
Dodi Battaglia Giovane – Con i Pooh dal 1968 al 2016 ha composto più di 140 canzoni, di cui 70 scritte appositamente per la band. Inoltre, ha vinto vari riconoscimenti, tra cui il titolo di “più grande chitarrista europeo” da Die Zeitung e Der Spiegel rispettivamente nel 1981 e nel 1986.
Donato Battaglia, meglio conosciuto come Dodi, è nato a Bologna, in Italia, il 1 giugno 1951, in una famiglia di musicisti: suo nonno suonava il mandolino e il pianoforte, suo zio la chitarra e suo padre il violino. Ha iniziato a studiare la fisarmonica all’età di cinque anni e ha proseguito fino all’età di 12 frequentando una scuola di musica.
Dodi scopre per la prima volta cosa significa suonare con ispirazione mentre suona la fisarmonica per una nonna malata che poi si è ripresa, una sensazione che non dimenticherà mai. Poi passa a imparare a suonare la chitarra.
Poche ore dopo l’acquisto della chitarra, il piccolo Donato conosce già lo strumento grazie alle istruzioni di base, che servono come base per lo sviluppo della sua sensibilità musicale. “I Rigidi”, “Meteors” e una band bolognese alternativa conosciuta come “I Judas” sono alcune delle band a cui si unisce a Bologna.
Nel 1968, in seguito al ritiro del chitarrista Mauro Bertoli, Dodi fu proposto a Dodi di entrare a far parte della band Pooh dallo scrittore Valerio Negrini dopo averne sentito parlare attraverso il cantante dei “Rigidi” Enrico Marescotti.
Poco più che ventenne, si ritrova ad assaporare il successo iniziale di Little Katy all’uscita dell’album. A casa di Riccardo Fogli, il periodo di prova di Pooh dura una settimana, giusto in tempo per registrare le parti vocali del singolo Buonanotte Penny del 1968. La memoria non canterà una nota sul prossimo album.
Come secondo compositore più prolifico del gruppo, è la forza trainante di classici come Tanta verso di lei, Noi due nel mundo, nella anima e Infiniti noi. Il coordinamento di Giancarlo Lucariello portò alla creazione del dualismo con Riccardo Fogli,
che lasciò il gruppo nel 1972 per intraprendere la carriera da solista. Infine, la canzone di Dodi Facchinetti Via lei, via io, Io in a story non è solo la canzone di Roby Facchinetti, ma anche il compositore e cantante della canzone.
Durante questo periodo, ha composto la musica per pianoforte per Lei e lei e La locanda, entrambe cantate alla fine da Roby. Il produttore Giancarlo Lucariello continua ad usare la sua voce per rappresentare il gruppo nei singoli Me and You for other days e Infiniti noi,
oltre che nella suite del Parsifal, dove mette in mostra le sue persistenti potenzialità tecniche di chitarrista. Molte delle tracce strumentali del gruppo, così come le suite, sono una testimonianza della sua abilità tecnica; la sua chitarra si sente chiaramente in molti di questi brani.
In seguito, negli anni successivi, ha firmato per la sua etichetta discografica brani come Orient Express, Wild Track e Peter Jr. Dopo che Roby Facchinetti si è unito nel 1976, Facchinetti ha assunto anche il ruolo di interprete per i brani più popolari della band. Nel 1977 scrisse Live in the wind, un’ode ironica ai primi giorni della radio libera utilizzando la fotografia di un DJ durante una delle sue numerose sessioni notturne di riproduzione di dischi e telefonate. Per l’album Viva,
Dodi compose la musica per Ci penser domani nel 1978, cantata da Roby. Nel 1979 scrive i testi e la melodia di Una donna norma. Prima volta dal 1966 che una canzone dei Pooh non è stata adattata alla musica di Roby Facchinetti: il singolo del 1980 Canter per te, dall’album Stop!
La pubblicazione tedesca Die Zeitung ha riconosciuto Dodi come il più grande chitarrista europeo nel 1981 durante il tour invernale di Good Luck. In omaggio ai suoi tre figli, Sara, Serena e Daniele, nella primavera del 1985 ha prodotto un album solista intitolato Higher than There . Vasco Rossi ha scritto il testo della canzone, che funge da title track dell’album.
Dodi è stato nominato più grande chitarrista europeo nel 1986 dalla rivista tedesca Stern, ed è stato anche nominato miglior chitarrista italiano quell’anno dalla critica italiana. La sua nomina a Cavaliere della Repubblica fu fatta dall’allora Presidente Francesco Cossiga, così come quella degli altri personaggi dei Pooh dell’epoca. Dodi fu nominato “miglior chitarrista italiano” dai revisori italiani nel 1988 e nel 1989.
Zucchero Fornaciari, Maurizio Vandelli, Fio Zanotti, Michele Torpedine e Umberto Maggi hanno costruito l’Adelmo e il complesso Sorapis di Cortina nel 1989. L’altra donna, uno dei brani più noti del gruppo, è presente nell’album Solo Men,
di cui Dodi scrisse e si esibì seguendo la fama di Sanremo. Nonostante la sua crescente importanza come cantautore negli anni ’90, sembra essere stato un po’ emarginato, con la maggior parte delle trasmissioni radiofoniche che andavano a brani di Roby Facchinetti e Red Canzian.
Quando Zucchero, Dodi Battaglia dell’Equipe 84, Maurizio Vandelli del Festival di Sanremo e poi il manager Zuccheroni Michele Torpedine, e il bassista dei Nomadi Umberto Maggi formano i Sorapis nel 1993, pubblicano l’album Walzer d’un Blues,
che viene promosso con una tournée internazionale di una decina di date da Milano a Gerusalemme; l’ultima apparizione pubblica del Sorapis è stata al Festival di Sanremo 2009, accompagnato da Irene Fornaciari.
D’assolo, il suo secondo album da solista, è stato pubblicato il 23 aprile 2003, dopo due anni di produzione. Ha composto e arrangiato i suoi brani con un’atmosfera mediterranea e multietnica, con melodie pop e internazionali e destrezza intarsiata in tutto.
Nordinfesta vede la partecipazione del chitarrista di Vasco Rossi Maurizio Solieri e Franco Mussida, con il quale ha creato il gruppo Le guitarre d’Italia alla fine degli anni ’90. Entrambi sono presenti nel lavoro.
Ha partecipato al 47° Zecchino d’Oro con il brano “IlPlanet Grabov” nel 2004. Ha pubblicato nel 2009 il suo metodo di chitarra, Dodi Battaglia, in cui spiega in modo approfondito come si avvicina alla musica e come dialoga con una chitarra. È apparso con Sonohra al Festival di Sanremo 2010 come atto di supporto.
