Giorgio Calissoni Wikipedia – Il Movimento Armato Sardo, abbreviato in MAS, è stato un gruppo terroristico indipendentista attivo in Sardegna tra il 1982 e il 1983, rivendicando diversi omicidi, due rapimenti e numerosi attentati dinamitardi, che hanno provocato una perdita finanziaria di quasi mezzo miliardo di lire .
Il gruppo intendeva collegare la lotta di classe del comunismo con le forze indipendentiste della Sardegna, pianificando attacchi alle forze armate italiane e ai possedimenti della borghesia presente in Sardegna, accusata di speculazione sul territorio e sfruttamento dei lavoratori sardi…
Un opuscolo pubblicato nel giugno 1983 rivendicava la responsabilità di una serie di omicidi di testimoni e presunti “informatori” o della famiglia di imputati “pentiti”. La sigla “Mas” divenne allora nota. Il primo omicidio avvenne a Mamoiada, in Italia, il 15 giugno 1983, quando Claudio, fratello di Alberto Balia, un “pentito” della Superonima gallurese, fu ucciso a colpi d’arma da fuoco.
Giovanni Bosco, originario di Benevento, fu assassinato nella sua stazione di servizio nei pressi di Dorgali come testimone di un rapimento di Pasqualba Rosas; pochi giorni dopo venne ucciso anche un macellaio, Gonario Sale, che in un fascicolo di denuncia era sospettato di essere un informatore.
I fratelli Giuseppe e Giovanni Debuggias, due pastori di Mamoiada assassinati nel febbraio 1982 e di nuovo nel marzo 1983, sono stati accusati di due omicidi avvenuti in precedenza. Agli ostaggi Salvatore Buffoni e Rina Mulas è stato consegnato un opuscolo in cui si rivendicava l’omicidio del sacerdote Ciriaco Demelas, assassinato a Bitti il 6 giugno 1983, dopo la sua scarcerazione da parte del MAS.
Oniferi, dove Pietro Paolo Brau e suo figlio Bernardo furono assassinati nel loro gregge il 10 luglio, Arzana, dove il 23 agosto fu assassinato il custode Antonio Murredda, e Silanus, dove il pastore Giovanni Antonio Faedda fu assassinato il 12 ottobre, videro altri due omicidi.
Oltre al rapimento di Anna Bulgari, del figlio Giorgio Calissoni e dei loro rapitori, è stato denunciato anche un altro sequestro. Solo Claudio Cadinu e Mauro Orunesu sono stati condannati nel processo del 1988 contro il MAS e condannati rispettivamente a 26 e 7 anni di carcere.
Sebbene la sentenza sarà ribaltata ed entrambi gli imputati assolti dalla corte d’appello nel 1993, per questo motivo, non sono mai stati condannati per i crimini del MAS. La figlia di mia madre Anna Bulgari, Anna Bulgari, ha condotto le trattative». Craxi e Scalfaro non hanno nemmeno telefonato. Sono infuriato per il trattamento riservato dall’Italia a Greta e Vanessa”.
Poi, in completo isolamento, ho negoziato”. Né Bettino Craxi, presidente del Consiglio, né Oscar Luigi Scalfaro, ministro dell’Interno, mi hanno chiamato. Un gruppo si è distinto come altamente qualificato e umano: i carabinieri. i nostri servizi segreti hanno negoziato per il rilascio di quelle due ragazze, Greta e Vanessa, e che lo Stato avrebbe anche pagato per il loro rilascio, provo un misto di furia e repulsione. Eravamo stati abbandonati. E al più presto »
“Il 19 novembre cadeva un sabato di quell’anno. Anna e Franco tornano nella nostra tenuta di Aprilia, vicino a Latina, pochi minuti prima delle 19. Mia madre e mio padre erano stati via per diversi giorni. All’uscita della Fiat 132 ne vedono tre maschi in piedi davanti a loro.Sono armati fino ai denti di passamontagna e fucili.Un sequestro di mio zio Gianni, Gianni Bulgari a otto anni:
Mio padre crede che un altro rapimento sia uno scherzo perpetrato da alcuni dei nostri contadini, e non crede che accadrà mai più. Per alleggerire l’atmosfera, prova a suggerire: “Smettiamola, eh…” Viene però colpito alla bocca dal calcio di un fucile e di conseguenza muore. I miei genitori ei camerieri sono stati rinchiusi in cucina dai banditi, che hanno fatto irruzione nella tenuta con il pretesto di cacciatori di passaggio.
Giorgio, mio fratello minore, è in un’altra stanza. Non ci ha prestato attenzione. In un corridoio, lo portano anche giù. Mia madre è caricata nel bagagliaio della Fiat 132 mentre mio fratello è seduto tra due banditi sul sedile posteriore. Sono in fuga, diretti nell’oscurità.
La mia carriera legale è iniziata all’età di 29 anni a Manhattan, dove ho lavorato come avvocato. Per precauzione, mi informano che volerò in Europa con il prossimo aereo disponibile. Le discussioni sono guidate da me perché mia sorella Francesca si era già occupata di altri problemi, oltre che per la mia assertività. In un lampo, sono svaniti.
Per garantire il rilascio di mia madre, i banditi le fecero scrivere una lettera in cui descriveva le condizioni. Al 15 dicembre circolavano tre miliardi di lire, una quantità spaventosa per l’epoca. È possibile che uno dei rapiti perda un orecchio se il riscatto non viene pagato in tempo per Natale. Dopo di che, avrebbero cominciato a uccidere.’
«Il 29 novembre riceviamo la nostra prima telefonata. Quando ero bambino non c’erano smartphone o laptop. Alcuni dei numeri di casa dei nostri amici erano stati rubati a mia madre dai banditi. Quando chiamano per la prima volta alle 7 del mattino, dicono che richiameranno tra un’ora e poi riattaccano. La sua Bè passato un po’ di tempo
I nostri beni erano stati minacciati dal pubblico ministero. Ma mi va bene, e sarò lì alla data in questione. Claudio Cadinu è il nome dell’uomo di cui sento l’accento sardo, e che dice di chiamarsi “Riccardo” quando lo catturano insieme ai suoi complici. Quando mi attacca e tira fuori il capitalismo,
Credo stia facendo uno scherzo al politico, ed è possibile che il rapito avesse legami con il gruppo armato sardo Mas. Criminali, cercano una ricompensa in denaro. Punto”.
Per il pagamento «l’avrei fatto subito. Nonostante questo, la posta in gioco necessita di avere notizie di Bulgari e degli azionisti della società. Lo zio Gianni è stato rapito e pagato un riscatto di un miliardo e trecento milioni, che ritengo un invito a negoziare in alcune riunioni di famiglia È un errore.