello che sia invece sofisticato, intellettuale e sensibile. L’interesse con una profondità in via di sviluppo è seminato da ciò che è buono.
Lo spiega anche Pino Rinaldi quotidianamente a La Vita in Diretta nel pomeriggio. Libri che celebrano le azioni e le personalità di coloro che ripagano la gentilezza, la compassione e il perdono. Credevo che nella genesi di ogni mistero ci fossero ingegno e meccanismi complessi. Ho finalmente capito che la crudeltà non porta da nessuna parte se non al vuoto;
spesso è solo attraverso segnali non verbali come il linguaggio del corpo e il tono della voce che otteniamo un vero senso della personalità di qualcuno. Questa serie, basata sul podcast del vero crimine Nine, esplora la domanda: quando le persone mentono, cosa intendono veramente? che Chi l’ha visto? condotto giornalista e corrispondente storico.
Cambio orario per Pino Rinaldi a giovedì 23 marzo alle 21:25. I materiali di indagine autentici giocheranno un ruolo fondamentale nel rapporto di notizie completo. Tuttavia, Pino Rinaldi lo porterà a un livello completamente nuovo. Con l’aiuto di famosiesperti e neuropsichiatri, il giornalista pugliese svilupperà una biografia completa dei protagonisti di sei celle frigorifere italiane nel suo nuovo programma “Detectives”, che andrà in onda su Rai2 il 12 giugno alle 21:00.
Il conduttore ci assicurò che i poliziotti avrebbero lavorato a stretto contatto con lui per svolgere questo attento compito. La forza espressiva della musica pop italiana. Come una raccolta di suoni che rimandano al passato e rivelano il qui e ora, come in una serenata. Il potere e il significato di questo tipo di comunicazione è scoperto da Rai3,
che si concentra sulla musica e sulle storie che sono servite da ispirazione. La Dedica è un nuovo programma in anteprima oggi in accesso dal lunedì al venerdì per 15 puntate che esploreranno i retroscena di canzoni famose e sveleranno i vivaci triangoli che stanno alle loro origini. Quando si chiede giustizia per un omicidio commesso da un innocente, il segnale di Rai3 si tinge di giallo. Commissari – Sulle Tracce del Male,
