
Arresto Roberto Spada – L’uomo che ha aggredito il giornalista Rai Daniele Piervincenzi, Roberto Spada, è ora latitante. Spada è evaso dal carcere di massima sicurezza di Tolmezzo, dove era stato incarcerato per lesioni e minacce commesse con tattiche mafiose. Dopo essere stato arrestato due giorni dopo l’aggressione del giornalista il 7 novembre 2017 e condannato a sei anni nel 2019, Spada è stato liberato per espiazione ed è tornato a Ostia, dove è stato accolto con fuochi d’artificio. Spada è ancora incriminato per l’aggressione al giornalista, anche se ha già scontato la sua pena.
La Cassazione aveva già disposto un nuovo processo d’appello per il duplice omicidio del 2011 di due componenti di un clan rivale, Giovanni Galleoni e Francesco Antonini, e lo aveva incluso come imputato nel maxiprocesso contro il clan di Ostia. La Corte d’Assise d’Appello di Roma ha affermato il 19 settembre l’ergastolo di Ottavio Spada, mentre Roberto Spada è stato assolto dall’accusa di duplice omicidio e condannato a dieci anni per associazione per delinquere di tipo mafioso. Il verdetto del ricorso bis è stato emesso pochi giorni fa.
Pertanto, attendiamo la pronuncia della Corte Suprema su questa particolare sentenza. È stato arrestato giovedì mattina a Ostia dopo aver disobbedito a un ordine di divieto di accesso alla residenza della sua famiglia. Il giornalista Daniele Piervincenzi è stato colpito alla testa nell’autunno del 2017 da Roberto Spada, esemplare dell’omonimo clan mafioso. Il cognato di Roberto Spada è Paolo Ascani. Il 53enne compagno di Roberto Spada, Ascani, è il fratello maggiore di Ascani. Sconosciuto il motivo, è stato colpito al polpaccio il 20 aprile 2020.
Paulo Ascani, cognato di Roberto Spada, è stato arrestato giovedì mattina a Ostia con l’accusa di aver violato un ordine di non contatto con la casa di famiglia dopo che Roberto Spada ha colpito alla testa il giornalista Daniele Piervincenzi con un oggetto pesante nell’autunno del 2017. All’uomo di 53 anni era stato proibito di entrare nella residenza dell’ex compagno, ma lui è andato avanti e lo ha fatto comunque. La donna ha chiamato i carabinieri e Ascani è stato arrestato dalle autorità del Lido.
Roberto Spada, membro di spicco dell’omonima famiglia mafiosa, è stato rilasciato venerdì scorso dopo aver scontato quattro anni per un attacco alla troupe televisiva del programma “Nemo-Nessuno escluso”. Grandi feste nel Ponente di Ostia. Spada è stato recentemente rilasciato dal carcere di Tolmezzo per “espiazione della pena” dopo essere stato prosciolto dalle accuse di duplice omicidio a carico di due boss rivali.
Roberto Spada, membro reggente dello stesso clan mafioso, è stato scarcerato in Friuli Venezia Giulia dopo essere stato condannato per aver aggredito Daniele Piervincenzi nel novembre 2017. Nella centralissima piazza Gasparri sono stati accesi fuochi d’artificio per “accogliere” il suo ritorno a casa. Molti ricorderanno che il giornalista televisivo Piervincenzi, che all’epoca lavorava come inviato per la Rai al programma “Nemo-Nessuno escluso”, si era recato ad Ostia per approfondire i legami tra la dinastia degli Spada e Casapound.
Dopo qualche cortese colloquio, il reggente ha improvvisamente sbattuto una testa contro Piervincenzi e ha colpito il cameraman Edoardo Anselmi con una sbarra di ferro che aveva preso dalla palestra di pugilato che gestiva. Fu condannato a sei anni di reclusione, di cui i primi due trascorsi nel carcere romano di Regina Coeli, dopo essere stato indagato per reati di lesioni personali e violenze aggravate per motivi inutili e con il metodo mafioso. Successivamente si trasferì in Friuli a Tolmezzo, in pieno centro della Carnia, sempre con rigorose precauzioni per presunte incompatibilità ambientali.
Dopo aver scontato solo due anni di pena, Spada è stato rilasciato e gli è stato permesso di tornare nella natia Italia, dove è attualmente oggetto di un’indagine in corso per accuse di violenze, usura e altri reati commessi con il metodo mafioso. La Corte d’assise ne ha annunciato l’assoluzione nell’indagine più significativa contro il clan Spada, il duplice omicidio dei boss rivali Giovanni Galleoni e Francesco Antonini, emettendo contestualmente uno stralcio per Carmine Spada e condannando Ottavio Spada, ritenuto l’autore materiale del delitto, a vita in carcere.
Roberto Spada, reggente dello stesso clan, esce dal carcere di massima sicurezza di Tolmezzo, in provincia di Udine, e rientra a Ostia cinque anni dopo l’aggressione al giornalista Rai Daniele Piervincenzi. Fuochi d’artificio sono stati accesi in città per celebrare la liberazione del boss, a dimostrazione del controllo diffuso dell’organizzazione criminale sull’area. Nel 2017 Roberto Spada aveva raggiunto la fama quando, in diretta televisiva, aveva aggredito con un teschio il corrispondente della trasmissione.
Rai Nemo-Nessuno escluso e imbullonato il videooperatore Edoardo Anselmi. Spada è stato arrestato dopo che l’episodio è diventato virale online ed è stato inizialmente trattenuto nel carcere di Regina Coeli prima di essere trasferito nel carcere di Tolmezzo. Nel bel mezzo della campagna elettorale, arriva ad Ostia il giornalista Piervincenzi, e il suo primo ordiner degli affari era quello di indagare sui rapporti tra Casa Pound ei clan locali.
Quando il corrispondente ha provato a condurre un’intervista a Spada, l’uomo arrabbiato ha reagito dando una testa a Piervincenzi, rompendogli il naso nel frattempo. Era così arrabbiato che ha persino aggredito Anselmi, l’operatore della macchina, con una sbarra di ferro. Secondo il quotidiano Il Messaggero, il datore di lavoro è stato interrogato e infine arrestato con l’accusa di aggressione aggravata, percosse aggravate e uso di arma da fuoco nella commissione di un reato violento.
Dopo aver trascorso un periodo nel carcere di massima sicurezza in provincia di Udine, Spada è stato trasferito dal reparto di massima sicurezza del carcere di Regina Coeli. Apparentemente “incompatibilità ambientale” ha reso necessario il trasferimento da un carcere all’altro. Ora, però, il reggente del clan di Ostia è tornato in libertà «per espiazione della pena», anche se sulla testa di Spada incombono ulteriori reati di rilievo sui quali la Corte di Cassazione dovrà pronunciarsi.
