Enzo Tortora Arresto -17 giugno 2022, Firenze, Italia – Il 17 giugno 1983 Enzo Tortora è stato arrestato nell’ambito di una più ampia operazione di esecuzione di 856 mandati d’arresto emessi dalla Procura di Napoli. I suoi sostenitori hanno fatto notare che è stato trattenuto in un albergo di Roma all’alba e trasferito in carcere solo in tarda mattinata,
quando fotografi e cameramen erano pronti ad immortalarlo in manette. L’arresto di uno dei più noti e apprezzati giornalisti e conduttori televisivi italiani ha suscitato scosse in tutto il Paese. Tortora mantenne la sua innocenza fin dall’inizio, e man mano che cresceva il numero dei convertiti che accusavano di lui,
gli italiani furono divisi in due campi: quelli che credevano, le persone che lo credevano colpevole e quelli che sapevano che era innocente. Anche le discussioni sul “pentitismo” sono state alimentate da questa inchiesta. Tutto ebbe inizio nei primi mesi del 1983, quando Pasquale Barra e Giovanni Pandico, esponenti della ‘Nuova Camorra Organizzata guidata da Raffaele Cutolo,
decisero di pentirsi e collaborare con gli inquirenti, indicando “quello di Portobello” come parte del sottufficiale come corriere della droga. Gianni Melluso, un altro cosiddetto “pentito”, ha detto anche lui di aver portato grandi quantità di cocaina a Tortora per conto di Francis Turatello, il boss mafioso di Milano. Tortora è stato incarcerato per un totale di sette mesi prima di essere rilasciato agli arresti domiciliari.
Il 17 giugno 1984 ha vinto l’elezione a deputato al Parlamento europeo dal partito radicale. Dopo un po’ di assenza, tornò alla sua indipendenza. Il 20 luglio 1984 è stato rivelato che il 10 dicembre dello stesso anno avrebbe chiesto al Parlamento europeo il permesso di procedere contro di lui. Dopo essere stato riprogrammato per il processo, si è presentato il 4 febbraio 1985,
ha dichiarato alla corte di essere di nuovo innocente e il 17 settembre 1985 è stato condannato a dieci anni di reclusione per traffico di droga e associazione a delinquere di tipo mafioso. Tuttavia, il Il 15 settembre 1986 la Corte d’Appello di Napoli annullò la condanna, ritenendo i pentiti disonesti e inaffidabili e assolvendo Tortora con formula piena. Il 13 giugno 1987 la prima sezione penale della Corte di Cassazione ha emesso una sentenza affermando l’innocenza dell’imputato.
Da allora in poi Enzo Tortora rappresentò l’ingiustizia giudiziaria e ancora oggi viene spesso citato. Il cancro ai polmoni è costato la vita il 18 maggio 1988, meno di un anno dopo la sua diagnosi. Il 17 giugno 1882, nella città di Oranienbaum, in Russia, nacque un bambino di nome Igor Stravinsky. Famoso per i suoi contributi allo sviluppo del balletto con opere come “Petruska”,
“The Firebird” e “The Rite of Spring”, è considerato uno dei migliori compositori e direttori d’orchestra russi. “Sono stato accusato di aver tentato di contrabbandare una mappa militare di fortificazioni fuori dalla Germania”, ha spiegato. In realtà era un autoritratto di Picasso. Domenica 11 agosto 2022 – La Spezia, Italia ha preso 300 euro di merce da un centro commerciale ed è stato arrestato.
I carabinieri del reparto radiomobili dell’azienda spezzina hanno ammanettato ieri un uomo nordafricano, 50 anni, per essere un clandestino sul suolo italiano. Mentre commetteva l’ennesimo furto in uno degli sforzi commerciali dei Terraces, l’uomo, già noto alle autorità per una serie di furti simili, fu colto alla sprovvista. Questa volta è partito con cose del valore di circa 300 euro ed era già partito dall’uscita di sicurezza vicino alle casse.
I carabinieri lo stavano però aspettando all’uscita e, grazie all’allerta personale di sicurezza, sono riusciti a impedirgli di partire con la refurtiva. Fatta eccezione per una minuscola frazione che è stata rotta, tutte le cose sono state restituite al loro vero proprietario.
Dopo essere stato posto agli arresti, l’individuo ha trascorso la notte in un’area sicura della caserma prima della sua comparizione in tribunale questa mattina. Un giudice ha confermato l’arresto e in udienza ha emesso il divieto di viaggio nei confronti della provincia della Spezia. Dopo un lungo processo durato più di tre anni, il noto conduttore televisivo è stato dichiarato non colpevole di traffico di stupefacenti. Alle quattro del mattino del 17 giugno 1983,
raccontò la storia della figlia Silvia sulla sua lotta per la riabilitazione. I Carabinieri si avvicinano all’Hotel Plaza di Roma e si dirigono nella stanza di Enzo Tortora, giornalista e conduttore televisivo di spicco genovese, classe 1928; è il padre di Silvia Tortora, la giornalista televisiva scomparsa oggi. Sono venuti a bussare alla sua casa e gli hanno presentato un mandato di cattura.
Il fortunato programma “Portobello” introduce sul piccolo schermo gli scambi dei mercatini di bric-à-brac, offrendo una finestra sull’Italia nascosta di inventori, artigiani e collezionisti; la sua star è accusata di traffico di droga. Tre criminali incarcerati, tutti accusati di omicidio e membri di camorra e mafia, hanno confidato che Tortora fungeva da tramite tra la malavita criminale e la clientela di alto profilo del traffico di cocaina.
Dopo aver visto le immagini di lui mentre era draUsciti dall’albergo in manette, fianco a fianco, dai carabinieri che eseguono l’ordine di cattura, milioni di telespettatori sono rimasti scioccati. Ciò era vero sia per le pesantissime accuse rivolte a un uomo noto per la sua mansuetudine e per la fermezza delle sue posizioni, sia per le immagini stesse, che sono state rilanciate dalla tv di Tortora. Uno dei più grandi errori giudiziari della storia italiana.
Verrà scoperto al termine di una battaglia legale durata tre anni, durante i quali il giornalista ha trascorso sette mesi in carcere e agli arresti domiciliari prima di essere prosciolto dalla Corte d’Appello di Napoli. I giudici sono certi che le confessioni dei tre condannati fossero motivate dal desiderio di ottenere ricompense, in particolare una riduzione della loro pena.
Sono accusati di calunnia ed è stato avviato un processo. I pm che hanno creduto a queste accuse, senza intraprendere le indagini che avrebbero potuto impedire la detenzione di Tortora, non sono stati invece impugnati. e l’ultima vergogna pubblica da parte dei media.