Cinzia Leone Malattia

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Cinzia Leone Malattia
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Cinzia Leone Malattia -Un aneurisma, scoperto da Cinzia Leone il 26 dicembre 1991, ha alterato per sempre la sua vita professionale e personale. Si alzò e continuò a lavorare con un sorriso dopo quel momento drammatico. Cinzia Leone, che interpreta un personaggio di nome Cinzia nel film Donne con le gonne di Francesco Nuti del 1991, afferma di essere malata mentre la prima del film si avvicina il 26 dicembre al cinema Barberini di Roma. Dopo il ricovero nel reparto di neurochirurgia del San Camillo, dove versava in condizioni critiche, è stato scoperto un aneurisma congenito dell’arteria basilare.

Cinzia Leone, attrice teatrale e cinematografica classe 1959, è una delle protagoniste del film “Selvaggi” di Carlo Vanzina. “ilsetaccio.ue” ha intervistato la 61enne romana, nota per le sue parti in Parenti serpenti di Mario Monicelli e Le finte bionde di Carlo Vanzina, divenute negli anni due ruoli cult. Cosa le è successo stamattina?

Enrico Montesano è stata la prima persona con cui ho lavorato in teatro. Come ha detto Cinzia Leone, “Dopo la mia malattia, ho dovuto trovare il coraggio per creare un nuovo capitolo”. L’unico modo per farlo era spegnere la televisione. Ha detto che se hai il braccio zoppicante e mezzo morto, non puoi essere te stesso in televisione poiché l’immagine è esaltata in televisione. L’emiparesi, inoltre, aveva fatto perdere a Leo la sua identità fisica: “Non ero più io”. Non riesci nemmeno più a riconoscerti, e non hai idea di dove sei finito o di come sia finito il tuo mondo a causa dell’intensità e della profondità della sofferenza. Come risultato del dolore e della furia che ho provato, ho intrapreso una carriera che ha occupato la maggior parte del mio tempo e delle mie energie negli ultimi 30 anni.

Una diagnosi di aneurisma congenito dell’arteria basilare nel 1991 ha messo la sua vita sotto notevole stress. Le sue stesse parole in un’intervista a “La Gazzetta di Parma” nel 2017 dimostrano che Cinzia Leone non ha mai mollato. «L’emorragia mi ha lasciato un’emiparesi al fianco sinistro, nonostante sia stata effettivamente operata. Ho fatto del mio meglio per guarire e non ho chiesto l’invalidità civile o l’autorizzazione all’uso dell’auto. Ho completato tutti i compiti necessari. Sono rinato mille volte e sono morto mille volte. Il suo divertimento deriva dalla sua interazione con il pubblico, che secondo l’attrice “credeva in me come nessun altro”, secondo l’attrice. La malattia della moglie di Cesare Bocci: informazioni inedite sull’ictus post-partum

Cinzia Leone è una delle protagoniste di Techetechetè di Raiuno. Non ho sogni nel cassetto”, ammette come attrice. Cinzia Leone ha una profonda passione sia per il cinema che per il teatro, nonostante il suo amore per il cinema sia innegabile. “La mia carriera teatrale è iniziata lavorando al Sistina con Enrico Montesano”, ha raccontato in un’intervista a ilsetacci.ue. La mia malattia mi ha costretto ad iniziare un nuovo capitolo della mia vita. “Ho dovuto allontanarmi dalla televisione”, ha detto. In realtà non puoi essere te stesso in televisione se zoppica e il tuo braccio è mezzo morto». Dopo l’emiparesi, «inoltre ho subito la perdita dell’identità fisica; non ero più io. Come risultato del dolore e della rabbia, l’ho convertito in una spinta alla guarigione e ho fatto un lavoro pazzesco.

Cinzia Leone Malattia

L’attrice italiana Cinzia Leone è ampiamente considerata una delle migliori del settore. Inoltre, Leo è una donna coraggiosa. Quando le fu diagnosticato un aneurisma congenito dell’arteria basilare nel 1991, la sua vita prese una brutta piega. In un’intervista a La Gazzetta di Parma, l’attrice ha rivelato più volte di aver dovuto ‘mordersi la vita’ e ‘ricostruire se stessa’, nonostante le sue condizioni. Dopo l’intervento avevo ancora l’emiparesi al fianco sinistro, nonostante gli ottimi risultati dell’emorragia. Ho fatto del mio meglio per riprendermi, e non volevo l’incapacità civile o un permesso sull’auto. Non volevo il permesso. Ho completato tutti i compiti necessari. Sono rinato mille volte e sono morto mille volte. Ha creduto in me come nessun altro e questo ha reso molto felice il mio rapporto con il grande pubblico.

Cinzia Leone è una delle protagoniste di Techetechetè, trasmissione su Raiuno che propone videoclip tratti dalle vetrine RAI. In giovane età, era consapevole del suo desiderio di fare l’attrice e non ha mai avuto il coraggio o la fiducia in se stessa per dichiararlo a se stessa poiché pensava che fosse “banale” dire che da grande avrebbe voluto essere un’attrice. Mentre aspettavo la doccia, una ragazza della colonia mi ha chiesto: “Cosa vuoi fare da grande?” “E tu?”, le chiesi. “L’attrice!” fu la sua risposta. Ho esclamato: “Non lo faccio!” subito. Evitare di pronunciare le parole “Non voglio fare l’attrice” per paura di essere fraintesa è stata una decisione saggia da parte mia. Posso dare un senso al mio tumulto interiore solo recitando, che per me era e continua ad essere un aspetto che definisce la vita di chi sono.

Originario di Roma, Leone ha ammesso di essere “metà padana e metà americano, mio ​​padre è nato in America da genitori abruzzesi” quando gli è stato chiesto della sua eredità. Ha conosciuto mia madre in Italia, dove studiava cantog come tenore. Tuttavia, è riuscito ad allontanarsi sia da lei che da Milano allo stesso tempo, dirigendosi verso la Roma. “Ho perso Quando avevo 8 anni e mio padre ne aveva 39, era incredibilmente giovane!!” ha detto, ricordando la morte del padre alla tenera età di 39 anni. “È stato il primo momento spaventoso della mia vita, perché un giovane non riesce a capire una perdita così tremenda”.

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