Chiara Buratti Che Malattia Ha

Spargi l'amore
Chiara Buratti Che Malattia Ha
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Chiara Buratti Che Malattia Ha – Tornerà domani alle 17:00. con un incontro online in onore della Giornata Mondiale del Teatro. Presenterà una puntata speciale di “La fine del mondo è arrivata e io non ho niente da indossare”, il ciclo di letture sull’Alfabeto della Bellezza curato da voi lo scorso anno, in diretta sulla Biblioteca Astense e sulla pagina Facebook del Passepartout Festival.

Lei attende ovviamente che si accendano le luci dei palchi, in primis per mettere in scena, con il marito Massimo Cotto e Mauro Ermanno Giovanardi, lo spettacolo “Decamerock”, che è stato inserito nella stagione del Teatro Alfieri. Chiara Buratti, la attrice e presentatrice, è stata contattata telefonicamente per discutere di come sta affrontando questo momento difficile e quali progetti ha in cantiere.

«È indiscutibilmente difficile per noi artisti. Ho passato il primo lockdown sperando che passasse in fretta e di poter tornare al lavoro in seguito. Con il passare dei mesi, quella speranza è svanita e l’attuale “zona rossa” mi ha spinto a pormi molte domande personali e professionali sul futuro dell’intrattenimento dal vivo. Senza dubbio, quando torneremo sul palco, sarò cambiato entro quest’anno di riposo. Bisognerà anche stabilire quando gli spettatori potranno godersi uno spettacolo in teatro senza paura.

Ho continuato la mia collaborazione con Rai Scuola, iniziata dieci anni fa, che mi ha permesso di condurre diversi programmi. Di recente mi sono occupato delle “pillole” di Science Project. Cioè, mi sono occupato dell’introduzione e della conclusione dei documentari della BBC, che vanno in onda dal lunedì al venerdì rispettivamente alle 15 e alle 22, rispettivamente, sul canale 140 del digitale terrestre.

Trattano argomenti scientifici e sociologici che vanno dalle implicazioni tecnologiche delle scoperte spaziali alla storia dell’umanità dal punto di vista delle donne».«Sono stata protagonista di diversi eventi online con la Biblioteca Astense, dove ho presentato il premio letterario Asti d’Appello mentre organizza anche il concorso “Parole in a Bottle”. Poi, la scorsa estate, ho potuto mettere in scena due anteprime del mio primo spettacolo, che ho scritto insieme a Giannino Balbis. Si chiama “Four Women” e parla di quattro donne che hanno deciso di cambiare vita. L’ho affinato durante il lockdown alla luce di quello che provavo in quel momento, dato che gli spettacoli si trasformano con noi attori in base alle sensazioni che viviamo».

«Comunque, il 14 febbraio, sono stato tra i protagonisti della trasmissione in streaming “Un loft per sei”, diretta da Fabrizio Rizzolo e Isabella Tabarini. Una commedia pick-up-and-play in cui gli spettatori possono influenzare parzialmente la trama tramite i loro smartphone. È stata un’esperienza strana perché non c’era pubblico davanti a noi, ma è stato molto divertente e interessante. Chi se lo fosse perso potrà rivederlo il 30 aprile.

Erano numerosi perché dovevo esibirmi in varie parti d’Italia con vari spettacoli, come “Last Sunny Day” e “Quella cosa pazza chiamata amore .” Inoltre, avrei dovuto leggere La Bohéme al Teatro Regio di Torino, con cui collaboro da diversi anni». «La chiusura ci ha fatto capire quanto sia importante questo luogo per tutti noi in tutto e per tutto. Abbiamo sempre detto che il teatro prende vita sul palcoscenico, ma ora sappiamo che il teatro è vita in sé e per sé, e ha bisogno di essere tutelato e preservato ora più che mai.

Chiara Buratti Che Malattia Ha


“Amava le novità, era goloso di nuove esperienze”, ha voluto ricordarlo Roberta Bellesini, la poliedrica vedova dell’artista in occasione dello spettacolo “L’ultimo giorno di sole”, scritto dal marito pochi mesi prima della sua morte e messo in scena ieri ad Asti. È passato solo un anno dalla morte di Giorgio Faletti, scrittore, attore e regista. cantante che nel corso della sua carriera ha saputo coniugare tutte le caratteristiche di un vero artista a tutto tondo. morte, è andata in scena ieri al Teatro Alfieri di Asti, ed è stata palpabile la gioia provata dalla moglie Roberta Ballesini nel vedere realizzato lo spettacolo del marito.

“Dopo la morte di Giorgio ho vissuto momenti di grande disordine”, ha raccontato la donna a Vanity Fair.”A settembre, però, mi sono rafforzato e recuperato di mano le sue cose, decidendo di finire quello che aveva iniziato”. “Ho chiamato Fausto Brizzi e gli ho affidato la direzione dello spettacolo.” Giorgio ha finito di scrivere lo spettacolo nel dicembre 2013 e ne è rimasto così entusiasta che ha deciso di rilegare il copione in pelle e avvolgerlo e poi metterlo sotto l’albero di Chiara Buratti, l’attrice per la quale l’ha scritta”, ha proseguito. Anche la malattia non è riuscita a spezzare l’incantesimo di gioia che lo aveva incantato. “È stato molto naturale per me riprendere da dove si era interrotto”. E, nello specifico riferendosi alla malattia, Ballesini ha descritto come sono stati gestiti gli ultimi mesi del marito: “Abbiamo fatto le valigie e siamo partiti per gli Stati Uniti, ma Giorgio non ha pensato per un secondo di lasciare un lavoro a casa”.

ha mantenuto i contatti con Andrea Mir, la ragazza ho poi arrangiato la musica per lo spettacolo.”La moglie non ha dubbi, e con l’ironia tanto amata dal caro Giorgio, così lo descrisse: “Se dovessi fare un bilancio, direi che di quello era il suo Vito Catozzo”. Adorava l’allegria e le atmosfere comiche. Se avesse potuto, si sarebbe circondato solo di quelli “:avido di nuove sensazioni ed esperienze Ha sempre voluto sentirsi un novellino”, ha concluso, motivo per cui, dopo una serie di successi, ha deciso di varcare la soglia di l’universo teatrale e rimangono vivi nei ricordi di tutti.

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