Fratelli Bianchi Morto -Delitto ad Artena, dove i fratelli Marco e Gabriele Bianchi uccisero Willy Monteiro. Un individuo è stato trovato morto in via Di Casa Colonnelle per diverse coltellate al collo. Dopo le 9:30 di quella notte, il 118 ha ricevuto una chiamata. Sembra che sia di origine albanese e abbia un’età compresa tra i 30 ei 40 anni, ma nessuno si è fatto avanti per reclamare i suoi resti.
Due cittadini rumeni, di 27 e 30 anni, sono stati fermati ad Artena dai carabinieri della compagnia di Colleferro e del nucleo investigativo del gruppo di Frascati, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Velletri.Alla presenza del pm di Velletri, Antonio Bufano, i due sono stati interrogati in tarda notte dagli agenti dei carabinieri.
L’omicidio è avvenuto nella proprietà dei due fratelli Bianchi, recentemente giudicati colpevoli e condannati all’ergastolo per l’omicidio di Willy Monteiro, aiuto cuoco della cucina. Ad un certo punto, la sera del 6 settembre 2020, il giovane è stato barbaramente assassinato a Colleferro. La sua età era di 21 anni. In queste ore si è diffusa la voce che uno dei fratelli Bianchi fosse morto.
Bisogna affrontare un’altra parte delicata di questa situazione, come se non bastassero le trasgressioni tutte da appurare sugli altri processi in corso per i due condannati all’ergastolo. Questo, in attesa di eventuali risposte che abbiamo cercato di valutare nel nostro primo articolo sulla vicenda di ieri.
Sono passati quasi due anni dall’omicidio di Willy e le cose stanno solo peggiorando per entrambi. Vogliamo mettere subito le cose in chiaro: non abbiamo prove credibili a sostegno dell’ipotesi che uno dei fratelli Bianchi sia morto. È un dato di fatto che molti diversi tipi di malintesi ci affliggono al momento.
È importante notare che non sono state diffuse informazioni false sui due giovani appena condannati all’ergastolo. Forse traendo spunti da notizie reali ed esagerando titoli selezionati. Quanto al motivo per cui oggi, 19 luglio, si dice sia il giorno in cui è morto uno dei fratelli Bianchi, non ne ho idea. Poiché i resti sono stati scoperti ad Artena,
il paese dove risiedevano Marco e Gabriele fino alla notte dell’omicidio di Willy, è probabile che tutto sia stato fatto per clickbait. È evidente che qualcuno ha manomesso diversi titoli per far sembrare che uno di Marco o Gabriele sia deceduto. Inoltre, entrambi hanno dovuto affrontare serie sfide mentre erano dentro.
Abbiamo bisogno di ulteriori prove prima di concludere che uno dei fratelli Bianchi è morto. Gli individui legati ai due imputati possono avere accesso a giornali come questi e possono credere alle storie in essi contenute anche se non le hanno composte direttamente. In altre parole, coloro che, salvo circostanze particolari, devono poter scontare il loro tempo in pace.
Uno dei fratelli Bianchi sarebbe morto in carcere per l’aggressione di altri detenuti, che gli hanno dato un pugno alla gola, e questa storia sta riprendendo piede. Sebbene le tensioni tra i due giovani di Artena e gli altri detenuti delle due carceri in cui sono detenute le persone al centro di questa vicenda non siano certo ai minimi storici, ci sembra importante sfatare le voci che,
come del tempo in cui questo articolo è stato scritto, non sono stati confermati da alcuna fonte ufficiale. Una situazione non dissimile da quella in cui ci trovavamo la scorsa settimana. In assenza di riscontri, è difficile stabilire fino a che punto si è diffusa una notizia. I recenti avvenimenti nelle città in cui vivono Marco e Gabriele potrebbero essere stati usati da alcune testate come esca per invogliare i lettori a guardare più da vicino.
È anche possibile che i colloqui intercettati dei due condannati all’ergastolo contengano informazioni false sull’ambiente ostile che si è creato in carcere a causa della loro presenza. Secondo questo rapporto, uno dei fratelli Bianchi sarebbe stato ucciso da una pallottola alla gola, ma non abbiamo modo di verificare la veridicità di questo racconto.
Chi diffonde voci del genere, tra l’altro, non dice mai se si tratta di Marco o Gabriele. Tuttavia, non è stata ancora ricevuta alcuna conferma ufficiale della storia. Si spera che entrambi possano scontare la pena per l’omicidio di Willy. Nonostante la loro storia comune, che ha plasmato un sistema legale contorto ben al di là della portata degli eventi di Colleferro,
entrambe le parti sono state trattate in modo equo. Allo stato attuale, la morte di uno dei fratelli Bianchi dietro le sbarre non è confermata. Nel tentativo di ribaltare la condanna per l’omicidio di Willy, la difesa ha richiesto un nuovo esame medico-legale del suo cadavere. I legali di Gabriele Bianchi, Ippolita Naso e Valerio Spigarelli,
hanno ottenuto dalla Corte d’Assise di Frosinone l’autorizzazione a riesaminare i reperti istologici dell’autopsia del giovane di Paliano, picchiato a morte a Colleferro nella notte tra il 5 e il 6 settembre , 2020. Dopo un processo a Frosinone lo scorso luglio, il tribunale ha stabilito che i fratelli Marco e Gabriele Bianchi erano responsabili dell’omicidio e li ha condannati aergastolo senza possibilità di libertà condizionale. Francesco Belleggia e Mario Pincarelli, gli altri due imputati,
hanno ricevuto condanne rispettivamente a 23 e 21 anni di reclusione. I difensori hanno subito iniziato a lavorare all’appello quando sono state rese pubbliche le motivazioni della condanna. Le ferite mortali di Willy e dove esattamente si sono verificate sul suo corpo sono ovviamente dettagli importanti da considerare.
Questa è una componente cruciale poiché determina chi degli imputati è effettivamente colpevole. La Corte ha stabilito che la morte di Willy è stata la conseguenza di un calcio al petto, sulla base di fatti medico-legali. Se si deve credere ai resoconti dei testimoni oculari, l’aggressore era Gabriele Bianchi, che, insieme a suo fratello, si allenava nelle arti marziali miste, un ibrido di karate e boxe. Questo può sembrare un piccolo punto, ma perché è così cruciale?
