Giocatore Del Marocco Nato A Loreto

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Giocatore Del Marocco Nato A Loreto
Giocatore Del Marocco Nato A Loreto

Giocatore Del Marocco Nato A Loreto – Nasce a Loreto, in Italia, nel 1998, ed è motivo di grande orgoglio per l’intera città di Bari. Il capocannoniere della Serie B ha anche portato la nazionale marocchina all’eliminazione della Spagna nei quarti di finale e al posto in semifinale.

Durante il periodo in cui la Coppa del Mondo si giocherà in Qatar, metteremo in evidenza un giocatore chiave nel campionato cadetto nella nostra rubrica “A tutti B”. Si tratta di Walid Cheddira, cittadino italiano di origine marocchina, nato a Loreto, Ancona, il 22 gennaio 1998. Ora gioca nel Bari ed è il capocannoniere del torneo con nove reti. Aziz, suo padre, giocava lui stesso.

È un buon attaccante a tutto tondo che può giocare sia sulla fascia che al centro. Ha doti atletiche eccezionali, soprattutto in fase di pressing e di inserimento, ed è un giocatore forte e fisicamente capace. È incisivo sotto rete e con tiri diretti o di testa, e sa dare un contributo significativo alle azioni offensive della sua squadra, anche sotto forma di assist. Quando ha indossato la divisa della nazionale marocchina ai Mondiali in Qatar, è stato protagonista della corsa miracolosa della squadra alle semifinali.

L’attaccante del Galletti barese, che indossa il numero 21, ha una storia personale ricca di traguardi realizzati e ambizioni, come l’esordio in Nazionale nei 20 minuti finali del secondo tempo della Supersida contro la Spagna, partita che ha è andato ai supplementari e alla fine è finito ai rigori. Cheddira e il resto della squadra hanno festeggiato il rigore decisivo di Hakimi con un applauso. Una fantastica sensazione di realizzazione per un calciatore che ha giocato solo otto mesi fa nella Serie C italiana.

Cheddira ha un curriculum calcistico impressionante, avendo giocato nel Loreto, dove ha vinto la promozione e poi la Serie D, prima di passare alla Sangiustese, sempre in Serie D. Da lì ha firmato un triennale con il Parma prima di essere girato in Serie C con Arezzo, Lecco e Mantova fino all’approdo al Bari, dove ha guidato il campionato per marcature grazie alla promozione in Serie B della sua squadra nel 2017.

Walid Cheddira possiede la doppia cittadinanza italiana e marocchina, il paese di nascita dei suoi genitori e il paese con cui si identifica maggiormente dal punto di vista culturale. Nell’assolata piazza di Bari, dove ormai è l’idolo indiscusso, è nel suo elemento. Chiaramente, il mercato è interessato a lui dopo aver visto le sue eccezionali capacità calcistiche, e ci sono molte speculazioni che girano su di lui.

Si dice che non solo i principali club di Serie A come Lazio e Napoli siano interessati, ma anche squadre più piccole come Sporting Lisbona e Nottingham Forest. Cheddira è innegabilmente uno dei giocatori più interessanti del calcio in questo momento, e sicuramente il più interessante della Serie B.

DOHA – Porta una bandiera cremisi con una stella verde mentre cammina davanti alle telecamere. Poi il suo cuore inizia a battere forte. Walid Cheddira, capocannoniere in serie B con il Bari, dove tutti sono solo Walino, interrompe la festa negli spogliatoi, dove i suoi compagni – tra cui il figlio dell’ex stella dell’Inter Hakimi, il minuscolo Amin – si danno il cinque con entusiasmo.

Sono dietro di loro, non importa quanto lontano io sia. Nato a Loreto, in provincia di Ancona, e cresciuto tra Sangiustese, Parma, Arezzo, Lecco e Mantova fino a stabilirsi in Puglia nel 2021, l’attaccante marocchino ha senza dubbio questioni più urgenti per la testa. Esatto, è “l’unico quarto di finale italiano ai Mondiali senza l’Italia”.

Ci sono momenti in cui mi viene in mente il pensiero che potrei essere l’unico italiano nella stanza. Naturalmente mi piacerebbe avere l’opportunità di giocare per il Marocco. Ma qui non siamo in molti a rappresentare l’Italia; solo io, il francese Thuram , e Zalewski. Ma ora le cose stanno migliorando in Marocco, e questo mi rende molto felice.

Giocatore Del Marocco Nato A Loreto

Poiché questa è la prima apparizione in assoluto del Marocco nei quarti di finale, la risposta è sì. Ad oggi, solo tre squadre subsahariane sono arrivate al turno successivo. Tutti o quasi i calciatori portano le bandiere annodate al collo e le sventolano fiere alle feste, negli spogliatoi, in campo, e anche mentre si incamminano verso l’autobus tra i pennacchi dei microfoni.

Parla con un accento nordico non identificabile e dice: “È un’impresa storica”. L’amico di scuola di tuo figlio è in città per partecipare alla Coppa del Mondo. Se l’Italia avesse fatto il taglio, avrebbe fatto la stessa cosa. In quanto persona in possesso di due passaporti, ero libero di scegliere uno dei due paesi per rappresentare un evento sportivo.

Tuttavia, quando ha chiamato il tecnico Regragui, ho avuto un’immediata ondata di fiducia e ho risposto al telefono. Roberto Mancini potrebbe aver utilizzato un attaccante centrale. Anche se Cheddira ha sprecato un’occasione d’oro per eliminare la Spagna dal torneo senza dover ricorrere ai rigori. Passandosi la mano sopra la testa pensieroso, alza lo sguardo al soffitto e sospira: “Peccato, non sono riuscito a individuare l’opportunità di sparare al bersaglio.

Una descrizione del metodo con cui speravo di ottenere e quello scopo. Ma grazie a Dio, ce l’abbiamo fatta! Fa una pausa e continua: “Stavo cercando il momento giusto, ma i difensori spagnoli di livello mondiale sono stati bravissimi a non farmi calciare in porta. Quando si gioca a questi volumi, la qualità diventa palpabile.

Come altri quattordici marocchini, Cheddira ha trascorso i suoi anni formativi in una colonia europea che si considera parte dell’Africa. Sì, le radici sono la causa. Questa è una notte incredibile per la nazionale di calcio marocchina. Questa squadra è la prima ad avanzare alle semifinali. Ma, inshallah, abbiamo un’altra partita tra quattro giorni, quindi non possiamo abbassare la guardia ora.

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