Giovanni Melise Pomigliano D’arco

Spargi l'amore
Giovanni Melise Pomigliano D'arco
Giovanni Melise Pomigliano D’arco

Giovanni Melise Pomigliano D’arco– il lungo volo è terminato. I Carabinieri del Ros – in coordinamento con quelli del Gis, del Comando Provinciale di Nuoro e della Squadriglia di cacciatori dei carabinieri ‘Sardegna’ – hanno rintracciato e trattenuto in tutto Graziano Mesina, ricercato dal luglio del 2020, evaso per tutta la notte.La Procura Generale della Corte d’Appello di Cagliari ha comunicato a Graziano Mesina di essere stato condannato a 24 anni di reclusione.

Mesina, un tempo il fiore rosso del mondo dei banditi, oggi ha 79 anni. Era stato l’eroe di numerose evasioni di alto profilo in passato ed era evaso di prigione solo un giorno prima che la sua condanna per associazione a delinquere con l’intento di distribuire droga fosse confermata dalla Corte Suprema l’anno scorso.

Diverse sono state le ricerche nel Nuorese e Orgosolo di “Grazianeddu” negli ultimi mesi. Inutilmente fino a poco tempo. Si diceva che Mesina si trovasse ovunque dalla Corsica alla Tunisia. Stava invece con una coppia di sposi che sembravano essere pastori a Desulo, nel profondo della sua terra natale, la Sardegna. Mesina non era armata e non offrì alcuna opposizione.

La sera del 2 luglio dello scorso anno, prima di essere informato dell’ordinanza carceraria, aveva lasciato la sua casa di Orgosolo. Dopo aver ricevuto la sua nuova condanna all’ergastolo, la grazia che gli era stata concessa dopo aver scontato 40 anni è stata revocata. Il 4 aprile ha compiuto 79 anni mentre era in fuga, e ha dovuto seppellire le sue due sorelle, Antonia e Rosa, e suo nipote, Giancarlo Pisanu, per il Covid.

Quello che è successo a Mesina è stato “agevolato” dal tradimento di qualcuno. Nelle parole del generale Pasquale Angelosanto all’Adnkronos, così è avvenuto ieri sera il suo arresto. L’aggressione è iniziata intorno alle 3. Un “intervento pulito” in cui “Mesina non ha avuto il tempo di contemplare”, caratterizzato da un arresto “manuale”. Uno degli assistenti di Mesina “si muoveva in modo strano”, così i Ros ei Gis lo seguirono nella tana di Desulo, nel nuorese, dove si nascondeva con due coniugi innocenti. “Era nascosto in una casa a due piani – ricorda il generale Angelosanto – e Mesina si nascondeva da mesi al piano terra del palazzo”.

Un’indagine “lunga” è stata condotta “senza confidenti o collaboratori di giustizia”, ​​rivela l’alto ufficiale. Inoltre, il bandito Mesina ha mostrato “nessuna emozione” quando si sono presentati Gis e Ros. Secondo il generale Angelosanto, “si arrese istantaneamente, non ebbe reazione”. Secondo il latitante, “dal giorno della fuga” nel luglio del 2020, “lo abbiamo cacciato instancabilmente – da quel giorno è stata un’attività incessante per la cattura”. Il criminale potrebbe avere “ampio sostegno” dietro di sé. Poi, uno dei sostenitori lo ha accidentalmente condotto al covo del nuorese.

I Carabinieri stanno indagando sul tempo trascorso da Graziano Mesina nella casa in cui era detenuto. La coppia che ospitava il latitante ricercato Graziano Mesina sono ora agli arresti domiciliari. Il gip del tribunale di Oristano ha approvato il provvedimento d’urgenza dei carabinieri e si è pronunciato su un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti dei coniugi di Desulo che hanno assistito ‘Grazianeddu. La Procura impugna l’accusa di favoreggiamento.

Giovanni Melise Pomigliano D’arco

Mesina viveva da sola in un palazzo di tre piani senza armi e 6.000 euro. I militari hanno osservato in conferenza stampa: “Questo è fondamentale poiché era stato sospeso il pagamento della pensione base di 500 euro al mese”, il che significa che era libero di andarsene. Sembrava che avesse dormito troppo nel suo abbigliamento. Era un fuggitivo professionista che “conosceva le basi” quando si trattava di eludere la cattura.

I carabinieri hanno detto in conferenza stampa che il fatto che “nessuno dei vicini si sia guardato per capire cosa stesse succedendo” indica quanto tardi sia iniziato il bombardamento. C’è un cortile comune nell’enorme complesso di case dove si nascondeva Mesina. Non c’è stata una sola denuncia alla polizia, nemmeno privata, negli ultimi mesi.

Dov’è andata Mesina e chi sono i suoi coniugi? È nel settore dell’allevamento e ha 56 anni. È una mamma casalinga da 47 anni. La coppia ora ha tre figli. Un’esistenza piena, fatta di lavoro e cura dei bambini. Giovanni Cristian Melis, avvocato difensore della coppia e sindaco di Desulese, è rimasto scioccato quanto il resto del paese nell’apprendere dell’arresto di Mesina nel cuore della notte. La difesa parla di totale estraneità ai fatti della moglie, che secondo Melis era del tutto ignara della presenza di Graziano Mesina nella sua abitazione.

Interrogato dall’AGI, l’avvocato sindaco della città ha smentito categoricamente le notizie secondo cui i residenti sarebbero rimasti in silenzio di fronte alla campagna di bombardamenti dei Carabinieri del Ros, sostenendo invece di aver semplicemente omesso di prenderne atto. Un ‘maestro’ di fuga. Allo stesso modo, questo era Graziano Mesina. L’ex fiore rosso del banditismo sardo ha avuto 22 tentativi di fuga durante la sua carriera criminale, dieci dei quali completamente riusciti. “Grazianeddu” finì in carcere per la prima volta nel 1956,

a soli 14 anni, con l’accusa di porto illegale di armi. Tuttavia, non ha trascorso molto tempo dietro le sbarre; nel 1962 evade mentre veniva trasferito dal carcere di Sassari dopo aver forzato la camera di sicurezza e poi scomparso tra le montagne di Orgosolo. Dopo aver slacciato le manette, il treno si è avvicinato alla stazione di Macomer e ha tentato di scendere e scappare, ma questa volta è stato catturato all’istante.

Il detenuto del carcere di Nuoro “Grazianeddu” è scappato dall’infermeria del carcere scavalcando il davanzale di una finestra e poi scendendo attraverso un enorme tubo dell’acqua, dove si è nascosto per tre giorni prima di svanire.

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