Ezio Mauro Moglie e Figli – Mauro Ezio è nato il 24 ottobre 1948 nel comune di Dronero, in provincia di Cuneo. Il fatto che sia stato anche Direttore della Repubblica e Direttore della Stampa lo rende una figura centrale della vicenda. Quest’ultimo incarico è stato da lui ricoperto dal 1992 al 1996, durante il suo incarico di Direttore della Repubblica. La Gazzetta del Popolo è stato il punto di partenza di Ezio Mauro nel settore dei media; ha poi lavorato come giornalista della stampa e corrispondente per “Repubblica” con sede da Mosca.
Un vero genio dell’informazione, questa figura di spicco dei media italiani ha ottenuto numerosi riconoscimenti. L’iniziativa di Ezio Mauro è stata un fattore chiave per la sua ascesa alla ribalta come giornalista. Nonostante fosse un membro della famiglia Montecitorio, questo scriba rimase politicamente neutrale. Nel suo ruolo di giornalista, Ezio Mauro si distingue per la sua eccezionale conoscenza e perspicacia.
È vero che ha un lato duro quando sceglie di mostrarlo. Per la sua inflessibile forza di volontà e professionalità, è un vero medico piemontese. Un giornalista ha affermato che durante i suoi tre anni di lavoro come giornalista a Mosca, non è mai andato senza cravatta. Anche quando l’ufficio era deserto o era una vacanza e c’era poco pericolo di imbattersi in qualcuno, Ezio Mauro insisteva per indossare una cravatta per abitudine.
Odiava indossare cravatte, ma si sentiva obbligato a farlo per rispetto per il suo amato campo del giornalismo. Il giornalista ha ammesso che se giocasse a calcio da professionista, vorrebbe giocare in mezzo al campo e indossare il tradizionale numero otto. La sua preoccupazione principale nella sua funzione di squadra è far progredire la propria carriera. Anche Ezio Mauro ha condiviso alcune riflessioni sul tema del gossip,
sostenendo che è un danno per il giornalismo italiano poiché non tratta di questioni ma serve piuttosto come mezzo per attaccare un bersaglio invisibilmente, come lanciare un sasso tenendo la mano nascosta. Per questo è così irremovibile nel chiarire che il giornale non svolge questa funzione nella Repubblica, dove nessuno è fermato o ostacolato da nulla. In un’intervista, il giornalista ha notato che la natura del suo lavoro gli impone di confrontarsi costantemente con materiale difficile, spesso firmato con nomi e cognomi senza utilizzare alcun tipo di pseudonimo.
È completamente felice del suo attuale lavoro di regista poiché gli permette di esprimere l’amore e la passione che ha sempre provato per il suo lavoro di giornalista. Il giornalista riconosce inoltre che è essenziale destreggiarsi tra molti compiti, data la complessità del lavoro e il potenziale impatto sull’opinione pubblica se non si presta attenzione. Continua dicendo che la capacità di ascoltare tutti e affrontare molteplici lamentele è essenziale per un regista.
Ezio Mauro è un appassionato sostenitore della Juventus. All’inizio della sua carriera, Ezio Mauro si è concentrato principalmente sul terrorismo nero, e il brigadiere rosso Patrizio Peci lo ha seguito a lungo per i pezzi che ha scritto su questo argomento. Nel maggio del 1996 ha sostituito il fondatore della Repubblica Eugenio Scalfari. All’inizio della sua carriera, ha subito un grave infortunio giornalistico quando ha dichiarato prematuramente Shimon Peres il vincitore delle elezioni israeliane.
Benjamin Netanyahu è stato il vero vincitore. Mauro ha fama di essere una delle persone più critiche nei confronti di Silvio Berlusconi e del suo governo a causa delle domande quotidiane che poneva a Berlusconi, al suo gabinetto e alla sua politica che ha pubblicato a lungo su la Repubblica nel 2009. Ma c’erano anche segni sulla sua vita personale e sulle sue convinzioni. Il suo sostituto alla guida di Repubblica, Mario Calabresi, ha iniziato il suo incarico nel gennaio 2016.
Ezio Mauro, invece, nel corso della sua carriera ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti, tra cui il Premio Ischia Internazionale di Giornalismo in 1994 e il Premio Internazionale Alfio Russo nel 1997. In altre interviste, lo stesso giornalista ha affermato di aver commesso degli errori anche lui nel fare il suo lavoro e che, in questi casi, è importante potersi scusare. Ha spesso parlato di quanto amasse scrivere, descrivendo come quell’amore alla fine lo abbia portato a diventare un giornalista e come, come regista, ora scriva in una capacità molto più limitata.
Ezio Mauro ha concluso dicendo che lavorare in questo campo e riaccendere il suo rapporto con la parola scritta sono state due delle più grandi conquiste della sua vita. Ezio Mauro, il giornale di ottima direzione da lui curato, ha condannato il presunto pasticcio tra Rai e Mediaset con aria da vecchio moralista piemontese. Ha utilizzato la pratica standard delle intercettazioni telefoniche per esporre come i massimi dirigenti e giornalisti di entrambe le reti hanno coordinato la copertura di eventi importanti come la morte di papa Wojtyla ei risultati delle recenti elezioni.
Tutto per placare il Cavaliere, che all’epoca era primo ministro, ea scapito di una concorrenza leale.
Il 22 novembre, il regista ha fornito un cupo editoriale commentando la storia. invocò Mauro, nell’ordine, la morte del giornalismo investigativo, l’ascesa di un “Grande Fratello” informativo, l’esistenza di una “rete segreta” pro-Berlusconi, il funzionamento di un “meccanismo perverso totale” e, infine, l’esistenza di una “struttura a delta ” la cui natura non è nota a nessuno se non a Mauro stesso.
Il brillante intemperante conclude con l’avvertimento che “la stessa mano che offrirà gli ampi accordi domani” è responsabile di tutta la tragedia che vediamo oggi. In altre parole, il marciume è il risultato dell’artiglio del cavaliere. La luce del buco della serratura è illuminante. Fa luce sul mistero di ciò che ha fatto montare la panna a Mauro e ce lo spiega. Il leader e ingegnere repubblicano Carlo De Benedetti è frustrato dagli imminenti accordi tra il capo del Partito Democratico Walter Veltroni e il capo del Partito della Libertà Silvio Berlusconi.