
Claudio Scazzi Malattia – Sarah Scazzi, che aveva 15 anni quando è stata uccisa ad Avetrana nel 2010, era la sorella di Claudio Scazzi, che ha lottato con tutte le sue forze per portare a sua sorella la verità e la giustizia.Claudio Scazzi non smette mai di sperare che sua sorella possa essere salvata dalla situazione.
Nonostante le orribili implicazioni dell’omicidio che ha cambiato la vita di Sarah Scazzi e quella della loro famiglia per il resto della loro vita, suo fratello, che aveva 15 anni quando fu assassinato ad Avetrana nel 2010, ha sempre scelto una linea d’azione che è caratterizzato da grande precauzione e cautela.
Tuttavia, questa non fu l’unica cosa che portò alla disintegrazione della sua famiglia; Nello scandalo furono coinvolti anche sua zia Cosima Serrano e suo zio Michele Misseri.In carcere, accusate di aver commesso il delitto e condannate all’ergastolo, si trovano Cosima Serrano e la figlia Sabrina Misseri, entrambe coinvolte nelle indagini dopo le rivelazioni di Michele Misseri, che, inizialmente autoaccusato del delitto.
avrebbe hanno ritirato per la prima volta chiamando quest’ultimo. L’uomo è stato condannato a otto anni di reclusione poiché è stato accertato che era lui il responsabile dell’insabbiamento della morte di Sarah Scazzi, scoperta in un pozzo nell’area di Mosc 42 giorni dopo la sua scomparsa. Il suo corpo è stato scoperto lì.
Secondo Claudio Scazzi, sono ancora molte le domande che ruotano attorno all’evento che è stato definito dai media “il delitto di Avetrana”Claudio Scazzi è il fratello maggiore di Sarah Scazzi. È anche fratello di Giacomo Scazzi, figlio di Concetta Serrano e sorella di Cosima, una delle due donne ritenute colpevoli dell’omicidio della figlia minore di Sarah.
Mentre la sorella e la madre si trovavano nel tarantino al momento della scomparsa e morte del 15enne, da alcuni anni ha fatto della Lombardia la sua casa e il suo luogo di lavoro. Ogni estate Claudio Scazzi si recava al Sud per trascorrere del tempo con il resto della sua famiglia, proprio come aveva fatto prima del 26 agosto 2010, quando Sarah Scazzi è scomparsa.
42 giorni dopo, il 7 ottobre, il corpo della ragazza sarebbe stato ritrovato in un pozzo nelle campagne di Avetrana dallo zio della ragazza, Michele Misseri. Questo aprì una delle atrocità più orribili nelle notizie sull’attività criminale italiana dell’epoca.Da allora Claudio Scazzi e i suoi genitori sono impegnati in una lunga e coraggiosa lotta per la verità, per quella giustizia che sarebbe arrivata, anni dopo, con la condanna definitiva di due membri della loro famiglia:
zia Cosima Serrano e la cugina Sabrina Misseri – per l’omicidio di un terzo, Michele Misseri, ritenuto colpevole di occultamento della salma. La zia e la cugina di Claudio sono state ritenute responsabili dell’omicidio di Michele Misser. Le due donne sono state condannate all’ergastolo, e attualmente stanno scontando la pena nel carcere di Taranto, dove condividono una cella.
Il giudice ha condannato l’uomo a otto anni di reclusione.Parlando ai microfoni della tv, come nell’ultima intervista pubblicata su Quarto Grado, Claudio Scazzi è fiducioso nella sua capacità di sostenere che la sorella è stata trattata in modo equo e che il verdetto del processo pronunciato contro i loro parenti è appropriato.
È però abbastanza certo dell’affermazione che Sarah Scazzi “potrebbe essere stata salvata”, che ha fatto a Gianluigi Nuzzi nella stessa puntata andata in onda su Rete 4. Secondo il giovane, i parenti che sono stati condannati per l’omicidio del vittima “molto incasinata” non aiutando la vittima quando ne ha avuto l’opportunità.
Claudio Scazzi ha indicato nella sua testimonianza di provare una serie di emozioni nei confronti di coloro che sono stati ritenuti responsabili della morte di sua moglie, Sarah Scazzi. A fasi alterne, nel processo estremamente impegnativo di descrivere la tristezza che ha sopraffatto la sua famiglia, ma continua a mantenersi calmo sulla decisione degli inquirenti di fare la cosa giusta.
Secondo il suo punto di vista, ogni traccia e traccia era stata analizzata fino al punto in cui era giunta la sentenza. Dal canto loro, Cosima Serrano e Sabrina Misseri continuano ad affermarsi innocenti, mentre Michele Misseri, a più riprese, ritornerebbe a depositare la sua versione dei fatti, rimettendo ancora una volta la piena responsabilità di tutti i reati sul caso Scazzi.
Questi crimini includono l’omicidio e l’occultamento del cadavere. Una posizione che il sistema giudiziario ritiene inaffidabile.Claudio Scazzi ha ripercorso, ai microfoni del quotidiano Il Giorno, le fasi difficilissime della vicenda personale e giudiziaria che ha attraversato dopo la morte della sorella. Ciò è stato fatto nel tentativo di far luce su ciò che ha passato.
L’omicidio di Sarah Scazzi è avvenuto nell’anno 2010; sua figlia, che all’epoca aveva 15 anni, morì il 26 agosto di quell’anno; il suo corpo è stato scoperto in un pozzo il 7 ottobre dell’anno successivo, su consiglio dello zio Michele Misseri. Il padre in un primo momento si è incolpato per il crimine e ha continuato a maltrattare il bambino dopo la morte della vittima.
Dopo aver trascorso la mattinata insieme, Claudio Scazzi ha salutato la sorella a casa loro con la promessa che avrebbe telefonato loro prima che partisse per le sue responsabilità lavorative nel Nord Italia poco prima del 26 agosto. “Ci siamo salutati a casa con la promessa di chiamarci…” Poi c’è stato il dramma, e una domanda molto importante: perché? Secondo le accuse mosse contro Sabrina Misseri,
