Gianrico Ranaldi Malattia

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Gianrico Ranaldi Malattia
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Gianrico Ranaldi Malattia – È venuto a mancare Gianrico Ranaldi, avvocato e docente di procedura penale dell’Università di Cassino. Il giovane esperto, dotato di una straordinaria cultura e umanità, era malato da tempo. La sua morte ha scosso la comunità in cui ha lavorato e con cui è diventato amico. Abbiamo perso un amico oltre che un gigante nel nostro campo.

Si è dimesso lo stimato studioso e leader della comunità giuridica, Giuseppe Di Mascio, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Cassino. Ora, però, il pensiero va alla sua famiglia e alle tremende sofferenze che stanno attraversando. Prima dell’inizio del procedimento odierno, ci sarà un momento di ricordo in tribunale. Si ritiene che il valore di un uomo possa essere misurato dall’impressione che lascia sugli altri.

Cassino ha perso non solo un professionista altamente competente, ma anche un buon essere umano che era degno di fiducia e diceva sempre la verità. “Siamo vicini alla famiglia, al mondo accademico e al forum di Cassino”, ha detto il sindaco di Cassino, Enzo Salera. Nella casa di famiglia fu allestita l’impresa di pompe funebri di Gianrico in via Montecassino; era figlio del defunto avvocato Pietro.

La capacità di Gianrico Ranaldi di lasciarsi alle spalle una prospettiva umana le conferisce profondità senza ricorrere ad espedienti. Gianrico lo ha realizzato con una facilità, maturità e nitidezza che pochi altri possono eguagliare. Tutto questo dentro e fuori da una sala riunioni, una palestra e una manifestazione politica. Un uomo ha prove cruciali da lasciarsi alle spalle. Averlo come amico è stato un grande onore.

Erede della fortezza morale e del fervore politico dell’indimenticato Pietro Ranaldi; un raccoglitore nato dotato di intelligenza e onestà intellettuale difficilmente eguagliabili. Aveva un talento per insinuarsi nella vita delle persone che incontrava e rimanervi a tempo indeterminato. La notizia della sua morte ieri ha sconvolto non solo la comunità giudiziaria ma anche il mondo politico.

Tutti coloro che hanno avuto la fortuna di incontrarlo e sapere quanto riservava a ciascuno sono rimasti sconvolti dalla sua scomparsa all’apice dei suoi cinquant’anni, che avrebbe festeggiato lunedì, dopo aver lottato con coraggio contro la malattia. Riccardo Nencini, ex viceministro dei Trasporti e senatore del Psi, parla delle ultime telefonate e della loro notevole amicizia personale, lamentando che “ci si chiede dove sia la giustizia” alla loro età.

L’effusione di lettere di cordoglio e riflessioni personali di uomini normali, politici e colleghi di ieri ha fornito uno sguardo all’eredità che Gianrico si lascia alle spalle. A nome della dirigenza nazionale del Psi, Enzo Maraio, segretario dell’organizzazione, ha espresso il proprio cordoglio per la sua dipartita. “Ho appena perso un buon amico, Gianrico.

Gianrico Ranaldi Malattia

Cassino, il Foro, l’Università e l’intera provincia di Frosinone hanno subito una grave perdita con la scomparsa di Gianrico. Gianfranco Schietroma, segretario provinciale del partito, ha sottolineato che, nonostante le sue convinzioni socialiste, era un professionista molto competente. Una premurosità che traspariva dal suo comportamento piacevole e dal suo sorriso caloroso.

Soprattutto, un caro amico per me. Anche Jacopo Nannini, presidente dei Giovani Socialisti della sua provincia, ha inviato alla famiglia un messaggio di cordoglio e vicinanza. Il suo compleanno è stato solo pochi giorni prima che morisse. Il 26 giugno avrebbe compiuto 50 anni. Tuttavia, il famoso avvocato della città assassinata, Gianrico Ranaldi, non ha superato il mezzo secolo prima che la sua vita fosse interrotta dalla malattia.

Non si è mai arreso ed è sempre stato dedito alla sua carriera. Una caduta politica è iniziata alcuni anni fa. Tutti hanno potuto vedere subito quanto fosse dedicato. Sempre calmo sotto pressione, cortese, competente e pronto per una chiacchierata. Era un uomo, un avvocato e un modello per molti studenti interessati a intraprendere una carriera in legge e giurisprudenza. Un professore di Unicas che è ben considerato dai suoi studenti e coetanei.

Dall’alba, la notizia della tragedia ha viaggiato rapidamente e molti amici, colleghi e conoscenti ci stanno ancora pensando. Giuseppe Di Mascio, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Cassino, ha scritto sui suoi account social: “ARRIVEDERCI GIANRICO. E’ una notizia sconvolgente di cui si stanno ancora calcolando tutte le implicazioni. Abbiamo perso un amico e un gigante del settore.

Un grande rispettato studioso e professionista legale. Ora, però, la sua famiglia e la sofferenza che devono sopportare è la prima cosa che mi viene in mente. Prima che inizi il procedimento di oggi, ci sarà un momento di ricordo in tribunale. Gianrico Ranaldi era un grande avvocato, ma soprattutto era un essere umano gentile, compassionevole e impegnato che si preoccupava profondamente del benessere degli altri.

Un caro saluto a tutta la famiglia allargata e alla cerchia di conoscenze del Dipartimento di Cassino. Dio ti riposi, Gianrico. Fulvio Pastore è attualmente professore presso Unicas. L’Avvocato Gianrico Ranaldi si è laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Perugia nel 1996. In altre parole, è abilitato a rappresentare i clienti davanti alle più alte giurisdizioni del territorio.

Insegna diritto processuale penale come professore associato presso l’Università di Cassino e Lazio Meridionale. Sotto la sua firma si possono trovare molti articoli, voci enciclopediche e monografie sulla procedura penale. “Ci sarà un buco enorme lasciato dalla scomparsa dell’avvocato Gianrico Ranaldi. L’eminente avvocato, accademico e politico ha perso nelle ultime ore la sua lunga battaglia contro una terribile malattia.

Molti dei suoi colleghi lo hanno considerato un esempio di cosa significhi essere etici negli uffici pubblici e in aula. I pensieri e le preghiere mie e del governo provinciale sono con i suoi cari in questo momento. Lo ha affermato il presidente della Provincia Luca Di Stefano. Se non fosse stato malato, lunedì avrebbe compiuto 50 anni. Contarli con una mano era un segreto noto solo a pochi eletti.

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