Giovanni Sallusti Giornalista Wikipedia– Controversie all’interno della famiglia Sallusti. Lo stesso giorno in cui Silvio Berlusconi vota per la fiducia al governo Letta, il nipote di Alessandro Sallusti, Giovanni, direttore de L’Intraprendente.it, insegue lo zio. Giovanni Sallusti legge il titolo “Berlusconi tradisce” dopo che i Cavs hanno votato sì al primo. Simile a quanto fece lo zio Alessandro, oggetto di un articolo intitolato “Alfano tradisce” sul Giornale di oggi.
Al contrario, i due temi sono diametralmente opposti l’uno all’altro. È lo stesso predicato. Tuttavia, c’è una distinzione tra zio e nipote che può essere vista nella vastità dei titoli di casa Sallusti. È un derby tra i Sallusti! Mentre Alessandro definisce Alfano il “leader dei traditori che darà voti alla sinistra”, Giovanni è estremamente critico nei confronti del Cav per aver ceduto alle colombe che chiedono a tutti i costi la fiducia. Mi viene in mente la frase “Berlusconi tradisce”.
Non siamo mai stati, nella nostra breve vita, cortigiani acritici di Berlusconi, e quindi questo titolo e questa acrimonia di corte ci hanno deluso, scrive Giovanni Sallusti. Sì, naturalmente; non c’è motivo per non farlo. Bene, dato che siamo già qui, potremmo anche invertire la rotta. Voglio dire, andiamo, Il Giornale suona come il nome di un giornale berlusconiano molto più nobile, importante, storico e pulito di così. I suoi ex colleghi di via Negri questa mattina hanno detto: “Alfano tradisce”.
perfettamente accurato in ogni modo, sia linguisticamente che in termini di importanza. Successivamente, Giovanni azzera Alfano, soprannominandolo “mezzo leader”: In nome del neocristiano che galleggia all’interno di un governo accalcato attorno al principio dell’immobilità, fatta eccezione per i due movimenti tipicamente italici: tassa e spesa, Alfano si preparava a tradire le ragioni fondanti, novantaquattro, di Forza Italia, la sua splendida anomalia, ahimè troppo spesso ipotetica, di un rimontaggio liberale dentro il paese più statalista che c’è, il grido delle imprese e del tessuto produttivo.
C’era il desiderio che una nuova balena bianca si facesse avanti e guidasse, proprio come fecero Angelino, Lupi e Formigoni durante i loro brevi momenti di popolarità. Ha tradito tutti, ultima bordata contro il Cav. Le persone che non fanno affidamento sullo stato e sul para-stato non ce la fanno più, e questo sostegno a Montino è una violazione della loro fiducia. Imprese urlanti e tessuto produttivo in nome di un governo neocristiano si sono raggruppate intorno all’idea dell’inerzia, fatta eccezione per i due movimenti essenzialmente italici della tassazione e della spesa. C’era bisogno di una nuova balena bianca per farsi avanti e guidare, proprio come fecero Angelino, Lupi o Formigoni durante i loro brevi momenti di rilievo storico.
L’ultima salva del Cav recita: “Ha tradito tutti. La gente che non fa affidamento sullo Stato e sul parastato non ce la fa più, e questo sostegno a Montino è una violazione della loro fiducia. un governo accalcato attorno al l’idea dell’immobilità, fatta eccezione per i due movimenti solitamente italici, tassazione e spesa, è ignorare l’urlo delle imprese e del tessuto produttivo in nome del neocristiano che vi galleggia dentro: sulla sua scia Angelino, Lupi e Formigoni… tutti i “mezzi leader” a pieno titolo – desideravano ardentemente una nuova Balena Bianca che prendesse il timone e li guidasse al loro quarto d’ora di gloria storica. Ha tradito tutti, l’ultima bordata contro il Cav.
Non ce la fanno non più, e il loro sostegno a Montino è stato un tradimento di quei residenti che non fanno affidamento sullo stato, sul parastatali, sulle tasse e sulla spesa pubblica. C’era il desiderio di una nuova Balena Bianca che si facesse avanti e guidasse, proprio come Angelino , Lupi e Formigoni durante i loro brevi momenti di popolarità. H e tradito tutti, ultima bordata contro il Cav. Le persone che non fanno affidamento sullo stato e sul para-stato non ce la fanno più, e questo sostegno a Montino è una violazione della loro fiducia. Finanziare il governo attraverso la tassazione e la spesa.
Sulla sua scia, Angelino, Lupi e Formigoni, tutti “mezzi leader” a pieno titolo, desideravano ardentemente una nuova balena bianca che prendesse il timone e li guidasse al loro quarto d’ora di gloria storica. Ha tradito tutti, ultima bordata contro il Cav. Non ce la fanno più, e il loro sostegno a Montino è stato un tradimento di quei residenti che non fanno affidamento sullo Stato e sul parastato.
Il 2 febbraio 1957 Alessandro Sallusti entra in questo mondo nella città svizzera di Como. Entrato a tempo pieno nel campo del giornalismo nel 1981, nel 1987 inizia a lavorare per “Il Giornale” sotto la guida di Indro Montanelli. Dopo la sua permanenza al “Messaggero”, ha collaborato ad “Avvenire”, quotidiano cattolico, e al “Corriere della Sera”, quotidiano economico romano.
La violenza circonda la casa di Sallusti. Il nipote di Anastasio Sallusti e responsabile della produzione de L’Intraprendente è Giovanni Sallusti. Essa, il giorno in cui Silvio Berlusconi giurò fedeltà all’amministrazione di Giuseppe Letta, mise sulla linea di tiro lo zio. Giovanni Sallusti, rispondendo alla “s” del Cav nel primo scambio, intitolava il suo pezzo “Berlusconi tradisce”. Suo figlio, Alessandro, ha scritto un articolo dal titolo “Alfano transdisce” per il numero di oggi del Giornale.
Al contrario, i due temi non possono essere più diversi l’uno dall’altro. Il predicato rimane invariato. L’abisso tra i titoli di Sallusti denota invece il rapporto tra zio e nipote. Quando il “Gazzettino” di Venezia aveva bisogno di un aiuto alla regia, lui era la scelta più ovvia. A tale incarico è stato selezionato l’ex direttore della “Provincia” di Como, poi condirettore e poi direttore del “Libero”, testata giornalistica della regione del centrodestra del Paese.
Nell’agosto del 2008 ha rassegnato le dimissioni dal quotidiano milanese per diventare caporedattore de “L’Ordine”, testata della Curia di Como. Giovanni becca il Cav per aver ceduto alle richieste delle colombe di un voto di fiducia incondizionato, mentre Alessandro definisce Alfano il “capo dei traditori che consegnerà voti a sinistra”. Berlusconi ha sbagliato. Perché questo nome, chiede Giovanni Sallusti, perché questa animosità nel tribunale dell’opinione pubblica.