Di Cosa È Morto Fabrizio De Andrè – Fabrizio De Andr, 58 anni, è deceduto inaspettatamente a causa di un tumore durante la notte. Un cantautore genovese, da tempo ricoverato all’Istituto dei Tumori di Milano, è morto alle 14.30. La famiglia ha chiesto che in ospedale non venga allestita alcuna agenzia di pompe funebri, in quanto non vogliono che la salma del defunto venga visitata da nessuno fino a dopo i funerali e prima del trasferimento a Genova, che avverrà dopodomani una volta tutte le necessarie le pratiche burocratiche sono state finalizzate.
I funerali avranno luogo mercoledì 30 novembre, alle ore 11.30, nella Basilica di Santa Maria Assunta a Carignano, Genova, come annunciato nel pomeriggio dalla famiglia. Insistendo sul fatto che “Fabrizio appartiene non solo alla famiglia, ma a tutti coloro che lo hanno amato”, i suoi cari sottolineano che il suo funerale sarà aperto al pubblico.La moglie del musicista Dori Ghezzi e la figlia Luvi erano al suo capezzale con il loro bambino.
“Papà è morto con calma”, ha dichiarato Cristiano. Eravamo accanto a lui e gli abbiamo stretto la mano. Cristiano, che era stato un musicista come suo padre e qualche volta aveva lavorato con lui in concerti e dischi, per anni aveva taciuto sulla malattia di Fabrizio, proprio come faceva il resto della sua famiglia. Per settimane, però, nell’industria della musica pop era circolata la voce che il cantautore era gravemente malato.
In autunno, lo stesso De Andr ha emesso un comunicato stampa annunciando la sua cancellazione dei concerti precedentemente programmati e adducendo come motivo la necessità di cure mediche per diverse ernie del disco. Era la fine dell’estate quando la malattia è stata trovata, ha aggiunto Cristiano. Ad ogni turno, abbiamo sperato in soluzioni,Il 18 febbraio 1940 entra nel mondo nel quartiere Foce di Genova. De Andr era uno studente di legge fannullone nonostante provenisse da genitori benestanti della classe media e da un forte background familiare.
Amici come Gino Paoli, Luigi Tenco e Paulo Villaggio hanno attraversato tutta la sua vita.E uno dei suoi amici d’infanzia, Paolo Villaggio, gli scrive un ricordo scarno ma profondo, come per evitare la solita retorica che segue la scomparsa di una celebrità. “Era intelligente, brillante, gioioso, umoristico, pazzo, un po’ vanitoso e snob; non era depresso perché desiderava il personaggio pubblico che gli avevano costruito. Anarchico e maestro poeta, era anche anarchico”. E anche Villaggio, cresciuto con De Andr, era di famiglia rispettabile.
Secondo l’attore, “i nostri genitori erano davvero buoni amici, ci vedevamo spesso, e andavamo in vacanza insieme, in montagna, in un paese vicino a Cortina d’Ampezzo, in riva al mare, in campagna”.Quando sono cresciuti, sono rimasti amici perché condividevano “ideali e carattere”. Villaggio elabora: “Avevamo personaggi simili”. “Eravamo i pazzi delle nostre famiglie, gli emarginati. Abbiamo iniziato a collaborare alla creazione di intrattenimento per le navi di Costa Crociere, dove ci siamo imbattuti in Berlusconi.
Siamo rimasti amici intimi nel corso degli anni, condividendo molti interessi e attività tra cui fare gite in barca e condividere deliziosi pasti fatti in casa”.Mentre era a Milano per la sua presentazione, Paolo Villaggio afferma di non essere mai andato a trovare l’amico malato: “Vederlo in tale stato non era una cosa che volevo fare. Non solo non gli piaceva, ma anche lei. La morte non è altro che nulla per gli atei”. L’attore dice candidamente: “Il dolore, in questo momento, non lo senti”. “Il tuo shock è palpabile.
Sei triste per la tua stessa mortalità e per la morte di tua moglie; sono triste per il vuoto lasciato quando muore qualcuno con intelligenza e perspicacia”. Nella mente di Villaggio, De Andr come vorrebbe essere ricordato è “uno che scrive belle poesie invece che musica. Le canzoni che mi piacciono di più sono quelle che abbiamo composto insieme: Carlo Martello è il preferito”.Franz Di Cioccio, uno dei membri fondatori della Pfm, descrive la scomparsa di De Andr come “una dolorosa, durissima perdita”.
“Non ci sono parole adeguate per descrivere la perdita di un ragazzo così meraviglioso, uno dei più belli di tutti i tempi. Difficile dirlo a parole”. Le migliori esibizioni della mitica tournée di De Andr e Pfm alla fine degli anni ’70 sono raccolte nei due volumi di Fabrizio De Andr in concerto.Descritto da Renzo Arbore come “il primo a mescolare felicemente la semplicità della musica popolare con l’eleganza dei testi”, Fabrizio De Andr è stato uno “spartiacque fondamentale” nella musica italiana.
Arbore sostiene che il più grande successo di De Andr è stato “rivolgersi senza mediazioni ma anche senza compromessi a un pubblico capace di apprezzarlo, soprattutto per la persistente semplicità delle melodie, come nel caso di Marinella’s Story., tutte basate su due soli accordi. ” Proprio per questo suo tratto si è guadagnato un gran numero di seguaci che, invece, erano disposti a fare concessioni e che “aggiunge Arbore” vorrei che oggi, con scusa il silenzio e privato, riconoscessero il loro ruolo “.t” “.
“C’è stata la perdita di un grande poeta. Tutti noi siamo più depressi ora” così NIl leader degli omads Beppe Carletti ricorda de Andr. “Non conoscevo molto bene De Andr, ma ho suonato le sue canzoni molte volte, come tutti negli anni ’60”, dice Carletti. “Incredibile, mai uno che si mettesse in fila, diceva sempre quello che c’era da dire. Insieme a Guccini, è considerato il migliore del suo periodo”.
Giovanni Truppi, outsider al Festival di Sanremo di quest’anno, ha cantato l’interpretazione di una canzone originariamente registrata da uno dei più grandi cantanti italiani di tutti i tempi, Fabrizio De Andrè. Il cantautore eseguirà con Vinicio Capossela uno dei brani più noti di Faber, “Nella mia ora di libertà”. Torniamo ora ai fattori che alla fine portarono alla morte del grande artista genovese.