
Genitori Di Lucio Dalla – Cantante, cantautore e polistrumentista e attore musicista italiano formatosi nel jazz è uno dei più grandi cantautori italiani. La continua ricerca di nuove ispirazioni e di nuovi orizzonti lo ha portato a collaborare ea duellare con alcuni dei musicisti più famosi al mondo. La prima volta era l’unico responsabile della musica, ma in seguito si rese conto di essere anche uno scrittore e l’autore dei suoi testi. Negli ultimi cinquant’anni della sua carriera ha sempre suonato il pianoforte, il sassofono e il clarinetto, che ha iniziato a suonare in tenera età.
La sua produzione creativa ha attraversato numerose fasi: dall’era beat alla sperimentazione ritmica e musicale, alla scrittura di canzoni…. Popolari anche in altri paesi, molte delle sue canzoni sono conosciute e apprezzate in molte lingue diverse. “Le radici del jazz e le numerose partecipazioni sanremesi” si possono suddividere in quattro grandi periodi: “la maturità artistica” e la fase pop contemporanea, che si alterna a diversi tuffi nella musica colta e accademica, “la collaborazione con Roversi” e “la scadenza.” Nasce il 4 marzo 1943 a Bologna. Da bambino vivevano a Bologna Giuseppe Dalla, direttore di un circolo di tiro al piattello di Bologna e sua moglie Jole Melotti, la modista e casalinga che apparirà sulla copertina dell’album Cambio. Il Collegio Episcopale Pio X di Treviso a Treviso è stata la prima scuola dove ha iniziato a recitare in minuscole recite scolastiche dopo la morte del padre per cancro nel 1950.
Dalla torna sull’argomento della morte del padre in varie interviste dei primi anni ’80: “All’epoca ero un bambino di sette anni… ‘Da oggi in poi sei proprio come un cane’, mi rimproveravo con compassione dopo aver vissuto l’emozione struggente della perdita. Così, “ho imparato a fare della mia vita un modello di solitudine, cioè ho imparato a cercarla e ad organizzarla, ho imparato a vivere questo mio isolamento”, scrive. come momento di profondo benessere, essenziale per una corretta interpretazione dell’esistenza.” Il piccolo Lucio impara a suonare la fisarmonica da suo zio Ariodante Dalla, un importante cantante lirico negli anni Quaranta e Cinquanta. Poiché sua madre era convinta che suo figlio fosse stato portato geneticamente per lo spettacolo, Dalla ricorda spesso come non gli abbia mai impedito di entrare nell’industria musicale; «Fu solo all’età di undici anni che mia madre mi portò all’istituto psicotecnico di Bologna per fare un esame delle mie attitudini: si scoprì che ero solo per metà carente». Quando avevo quindici anni, mia madre permise anche vado a Roma perché credeva che fossi un genio. Appena Dalla finirà la scuola dell’obbligo, inizierà la ragioneria, poi il liceo classico, e infine il liceo linguistico. Il suo percorso formativo non sarà mai lineare. L’artista lo ricorderà Ho scelto di andare in giro a giocare piuttosto che andare a scuola.’ Fare musica a Roma a diciassette anni era per me una realtà.
Tornato a Bologna da adolescente, scopre il jazz e se ne innamora. È Walter Fantuzzi, il coniuge della sartoria compagna di sua madre, a regalargli un clarinetto per festeggiare il suo decimo compleanno. Così Lucio inizia ad imparare a suonare lo strumento da solo, suonando in vari gruppi amatoriali della città. La Rheno Dixieland Band, in cui Dalla suonava il clarinetto, includeva anche il regista Pupi Avati, che lasciò il gruppo perché si sentiva “limitato” dalle capacità di Dalla e continuò a lavorare nel cinema. Anche il famoso trombettista americano Chet Baker era in città al momento del nostro incontro. Nonostante Lucio sia ancora un ragazzino, il leggendario jazzista, che all’epoca risiedeva a Bologna, lo invita più volte a suonare con lui. Nel suo libro Gliocchi di Lucio, l’artista racconta come fosse un “jazz suonatore abbastanza decente” all’età di quindici o sedici anni, ricordando con affetto le jam session avute con il famoso trombettista dell’epoca. Leggende del jazz come Bud Powell e Charles Mingus collaboreranno con Dalla in futuro.
Da bambino, la madre dell’artista lo portava in Puglia per lavoro, dove trascorreva le sue prime vacanze. A parte questo, alcuni clienti di sartoria delle Isole Tremiti onorano le loro madri con una casa sulle isole. Il teatro comunale di Manfredonia porta il nome di Dalla, e le parole “Mi sento profondamente manfredoniano” che Dalla pronunciò durante la sua ultima visita in città sono blasonate sul davanti. Il desiderio dichiarato del musicista di trascorrere ogni estate alle Tremiti lo spingerà a costruire anche un impianto di registrazione nella proprietà. È stato durante queste vacanze da emigrante a testa in giù che è avvenuta in me la rottura tra due diversi modi di vivere». Di conseguenza, ora ho due sé: uno nordico e uno meridionale. Crescendo al Sud, ho sviluppato un f. religioso intenso, irrazionale e paganoervor.
Al Primo Festival Jazz Europeo di Antibes nel 1960, lui e Rheno si sono classificati al primo posto tra gli “ensemble tradizionali”. [26] Le sue prime canzoni, The inverted brave and I had a dog… now non ce l’ho più, sono state scritte in questo periodo. Anche un’orchestra di professionisti romani, la “Second Roman New Orleans Jazz Band”, si accorge di lui. Il gruppo è composto da Maurizia Majoran, Mario Cantini, Peppe De Luca, Roberto Podio e Piero Saraceni. Nel 1961, mentre è ancora un membro dell’ensemble, avrà il suo primo assaggio di studio di registrazione quando suonerà il clarinetto nello strumentale di successo della RCA a 45 giri Telstar.
