Antonio La Forgia Malattia -Dal 1996 al 1999 è stato presidente della Regione Emilia-Romagna, poi presidente dell’Assemblea legislativa regionale dal 2000 al 2005 e infine deputato della Repubblica. Dopo una lunga malattia, venerdì è morto Antonio La Forgia. Dopo un anno e mezzo di tumore, ha scelto – con accordo informato – di essere sedato nella notte tra lunedì e martedì. Aveva 78 anni ed era laureato in Fisica. Un politico capace di vedere prima il futuro e di tracciare la strada del riformismo, che mette al primo posto il rinnovamento delle istituzioni e del Paese. Senza dubbio, uno dei motori trainanti della creazione di una regione Emilia-Romagna con solide basi socioeconomiche e capacità di guardare avanti, al pari delle regioni più lungimiranti d’Europa e del mondo”.
Anche quando le sue parole ei suoi atteggiamenti erano pieni di contenuto e di sfida politica, lo ricordo per l’eleganza, la franchezza e l’intelletto con cui rafforzava le sue idee, aggiunge Bonaccini. Gli argomenti nelle sue chiare analisi non lasciavano spazio a dubbi. La sua capacità di valutare e interpretare una sinistra e una politica riformista, alla continua ricerca di nuove risposte e senza mai voltarsi indietro, lo ha reso uno dei massimi esponenti emiliani e romagnoli del paese progressista e del centrosinistra»… «Antonio La Forgia ha sfidato partiti e istituzioni a governare il cambiamento, a dare più forza ai territori per dare più forza alla Repubblica Italiana, concludendo: “Esprimo profonda vicinanza e sentito cordoglio a nome mio personale, del consiglio regionale, con il filo rosso figura di Carlo Azeglio Ciampi, per rispondere alle tentazioni secessioniste in voga nel tramonto del Novecento, Antonio La Forgia ha sfidato partiti e istituzioni a governare il cambiamento, a dare Quelli erano gli anni dell’attuazione del Titolo V della Costituzione, e un rilanciato un ruolo più forte per le Regioni: una sfida che La Forgia ha raccolto subito, e alla quale ha contribuito generosamente e pregnamente con il suo brillante cervello”.
«Un dolore troppo lungo», esordisce il messaggio social di Mariachiara Risoldi, in cui annuncia l’inizio di una severa sedazione per il marito, che da circa un anno e mezzo lottava contro un tumore. La situazione era peggiorata nelle ultime settimane, costringendola a scegliere tra una forte sedazione o una significativa sospensione della terapia, con una forte dose di farmaci per combattere l’estremo dolore che stava provando, come consentito dalla normativa italiana. La scelta è stata lucida, vigile e consapevole: La Forgia è rimasta lucida fino alla fine, salutando per l’ultima volta amici e parenti nella sua casa bolognese. Mentre sua moglie racconta di nuovo la storia, l’intero incidente viene ripercorso. Il medico può supportare il paziente nella fase terminale, che è causata dal rifiuto o dalla sospensione dei farmaci salvavita, somministrando una sedazione palliativa profonda continua. Quello che la legge non affronta è la prospettiva di porre fine alla propria vita in breve tempo»… Risoldi racconta anche l’addio nei minimi dettagli, con senso di consapevolezza e calma. Un saluto spensierato dopo trentatré anni di vita insieme “Mentre gli occhi si chiudono, le ultime parole vengono sussurrate. La mente acuta e sardonica di Antonio non è più con noi. Un letto d’ospedale si trova accanto alle sedie in una delle stanze della casa. La famiglia allargata, a turno, lo intrattiene. Riesci a sentirci? Hai qualche disagio? L’espressione calma sul suo viso ti porta a credere il contrario. Tuttavia, la tua respirazione è affannosa. Intanto facciamo colazione, pranzo e cena, e ci alterniamo a dargli baci. Dopo 26 ore, la separazione tranquilla, premurosa, persino gioiosa per i membri della famiglia assume la forma di un tormento inutile “..
La notizia della morte di Antonio La Forgia, da ex presidente regionale, è emersa nel primo pomeriggio di venerdì 10 giugno 2022: morte, malattia, cancro. L’uomo era in ospedale da tempo. Successivamente è stato sedato per la notte tra lunedì e martedì. Maria Chiara Risoldi, sua moglie, ha rivelato che suo marito aveva sofferto atroci sofferenze di recente. Lei ha anche sottolineato “l’ipocrisia di una società che permette a qualcuno di interrompere la terapia ma non di andarsene”. La stessa donna ha poi condiviso su Facebook la foto di Antonio La Forgia. Antonio La Forgia, l’ex presidente della Regione, era afflitto da tempo da un terribile male, che alla fine lo portò alla morte. Parenti, parenti, conoscenti, ex colleghi e chiunque lo conoscesse bene tengono segreto il cancro che affliggeva l’ex politico. In ogni caso, Antonio combatteva da tempo una forma di cancro particolarmente aggressiva. Era una neoplasia del midollo che si era diffusa in tutto il corpo. Di conseguenza, ha causato paraplegia e angoscia che nemmeno i farmaci potevano alleviare. L’uomo aveva scelto per questo scopo una sedazione palliativa profonda continua. Covid o la vaccinazione Covid, in ol’altra parte, non aveva niente a che vedere con la morte di Antonio La Forgia. In effetti, in questi giorni il mondo è pieno di persone che, quando muore una persona di spicco, cercano collegamenti con il virus o il vaccino contro il virus. Legami provati solo in poche occasioni, almeno fino ad oggi. Nel 1944 nasce a Forlì Antonio La Forgia. Fu un grande protagonista della vita bolognese, essendosi laureato in Fisica. Si è unito al PCI negli anni ’60 e alla fine si è unito al Partito Democratico in Parlamento. L’ex Presidente del Consiglio Romano Prodi è stato tra coloro che hanno voluto rendergli omaggio o salutarlo dicendo: “Insieme abbiamo costruito l’Ulivo.