Genitori Martina Levato – La decisione del tribunale dimostra che i giudici milanesi sono stati meticolosi nel loro lavoro di genitori affidatari: “la sentenza conferma che i giudici milanesi sono stati molto attenti nel loro lavoro di genitori affidatari e hanno verificato tutte le possibilità, compreso il ruolo dei nonni, prima di pronunciarsi sull’adottabilità dei Martina Levato e figlio di Alessandro Boettcher”, scrive la Corte.
Alla luce della decisione definitiva della Cassazione di venerdì che ha stabilito che il piccolo, che ora ha 2 anni e mezzo, potrà essere adottato dalla coppia a cui ora è affidato, Maria Carla Gatto, presidente del Tribunale per i minorenni di Milano, descrive la situazione. Sapevamo già che il bambino non avrebbe ricevuto le cure di cui aveva bisogno dalla sua famiglia biologica.
Questa linea ben si sposa con il concetto che il “superiore interesse del minore” è l’obiettivo primario del Tribunale per i minorenni. La vicenda della cosiddetta ‘coppia dell’acido’ ha suscitato molte polemiche, diviso analisti e opinione pubblica, soprattutto in relazione alla sorte del bambino partorito quando la madre era già in carcere.
Sarebbe stato opportuno regalarlo ai nonni, come aveva consigliato Francesca Cerioni, il Pg della Cassazione per mantenere intatti i legami familiari? «Noi – aggiunge il presidente Gatto – avevamo già dimostrato questa teoria con un anno e mezzo di indagine approfondita e puntuale, con due consulenze tecniche di primo e secondo grado, con 46 incontri con i nonni condotti da un pool di esperti.
E avevamo constatato che i nonni non erano in grado di svolgere efficacemente una funzione genitoriale per circa vent’anni poiché non riuscivano a creare per il nipote figure di riferimento adeguate, empatiche e rassicuranti. Con la presente decisione le conclusioni del Tribunale per i Minorenni di Milano vengono recepite e confermate integralmente. Anche in questo caso le implicazioni della sentenza sono chiare.
La madre di Alessandro Boettcher ha evidenziato una “mancanza di atteggiamento critico e di distacco rispetto ai comportamenti criminali del figlio”, mentre i genitori di Martina Levato “non hanno dimostrato una reale consapevolezza delle atrocità della condotta della figlia” e, attraverso 46 incontri, «una significativa nelle loro personalità sono emerse fragilità di tipo narcisistico».
Ecco perché la Corte di Cassazione è giunta alla conclusione che il ragazzino «rimasto legato alla famiglia d’origine, sarebbe stato inevitabilmente costretto a fare i conti con la drammatica storia familiare dei suoi genitori». Parole che implicano il valore dell’adozione in situazioni come questa, dove la continua presenza del bambino con la sua famiglia biologica non sarebbe sicura.
«Ora abbiamo dato a questo bambino – prosegue il presidente Gatto – la possibilità di crescere in modo sereno ed equilibrato, lontano da Milano e dalla sua storia familiare, accudito da due genitori che in questi mesi, nonostante il clamore mediatico suscitato dal caso, abbiamo sempre messo al primo posto, anche con la nostra assistenza, il suo bisogno di serenità e di amore.
I genitori del figlio di Martina Levato cercano la custodia in una dura battaglia per la custodia della coppia
Alexandeer Boettcher e Martina Levato, la coppia dell’acido coinvolta nell’aggressione a due persone, sono ancora una volta oggetto della nostra discussione. La coppia ha aggredito Pietro Barbini con l’acido il 28 dicembre dello scorso anno, provocandogli gravi lesioni personali. Inoltre, il 19 maggio, Martina Levato avrebbe tentato di castrare uno studente della Cattolica con cui aveva avuto una breve relazione.
Insieme a loro è stato condannato anche Andrea Magnani, il presunto bassista. Gli ultimi avvenimenti che li vedono nuovamente protagonisti, però, non riguardano i suddetti avvenimenti che hanno portato i Giudici a punirli, ma il frutto del loro amore malato e perverso, vittima anch’egli innocente di tutto questo: il loro figlio. Hanno scritto insieme una lettera aperta: Genitori meravigliosi, dovreste essere orgogliosi.
I professori che hanno lavorato con il padre di Martina Levato dicono: “Non separate madre e figlio”
Bollate, 20 agosto 2015 – “Togliere Achille a Martina e ai suoi genitori significa non lasciare nessuna speranza, nessun futuro, nessun senso della vita in questa famiglia”. A dirlo sono i colleghi, gli amici più stretti della famiglia di Martina Levato, la studentessa universitaria condannata in primo grado a 14 anni di carcere perAggressione con l’acido ai danni di Pietro Barbini, ex compagno di classe del liceo Parini.
Il 15 agosto la giovane è diventata mamma, i giudici decideranno se lasciare i suoi figli o separarli per sempre. «Siamo molto preoccupati per tutti loro», aggiunge Anna Origgi, insegnante di scuola media dove insegna Vincenzo, il padre di Martina. Due genitori rispettati, dedicati e laboriosi; una nonna adorata; e una figlia adolescente amorevole, brillante, popolare e benvoluta. Tutti i Levato furono invitati.
I genitori acidi hanno adottato ufficialmente il loro bambino. ERA GIUSTO NON CONSIDERARE I NONNI?
Sono stato presentato ai genitori della figlia acida Martina Levato. Il figlio di Martina, nato nell’agosto del 2015 mentre lei era già in carcere, è stato dichiarato ufficialmente in adozione dalla Corte di Cassazione nei giorni scorsi. Speravo che potesse essere lasciato alle cure dei suoi nonni perché sembravano abbastanza maturi e responsabili da assumersi la responsabilità.
IIl piccolo Boettcher dovrebbe visitare sua mamma e suo papà, Martina Levato e Alexander Boettcher.
Anche se Alexander Boettcher e Martina Levato fossero responsabili di delitti efferati, dare in adozione il loro bambino equivarrebbe a compiere un’operazione genetica familiare non autorizzata, come se il bambino fosse nato con una macchia, e così i bambini non vengono allontanati dalla mafia . Dovrebbe avere il permesso di vivere ed essere allevato dai suoi nonni materni.
Francesca Ceriani, Pg della Cassazione, ha chiesto che il figlio di Martina venga affidato ai suoi genitori. Inoltre: «La legge prevede l’affidamento quando ci sono rapporti significativi, e nel caso del figlio di Alexandeer Boettcher e Martina Levato bisogna sottolineare il fatto che i nonni materni hanno avuto con lui 46 incontri, senza mai mancare un appuntamento. è stato loro permesso di farlo, e chiaramente il significato del rapporto deve essere valutato rispetto al fatto che si tratta di un neonato.”