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Arresto Lombardo - Media Famosi
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Arresto Lombardo -Francesco Lombardo è stato ammanettato con la stessa accusa quando Polizzi è stato travolto da un’indagine con Agostino Sansone e il suo compagno Manlio Porretto. In carcere anche Vincenzo Vella, capo della Regione Corso dei Mille con il quale avrebbe stipulato un contratto. Francesco Lombardo, 54 anni, è stato arrestato a luglio, a meno di 48 ore dal voto amministrativo di Palermo. Era nella lista dei Fratelli d’Italia, che sostiene la candidatura a sindaco di Roberto Lagalla. Con lui è stato imprigionato Vincenzo Vella, il boss di Corso dei Mille, prima di essere rilasciato nel maggio dello scorso anno dopo la revoca della condanna a 20 anni. Il caso contro di lui deve essere ricostruito da zero. La Dda, guidata dal sostituto procuratore Paolo Guido, accusa gli indagati di aver votato in uno scambio politico-mafioso, mossa che è stata fatta pochi giorni fa contro Pietro Polizzi, candidato al Consiglio di Forza Italia, il boss Agostino Sansone, e un collaboratore, Manlio Porretto, anche lui incarcerato e che, interrogato ieri, ha negato le accuse.

C’è anche questa volta qualche intercettazione, che risalirebbe allo scorso 28 maggio, colta in un incontro con Vella, al centro dell’indagine in cui è coinvolto Lombardo, geometra un tempo consigliere comunale a Villabate. Secondo l’accusa, il politico avrebbe cercato la mafia per chiedere aiuto in questo caso a causa delle imminenti elezioni di domenica. Sulla pagina Facebook di Lombardo ha alcuni post in cui invita a votare per lui “una nuova figura che servirà da punto di riferimento per tutti. Sono fiducioso che mi adori e che voterai per noi” ha scritto pochi giorni fa che la candidata con cui sta collaborando, Teresa Leto, è estranea all’indagine. “Migliaia di ragioni mi spingono a prendere questa decisione”, ha scritto Lombardo in un post su Facebook del 22 aprile in cui dichiarava la sua candidatura ai Fratelli d’Italia. – tutto racchiuso in un unico vero motivo, il mio amore per questa città dove sono cresciuto tra persone umili ho intenzione di impegnarmi per dare un contributo alla rinascita di questa città Palermo merita la mia attenzione e il mio impegno per dare sempre il meglio Palermo merita la mia attenzione e il mio impegno a dare sempre Vella è uno degli imputati nel processo “Maredolce” che sconfisse la famiglia Brancaccio nel 2017. Era stato processato in via ordinaria insieme ad altre 14 persone, e il tribunale lo aveva prima condannato a 20 anni in carcere (in prosecuzione di precedenti condanne per mafia). Tuttavia, in appello, il Tribunale ha dovuto annullare il decreto di rinvio a giudizio, come richiesto dal difensore fin dall’udienza preliminare, perché il gip aveva chiesto alcune intercettazioni al gip. Di conseguenza, era incompatibile e gli imputati non avrebbero dovuto essere processati. Quindi erano stati tutti rilasciati e Vella non era più un prigioniero. Negli ultimi mesi è stato riavviato il processo di ripristino.

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Di fronte alla gravità dei contenuti delle intercettazioni, la Procura della Repubblica è stata costretta ad intervenire urgentemente, a pochi giorni dal voto, chiedendo l’affidamento preventivo, che il gip ha a sua volta disposto in brevissimo tempo. Questo è un indizio che gli investigatori sono praticamente in grado di prevedere le mosse dei boss. Nel telefono del boss, Vincenzo Vella, mafioso della “famiglia” di Corso dei Mille è stato messo un troiano per svelare al mafioso la richiesta di sostegno elettorale che il candidato al Consiglio Comunale di Palermo Francesco Lombardo avrebbe fatto Vincenzo Vella, mafioso della “famiglia” di Corso dei Mille, l’avrebbe fatto al boss, uscito di recente dal carcere per motivi tecnici. Secondo le informazioni ottenute, il 28 maggio Lombardo si è recato presso il negozio di frutta e verdura di Vella e ha pregato per il suo voto alle elezioni amministrative di domenica prossima. La polizia ha prontamente denunciato l’intercettazione all’accusa, che ha chiesto che entrambi fossero trattenuti in custodia cautelare dal gip. Un’indagine svolta in brevissimo tempo, come quella che due giorni fa ha portato all’arresto del candidato sindaco di Fi Pietro Polizzi e del mafioso Agostino Sansone. Le accuse contro i quattro individui sono le stesse: scambio elettorale politico-mafioso.

Volevo farvi sapere che mio padre è ancora in corsa per il Comune di Palermo, e che il 12 giugno potrete votarlo tutti per dimostrare chi è e che non è quello che dicono che sia. Siamo qui per te, papà, e ti vogliamo bene». Lo hanno scritto su Facebook Giulia e Federica Lombardo, figlie di Francesco Lombardo, candidato al consiglio comunale della FdI arrestato ieri insieme al boss Vincenzo Vella per uno scambio elettorale tra politici e mafia. “Sai già chi è nostro padre, ma lascia che te lo ricordi: non saremo mai e poi mai persone così, sempre leali, buone, e tutte le altre qualità positive che ti vengono in mente”. può essere ascritto, e tutti coloro che lo sannonoi sappiamo di essere persone oneste – dicono – Nostro padre ha sempre lavorato onestamente, è un uomo onesto. a contatto con tante persone perché fa parte del suo lavoro, ma ha sempre condiviso e lottato per un mondo pulito». «Tutti i commenti visti finora possono essere salvati poiché, come un gregge di pecore, parliamo sempre senza sapere e senza sapere ma in base a ciò che leggiamo senza stabilire se sia vero o no. Mio padre, e quindi la mia famiglia, è sempre stato e continuerà ad essere onesto, leale e sincero. Non paragonarci a qualcosa che non siamo e non saremo mai.

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