Elly Schlein Vita Privata – età di Elly Schlein. Elena Ethel Schlein, meglio conosciuta come Elly Schlein, è una politica nata in Italia ma con doppia cittadinanza svizzera e americana. Suo padre, Melvin Schlein, era un professore emerito di scienze politiche e storia al “Franklin Univers” di Filadelfia, in Pennsylvania, e uno scienziato politico e accademico americano di origine ebrea ashkenazita.
Figlia di Melvin Schlein, politologo e accademico americano di origine ebrea ashkenazita, nipote dell’avvocato antifascista Agostino Viviani, senatore del Partito Socialista Italiano e presidente della Commissione Giustizia del Senato. Volontaria nella campagna elettorale di Barack Obama da giovane, esperienza raccontata anche in un blog,
Schlein e altri nel 2013 hanno lanciato “OccupyPd”, un’esperienza nata per protestare contro i 101 che hanno affossato l’elezione di Romano Prodi al Quirinale, dove hanno proposto 102 idee. Suo nonno era un avvocato antifascista di nome Agostino Viviani.Si è candidata alle elezioni europee del 2014 sotto la piattaforma #slowfoot.
È stata eletta il 25 maggio e ora presta servizio nel Parlamento europeo, dove è coinvolta nelle commissioni Sviluppo, Libertà civili, Giustizia e affari interni e Parità di genere. Come risultato dei suoi sforzi, è stata eletta vicepresidente della commissione SAPC UE-Albania e copresidente dell’intergruppo ITCO su integrità, trasparenza, anticorruzione e criminalità organizzata.
Nel frattempo, con Matteo Renzi alla guida del partito, lui e Pippo Civati hanno lasciato il Partito Democratico per formare Possibile, da cui alla fine si è allontanato. Si è ritirato dalle elezioni europee ed è tornato per le elezioni regionali del gennaio 2020 sotto la bandiera di un raggruppamento progressista ecologico chiamato Emilia-Romagna Coraggiosa,
che ha cercato di unire i tanti gruppi di sinistra che avevano precedentemente sostenuto Bonaccini. Nonostante la lista di Schlein abbia ricevuto solo il 3,77 per cento del totale dei voti espressi nell’area emiliano-romagnola, è stata ritenuta la candidata di lista con le preferenze più individualizzate. Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna recentemente rieletto,
l’ha nominata vicepresidente l’11 febbraio 2020 e assessore con delega regionale al Welfare e al Patto per il clima. Dopo essere stata eletta capogruppo del collegio plurinominale Emilia Romagna 02 alle elezioni parlamentari preliminari del 2022 nelle liste del Partito Democratico – Italia Democratica e Progressista,
il 24 ottobre si è dimessa da vicepresidente della Regione ed è diventata deputata Camera dei Deputati come indipendente. Lei ha ricoperto molteplici incarichi nella XIX legislatura, tra cui la Commissione Affari Costituzionali, la Presidenza del Consiglio e il Ministero dell’Interno. Dal 4 dicembre aveva formalmente presentato la sua candidatura a segretario del Pd.
Elly Schlein è nata dal politologo americano Melvin Schlein e dall’accademica italiana Maria Paola Viviani il 4 maggio 1985 a Lugano, in Svizzera. Proviene da un background multietnico ed è un politico. Negli ultimi anni si è fatta un nome grazie alla sua difesa di numerose cause sociali. Diamo un rapido sguardo ai momenti salienti della vita professionale,
pubblica e domestica di Elly Schlein, dal suo periodo come membro del Parlamento europeo alla sua prestazione stellare alle recenti elezioni regionali in Emilia Romagna. La sua educazione avrà un impatto significativo sulla sua decisione di entrare in politica. La famiglia del padre era composta da ebrei ashkenaziti di Leopoli che si stabilirono negli Stati Uniti,
mentre il fratello della madre era un importante avvocato antifascista e senatore del Partito socialista italiano. Elly Schlein è in grado di seguire da vicino le campagne presidenziali di Barack Obama perché suo padre è un cittadino americano naturalizzato. Pur mantenendo l’accento sugli studi presso l’Università di Bologna verso la laurea in giurisprudenza,
si distinse fin da giovane per la sua straordinaria dedizione all’ambito della società civile. Ha scelto di occuparsi di politica estera nel 2008, quando è emerso un volto nuovo e brillante, Barack Obama. Data la rielezione di Obama quattro anni dopo, sembra che farà gran parte dello stesso lavoro. Elly Schlein torna in Italia nel 2011 e svolge un ruolo fondamentale nella costituzione dell’associazione studentesca universitaria Progrè,
la cui missione è educare il grande pubblico su argomenti tabù tra cui la politica dell’immigrazione e le condizioni carcerarie. Quando la candidatura di Romano Prodi per il Quirinale fu naufragata dal morA più di cento cecchini nell’aprile 2013, ha risposto con indignazione. Si unisce ad altri giovani militanti del Pd per occupare in segno di protesta la sede locale,
esprimendo il diffuso malcontento del nucleo centrale del partito per la decisione dell’élite politica romana di far nascere il governo che sarà poi ricordato come di larghe intese in luce della situazione caotica che ne è seguita all’indomani delle elezioni di quest’anno. Elly Schlein è stata eletta come membro della corrente civatiana all’interno del partito,
e sostiene con forza la mossa di nominare Pippo Civati alla carica di segreteria nazionale. All’inizio del 2014, prende la decisione di candidarsi per un seggio al Parlamento europeo dalla regione nord-orientale della regione. La sua campagna elettorale è innovativa poiché è adattata a una fascia demografica più giovane che parla fluentemente più lingue digitali e utilizza ampiamente i social media.
Ha avuto un’elezione basata sulla preferenza il 25 maggio ed è stata così eletta al Parlamento europeo. È stato nominato vicepresidente della delegazione al Parlamento europeo preposta al coordinamento e alla pacificazione dei rapporti tra Europa e Albania. Nel maggio dell’anno successivo abbandona il Pd per il suo disaccordo con la rottamazione del nuovo segretario Matteo Renzi.