Gianluca Vialli Padre Miliardario – Se cerchiamo su Google “Gianluca Vialli” e poi selezioniamo “notizie”, appariranno una serie di storie che discutono della salute e della malattia dell’ex giocatore. Tuttavia, se selezioniamo “foto”, verranno caricate alcune immagini recenti dello stesso Vialli, che mostrano il suo volto tirato e minato dalla malattia che lo affligge da tempo. Cosa è effettivamente accaduto, poiché l’11 luglio 2021, a Wembley, l’Italia ha sconfitto l’Inghilterra nella finale dell’Europeo ai rigori.
Gianluca Vialli non ha mai cercato di nascondere il fatto che sta combattendo contro il cancro. È vero, è consapevole del fatto che sta facendo qualcosa che pochissime persone sono disposte a fare: ne sta parlando. E nel suo libro Goal del 2016, ha deciso di condividere le esperienze di 98 atleti che hanno superato le avversità per raggiungere la grandezza. La 99esima e ultima storia era sua, e descriveva in dettaglio le sue lotte con la malattia.
Chi è appassionato di calcio non può fare a meno di rimanere impressionato da quanto accaduto all’ex attaccante che ha giocato con Sampdoria, Juventus, Chelsea e Nazionale. Un uomo di grande forza, coraggio e determinazione che ha l’indomabile spirito guascone e sta affrontando la più grande battaglia della sua vita. Ad eccezione dei campionati di calcio in cui ha giocato, ovviamente.
Sono tante le cose legate a Gianluca Vialli: lo scudetto con la Sampdoria e la finale di Coppa dei Campioni persa a Wembley contro il Dream Team di Cruijff; le vittorie con la Juventus e la Champions League rilanciata quattro anni dopo la finale londinese con la fascia di capitano; il biennio 1988-1990 in cui fu protagonista assoluto e faro dell’attacco della nostra Nazionale che non riuscì a conquistare vittorie europee o mondiali; esperienza in campo e
Per parlare di Gianluca Vialli, però, dobbiamo tornare indietro nel tempo, alla stagione 1980-1981, quando un giovane riccioluto di Cremona fece il suo esordio nella Cremonese di mister Guido Vincenzi. Dopo essere passato nelle giovanili di Pizzighettone (paese a circa 20 chilometri da Cremona), viene ingaggiato quell’anno dalla Cremonese del presidente Domenico Luzzara per giocare nel girone A di Serie C1.
Anche se quell’anno ha giocato solo due partite, la squadra è riuscita comunque a guadagnare la promozione in Serie B dopo tre anni. A partire dall’anno successivo, Vialli è stato parte integrante del successo della squadra, ed è rimasto in grigio e rosso per i tre anni successivi, aiutando il club a guadagnare la promozione in Serie A per la prima volta in 54 anni. Emiliano Mondonico guida la squadra dei lombardi.
Gianluca possedeva un enorme potere e abilità. Aveva ancora una lunga vita davanti a sé e un grande potenziale di crescita. Dopo il successo in grigiorosso, il tecnico Azeglio Vicini lo convoca in Under 21, dove diventa una leggenda come minaccia gol e protagonista indiscusso di quel fenomeno che fu la corsa dell’Italia ai bronzi e agli argenti a i Campionati Europei Under 21 nel 1984 e nel 1986.
I seguenti giocatori sono stati determinanti nella definizione del calcio italiano negli anni ’80 e ’90. Vialli però non ha giocato per il Torrazzo nella successiva stagione di Serie A; nell’estate del 1984 lascia la città delle tre T per passare alla Sampdoria di Paolo Mantovani. Quel compagno di squadra era Gianluca Vialli; insieme hanno segnato 231 gol nel corso di sei stagioni, diventando icone del club e di una comunità che ama e respira il calcio.
Il nuovo Doria aveva bisogno di un marcatore come Vialli e in pochi anni ha accumulato una sfilza di giocatori di livello mondiale, tra cui Lanna, Mannini, Vierchowod, Pari, Luca Pellegrini, Aleksej Michajlienko, Graeme Souness, Salsano e Toninho Cerezo . Dall’estate del 191 Roberto Mancini, futuro gemello gol di Vialli, vestiva la maglia della Sampdoria ed era alla ricerca di un compagno di squadra che potesse completare il suo stile di gioco.
I tifosi della Curva Sud della “Ferraris” idolatravano Vialli perché indossava il numero nove, il numero del vero attaccante. L’attaccante, classe 1964, ha militato per otto stagioni nella Lanterna, rappresentando una minuscola società che è cresciuta fino a diventare una delle più forti e temute d’Italia e d’Europa. Inoltre, è triste pensare che, sotto il controllo di mister Bersellini, Vialli non sia riuscito a dare il massimo.
La Sampdoria di Vialli ha bisogno dei suoi numeri, giusto? Con 321 partite giocate e 141 gol segnati, ha vinto anche lo scudetto, tre Coppe Italia, la Supercoppa italiana e la Coppa delle Coppe, ma ha subito sconfitte strazianti contro il Barcellona in entrambe le competizioni. La stagione 1990-91 ha visto anche Vialli diventare il secondo giocatore nella storia della Sampdoria a guidare la Serie A nel punteggio, chiudendo con 25 gol. Subentrerà a Quagliarella solo nella prossima stagione 2018-2019.
Successore del “sergente di ferro”, Vujadin Bokov, lo trasformò in un attaccante senza eguali in Italia all’epoca, con un’incredibile abilità nel segnare gol e un occhio attento per il gioco. Gianni Brera, impressionato dalla genialità e dalla tecnica di Vialli, ha inventato il soprannome di “StradiVialli”, in riferimento ad Antonio Stradivari, il liutaio responsabile della realizzazione dei violini più squisiti della storia umana.
Gianluca Vialli ha vinto Champions League, Europa League e Supercoppa UEFA. Vialli ha anche guidato la Coppa Italia nel punteggio nel 1988-1989 ed è stato il capocannoniere ai Campionati Europei Under 21 nel 1986. Vialli ha trovato soddisfazione anche lavorando con Roberto Mancini, che lo voleva entrare a far parte dello staff tecnico della nazionale italiana dopo che la nazionale non era riuscita a qualificarsi per la Coppa del Mondo 2018.
Tuttavia, prima di lasciare, i giocatori del Doriani hanno stretto un patto: non avrebbero lasciato il Doria fino a quando non avessero vinto lo scudetto. Quando finalmente lo scudetto è arrivato, ha dato alla squadra genovese la spinta necessaria per raggiungere la Coppa dei Campioni per la prima volta nella sua storia, e ha portato quell’ondata di successi fino alla partita per il titolo.