
Fiammetta Borsellino Cosa Fa Oggi – La vista di Fiammetta Borsellino su Palermo dal suo tetto nel centro storico della città è impassibile. “Questa città non ha ucciso mio padre né Giovanni Falcone.” Non c’è speranza di giustizia per le famiglie delle vittime dopo 30 anni, quindi siamo arrivati ad accettare questo fatto.
Perché nessuno voleva andare in quel nido di vipere del tribunale, come lo chiamava mio padre. Ma lui e Giovanni Falcone ne erano consapevoli almeno nell’ultimo anno”. “La mafia ucciderà anche me quando i miei compagni lo permetteranno, quando Cosa Nostra avrà la certezza che ora sono davvero solo”, avvertì mia madre. dopo la strage di Capaci “ad esempio,
«Senza dubbio. Oltre a chi consegnava su un piatto d’argento le teste di Falcone e Borsellino, c’era la mano armata di Cosa Nostra. Falcone si riferiva all’ormai famosa convergenza di interessi. Adesso mi è chiaro che mio padre è morto perché abbandonato dai colleghi”, è una buona idea. Ciò che era necessario dire ora è stato detto. E dirò ancora di più nei prossimi paragrafi.
Mia madre veniva mentita da presunti amici di mio padre che si erano presentati nel nostro soggiorno. A causa della mia decisione di alzarmi in piedi e spiegare che le stragi di Capaci e Via D’Amelio hanno più livelli di responsabilità, da quel momento in poi siamo stati lasciati soli. Nessuno può essere visto tra la folla di magistrati che ci circonda.
Emanuela Loi, una degli agenti di scorta morta insieme a mio padre, si chiamava una via a Marsala, in Sicilia, città dove mio padre lavorava come procuratore. Ero da solo per la prima volta dopo tanto tempo. I magistrati presenti non si sono nemmeno degnati di salutarmi. La mia opinione non è influenzata da questo”.
Le convinzioni che supportano le nostre convinzioni non sono più necessarie, ma purtroppo non arriveranno mai. Quando si tratta di illeciti commessi da uomini e donne, non dobbiamo più preoccuparci dei testimoni che balbettano monosillabi e stringhe di “non ricordo” quando chiamati a testimoniare in tribunale. Non solo noi, come membri della famiglia, veniamo insultati, ma si offende anche l’intero popolo italiano “Per ulteriori informazioni, consultare il seguente link: Fiammetta Borsellino, la figlia più giovane del giudice Paolo Borsellino, ha firmato la prefazione del libro ‘Visto con attenzione’ di Alessandra Ziniti e Franco Viviano, due cronisti palermitani che da quarant’anni seguono la cronaca più importante.
“Come sostiene Fiammetta, se non riesci a fare una dichiarazione o a scoprire prove, ciò non indica che non ci siano difetti nel tuo lavoro. Inoltre, credo che per i politici o i magistrati, anche una sola ombra sul cranio sia un errore di giudizio “In realtà,. “Mi sembrava di guardare un mare di miseria umana quando ho assistito al processo per la strage di Via D’Amelio, ascoltando magistrati e poliziotti vantarsi di successi che non hanno mai avuto e dimenticare gli eventi che avrebbero dovuto segnare la loro vita e rimasto impresso nelle loro menti, dice Fiammetta Borsellino.
Dopo 30 anni, non ci aspettiamo più miracoli; la prova è già una verità e una consapevolezza per noi. Tuttavia, dubito che avrei lasciato quel tribunale con un’emozione diversa dall’odio per questo dolore umano. Sono sicuro di questo. D’altra parte, mio padre ha avuto la stessa comprensione quando ha parlato a mia madre del Palazzo di Giustizia di Palermo come se fosse la sua fossa personale di serpenti. ‘La mafia mi ucciderà quando i miei colleghi lo permetteranno, quando Cosa Nostra potrà essere sicura che sono davvero solo’, le disse un giorno. ‘In effetti,.
Come i suoi fratelli, Fiammetta Borsellino di Palermo non ha mai pensato di lasciare la città che le ha rubato il padre. “Non è stato ucciso a Palermo, come lei sostiene, ma nei suoi ricordi d’infanzia da bambino. Dato che mio padre non ha mai lasciato la città in quegli anni, non ci ho pensato due volte.
Per aiutare il parroco dell’Albergheria, padre Cosimo Scordato, a raccogliere i ragazzi delle strade di Ballar quando avevo 15 anni, mi sono accodato a lui e a mio padre, che la domenica ci portava sempre a passeggio per i vicoli del centro antico. Ci sono momenti in cui mi è necessario allontanarmi da Palermo e prendere una boccata d’aria; eppure, non ho mai nemmeno pensato di trasferirmi fuori città per vivere da qualche altra parte.
Durante la mia permanenza all’Università di Pavia, quando studiavo giurisprudenza e prendevo bei voti, non riuscivo a capire se mi fossero stati dati per via del mio nome o perché me li guadagnavo. Di conseguenza, sto tornando presto questa volta. Con i miei figli, con cui lavoro da anni e che ho potuto portare a casa anche quando mio padre era ancora nel centro storico di Palermo, ho messo radici.
Riempire la casa era il mio obiettivo, quindi gliel’ho fatto trovare. E anche lui ne era un grande fan. “Una volta ci ho provato quando mi sono iscritta all’università di Pavia per studiare giurisprudenza. Andavo bene, ma non riuscivo a capire se stavo prendendo buoni voti o meno solo perché mi chiamavo Fiammetta Borsellino. Il mio ritorno è anticipato, anche. Di conseguenza mi sono stabilito nel centro storico di Palermo, con i miei figli, con i quali ho lavorato per anni e portato a casa anche quando c’era ancora mio padre.
L’ho costretto a cercarli e poi ho svuotato la casa. E anche lui ne era un grande fan “Durante la mia permanenza all’Università di Pavia, dove studiavo giurisprudenza e ricevevo voti eccezionali, non riuscivo a capire se fosse per il mio nome o per merito. E Sono tornato subito dopo.
