Chiara Amirante Cecità – Chiara Amirante soffre da circa dieci anni della malattia di Takotsubo, una cardiopatia da stress nota comunemente come “sindrome del cuore spezzato”. Questa condizione porta Chiara a forti attacchi di angina pectoris e le impone di assumere 15 farmaci al giorno.
Erano perdutamente innamorati e avevano persino fissato una data per il matrimonio, ma invece di essere scaricata, fu lei ad andarsene. La conclusione è stata tratta automaticamente: “Accumulo troppa sofferenza”. La giornata del 24 maggio segna il passaggio di 28 anni.
Quel lunedì del 1993 prese la decisione di varcare il proprio confine del Piave e dedicare il resto della sua vita a lottare in trincea per i diritti di tossicodipendenti, alcolisti, vagabondi, malati di Aids, schiave del sesso, ex carcerati, mamme single, bambini di strada e giovani smarriti e abbandonati. Li chiama “gli scarti”, un termine che usa il suo amico papa Francesco. Non guidava alcun esercito, però, poiché marciava da sola. Con un sorriso luminoso, le dice: “No, ti sbagli: avevo Gesù al mio fianco”.
Chiara Amirante ha sviluppato un percorso terapeutico riabilitativo chiamato L’arte di amare che si fonda sugli insegnamenti del Vangelo, e abbiamo bisogno di vederla mentre ce lo descrive per coglierne appieno il significato. Ha offerto ai suoi più stretti seguaci, che contavano sei milioni in sessanta paesi, una sola arma da usare: la gioia.
Da quando l’associazione Nuovi Orizzonti è stata approvata dalla Santa Sede, lavorano ininterrottamente 700.000 volontari detti Cavalieri della Luce e 1.020 squadre di servizio, e il fondatore ha imposto ai membri effettivi una promessa in più, rispetto alla povertà, castità e obbedienza rilasciata da parte dei religiosi, è l’impegno per la gioia. Influenza le persone con i suoi 18 romanzi e altre opere ancor più che attraverso i suoi discorsi.
I miei genitori erano agnostici e contrari al clero, eppure non hanno mai smesso di porre grandi domande sull’universo e sulla sofferenza. Riccardo Lombardi, sacerdote gesuita noto come “microfono di Dio” per le sue eloquenti prediche radiofoniche, ha parlato al gruppo dei focolarini. La fondatrice, Chiara Lubich, è stata una delle persone con cui hanno parlato all’incontro. Non sono morti a Damasco, ma in Trentino, alla Fiera di Primiero. Quando ero ancora nel grembo di mia madre, mi portammo nella chiesa di Santa Maria Maggiore da dedicare alla Vergine Maria.
«Subito dopo il diploma ho collaborato al Ceis di don Mario Picchi. Allora non avevo idea che la tossicodipendenza fosse un problema. Dalle sette di sera alle tre del mattino ho corso tra i senzatetto e gli abbandonati della Stazione Termini senza allertare i miei genitori. La Caritas ci vieta di sostare nei tunnel sotto le metropolitane. È troppo rischioso. Il Bronx di Roma, la fossa stessa dell’inferno».
“Incosciente. Non sapevo da dove o come cominciare. Poi ho capito che tutto ciò di cui avevano bisogno era essere amati di nuovo. Non erano mai stati osservati da nessuno. Quando si sparse la voce della pazza che li avrebbe visitati, lei è stato etichettato come tale: «In sette mesi, nonostante le iniezioni di cortisone negli occhi, avevo perso otto decimi della vista a causa di uveite associata alla sindrome di Behçet, una condizione rara, autoimmune, estremamente dolorosa che ti uccide lentamente.
Policlinico Gemelli, le è stata fatta una diagnosi, per questo mio padre è esploso: “Chiara, ti sei accorta o no di quello che ti aspetta?” Non ero più in grado di riconoscere le persone a neanche un metro di distanza, ero condannata alla cecità , eppure provavo una serenità e una gioia irragionevoli. Ecco perché non voglio accumulare tutta questa fortuna per me stesso. Il mio piano, mi dissi, era di cercare gli sfortunati. Non ho pregato che Dio guarisse me, solo per mettermi in una posizione in cui avrei potuto avere questa selvaggia ambizione.
Chiara Amirante, l’autrice italiana di best seller, sarà uno dei tanti ospiti di Da noi a ruota libera di Francesca Fialdini. Il 56enne è il presidente e fondatore della Comunità Nuovi Orizzonti, che si occupa di alleviare la miseria sociale, ed è stato nominato a questo incarico dal Presidente della Repubblica Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. È anche una delle poche donne al mondo ad essere invitata ai sinodi dal Papa, il che è di per sé un grosso problema.
Chiara Amirante, assidua ospite televisiva, ha iniziato negli anni ’90 a incontrare il “popolo della notte” e ad assistere persone con dipendenza, alcolismo, prostituzione, AIDS e carcerazione. Il Campidoglio è stato il luogo di nascita di molte strutture di riabilitazione e ha vinto numerosi riconoscimenti per i suoi sforzi. Due dei più recenti sono il Premio Internazionale Padre Pio da Pietrelcina per la Guarigione Spirituale e il Premio Nazionale Altipiani di Arcinazzo per l’Eccellenza Culturale.
Poco si sa di Chiara Amirante al di fuori della sua vita professionale, ma è la fondatrice di Nuovi Orizzonti e ha scritto diversi libri di successo e condiviso la storia di come ha miracolosamente superato la cecità. Questo libro racconta la storia straziante di un uomo che passa dall’essere cieco alla vista chiara rly. Supera le tue preoccupazioni, le tue preoccupazioni e i tuoi cattivi atteggiamenti. A Chiara Amirante è stata diagnosticata l’uveite in giovane età e la sua prognosi è stata devastante: probabilmente sarebbe diventata cieca.
Secondo Aleteia, ha detto: “Mi sentivo peggio che se avessi ricevuto una condanna a morte”. Nonostante i numerosi trattamenti, la vista dell’autore continua a deteriorarsi rapidamente. Per questo, Chiara Amirante, ha cominciato a pregare Dio in silenzio, avendo sempre avuto in Dio una figura paterna. Santo cielo, perché hai lasciato che accadesse a me? Non riesco proprio a farmi da solo! non ce la faccio più! Tu sei l’Amore, e il tuo amore per noi è incommensurabile; Non ne ho mai dubitato e l’ho detto a tutti quelli che conosco.