
Carlo Marrale è Malato – La morte di Mauro Sabbione, pianista e compositore che ha lavorato con i Matia Bazar dal 1981 al 1984 e che ha avuto un impatto significativo sull’era elettronica della band, ha sconvolto la comunità musicale italiana.”Dopo ‘Tango’, intendevamo fare un passo coraggioso in una direzione sperimentale che conservasse alcuni elementi riconoscibili. Stavamo lavorando a un album dal titolo provvisorio “Hotel Mister Kappa” che era teoricamente kafkiano e aveva collaborazioni con vari artisti; doveva includere parte del materiale che è finito in “Aristocratica”, così come altri pezzi che avevo composto.Questa volta.
però, sono state coinvolte le etichette discografiche, che hanno insistito perché il nuovo pezzo riprendesse da dove era partito il vecchio Poi, senza alcuna cattiva volontà o animosità, ho deciso di lasciare il gruppo.L’artista ha anche suonato le tastiere per i Liftiba durante la sua lunga carriera, apparendo su El diablo, Live on Line e Insidia records.Era da tempo in cattive condizioni di salute ed è morto martedì sera, 21 dicembre, all’età di 65 anni, a Milano. Restano la sua ex moglie Simona Greco e le figlie Zoe e Morgana.”Nell’89 accompagnai i Violet Eves come supporter durante il tour dei Litfiba in Francia.
alla fine partecipai alle registrazioni di ‘El Diablo’, proprio quando la band si rese conto che era stata consacrata. Poi, nel 2000, Ghigo mi chiamò per “Elettromacumba ,” il primo album della band senza Piero Pelù. Ho un bel ricordo di quel periodo e dei concerti che seguirono. L’emittente capitolina Radio Ti Ricordi 99 e il Teatro Golden di Roma ospitarono il quarto evento ufficiale legato alla kermesse A tu per tu con.. sabato sera 30 marzo la mostra beneficia anche dell’Associazione Peter Pan Onlus, Onlus che da tempo sostiene bambini e adolescenti malati di tumore.La serata è iniziata con l’esibizione del giovane cantautore Francesco Rainero, per poi passare a Il cantautore e chitarrista genovese Carlo Marrale, che è stato uno dei fondatori dei Matia Bazar ed è stato membro della band dal 1975 al 1993.
firmando diversi classici della band e brani entrati nella storia della musica italiana , come “Stasera che sera”, “Per un’ora d’amore”, “C’è”. Odissea, eseguita dai tenori Salvatore Licitra e Marcelo Alvarez, ha raggiunto la vetta delle classifiche statunitensi nel 2004 ed è solo un esempio del successo internazionale della musica di Marrale, gran parte della quale non si limita ai brani del repertorio dei Matia Bazar. Noi di La Ragnatela News abbiamo parlato con Marrale del suo background musicale, dei punti salienti della sua carriera, del legame con Roma e degli impegni in corso e imminenti.
Prima di tutto, devi essere davvero affezionato a Roma, con la popolarità diffusa di “Vacanze Romane” dei Matia Bazar e tutto il resto. Per favore approfondisci la tua storia con la Città Eterna.Mi sento profondamente legato a Roma, anche perché ho avuto la fortuna di visitare la città in più occasioni nel corso degli anni e di viverla in tutte le sue forme: all’alba e al tramonto, nelle ore di punta e quando è quasi deserta. Oltre a I Hear You, Stasera Che Sera, Solo Tu e molti altri, ho potuto firmare molti dei più grandi successi dei Matia Bazar, tra cui Vacanze Romane, che è una delle mie canzoni preferite in assoluto e mi lega per sempre a Roma .
A quale epoca della storia dei Matia Bazar assomigli di più, agli anni ’70, agli anni ’80 o alla prima metà degli anni ’90?Direi tutti, perché per me i Matia Bazar sono come una famiglia; ci siamo riuniti tutti da adolescenti sperando di formare una band e trovando la loro voce più come cantautori che come musicisti. Spero che molti aspiranti artisti e musicisti provino la gioia che abbiamo provato a 22 o 23 anni, girando il mondo e ricevendo consensi entusiasti semplicemente per aver presentato le nostre canzoni.L’anno in cui sei entrato a Sanremo per la prima e unica volta con il brano “L’elevator” da cantautrice solista è anche l’anno in cui compirai 25 anni. Descrivici questa musica.
Della musica o dell’evento?Per quanto riguarda il tuo periodo a Sanremo e il significato della canzone “L’elevator” nella tua vita.Forse il passaggio era troppo strano per l’epoca, ma sarebbe stato compreso molto più facilmente ora o negli ultimi anni. La delicata canzone dai suoni latino-americani che cantai entrando a Sanremo nel 1994 solo con la mia voce e una chitarra acustica poteva suonare “strana” e diversa da quello che si vedeva in giro, ma in verità suonava contro il mio sentire, che era terribile in quel momento. Non importa quante volte ti sei esibito su quel palco o su qualsiasi altro palco del mondo, la sensazione di esibirsi all’Ariston non cambierà mai.
Una canzone che hai scritto nel 2004 chiamata “Odyssey” è stata proposta in progetti di band heavy metal in tutto il mondo ed è diventata un successo globale dopo essere stata eseguita dai tenori Salvatore Licitra e Marcelo Alvarez.Sicuramente Queensryche! Non avevo idea che esistessero cose del genere. Un giornalista all’epocami ha contattato per dirmi che mi aveva inviato un link via e-mail. Quando ho cliccato sul link, ho visto che stavano per fare una cover di “Odyssey” in chiave metal per il loro primo album di cover dopo vent’anni di attività. Ero lusingato che la mia canzone fosse inclusa in un progetto così monumentale.
Lo stesso giornalista mi ha anche inoltrato un link a un’intervista con l’ex frontman dei Queensryche Geoff Tate, in cui gli veniva chiesto: “Perché la scelta di Odyssey?” Quando gli è stato chiesto perché lo spettacolo è durato solo quattro minuti, Tate ha risposto: “Perché è uno spettacolo di quattro minuti”. Sono orgoglioso di dirlo.E per una penna leggendaria come la tua, far diventare una canzone un fenomeno globale deve essere l’apice del successo professionale.Poi nel giugno del 2004 ci fu la presentazione per il mercato italiano, e fui felicissimo di vedere il Colosseo dentro.
