Annarita Briganti Incidente

Spargi l'amore
Annarita Briganti Incidente
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Annarita Briganti Incidente – Chi siamo noi, secoli dopo il Maestro francese e alle prese con il fondo estremamente umile e per nulla panoramico delle nostre torte di mele fatte in casa, per contraddire Marie Antoine Carême, “re dei cuochi e cuoca dei monarchi”, che sosteneva che il la pasticceria era il ramo principale dell’architettura? Chissà se il “Brilliant Architect” Gae Aulenti, classe 1927,

a cui Annarita Briganti ha recentemente dedicato un volume che racchiude una sua foto insieme a scorci e pensieri, avesse un debole per i dolci. Il suo devoto biografo non ce lo dice, ma dal momento che ci offre così tante informazioni, è ragionevole supporre che Gaetana Emilia non stesse cercando un dolce alla moda come Ops all’anagrafe. La crostata al limone mi è caduta dalle mani.

di Massimo Bottura, archetipo involontario di un piatto di successo futuro e scenografico, grazie all’impiattatura sciatta che riproduce elegantemente l’influenza brutale della gravità sulla primissima fetta di quella delizia . Il caos attentamente studiato di briciole di pasta frolla e creme dolci e salate non l’avrebbe allettata, perché “non amava le macerie”, di qualsiasi genere.

Per questo ci piace immaginarla alzarsi da tavola, entrare nelle cucine dell’Osteria Francescana, parlare con lo chef — che ha visto nell’incidente “una perfetta metafora del Sud Italia” — e gettare le basi per una nuova preparazione. Poco dopo avrebbero raggiunto una seconda, altrettanto incrollabile comprensione: che la “rottura” può avvenire sia all’inizio che alla fine.

Inoltre, se la “rottura” della tua vita è stata la devastazione della seconda guerra mondiale, come quella di Gae Aulenti, trascorrerai il resto dei tuoi giorni su questo pianeta cercando di restaurare e ricostruire il più possibile. Annarita Briganti, i cui soggetti precedenti hanno incluso Alda Merini e Coco Chanel ,

dedica alcune pagine a un’altra donna straordinaria che soddisfa tutti i criteri per l’appartenenza al Club ” Larger Than Life ” attraverso le Alpi e oltre. E se questa biografia è l’occasione per ripercorrere le tappe di una vita movimentata e di un importante percorso professionale culminato il 16 ottobre 2012 con il conferimento della Medaglia d’oro alla carriera,

il suo autore non intende si limita a un elenco di dati preciso, cronologico e consequenziale: ed ecco che la “sua” Gae diventa subito una figura in cui specchiarsi e riconoscersi, con cui identificarsi e connettersi. Architetto dunque, ma altrettanto impegnata, tra gli altri, nel campo del design e del teatro,

la professionista intollerante con le etichette raccontata da Annarita Briganti è una donna con tanti primati, tante esclusive e tanti primati; eppure, nella trascinante prosa del giornalista e scrittore, essa ci appare vicina, vicina, quasi familiare quando proviamo a leggere le carte della vita all’insegna di quella libertà e di quella mobilità che, oltre ad averla resa qualche immo,

Annarita Briganti Incidente

ha reso possibile anche Parzialmente scritto, romanticamente investito, editorialmente libero, “interpolato” con paragrafi che si leggono come promemoria scarabocchiati e aneddoti personali, e chi più ne ha più ne metta: il libro di Annarita Briganti non aspira a essere una biografia standard di riferimento ; non si occupa della restituzione accademica o scientifica del personaggio di cui si tratta;

né cerca di scoprire alcuna verità segreta o anche gli aspetti periferici del gossip e del retroscena, anche se potrebbe essere allettante soffermarsi lì per il gusto di un sapore più diretto. In queste pagine, le pietre miliari della vita di Gae Aulenti convivono con le intuizioni critiche, le osservazioni e le domande di un’altra donna che ha visto in lei un ulteriore esempio di condotta;

una piccola biblioteca costruita sulla memoria, dunque, purché questa memoria sia sempre viva, reattiva e in crescita, e le cui fondamenta siano costituite da altri libri, articoli, cataloghi e, quando necessario, letture tra le righe; una struttura i cui tetti sono costituiti da altri libri, articoli, cataloghi Chiunque anticipi la prosa impersonale di una mera compilazione estranea all’argomento biografato rimarrà deluso. Martedì 25 settembre,

a Sorrento, l’apprezzata giornalista-scrittrice Annarita Briganti ha presentato alla Libreria Tasso, alla quale è molto legata fin dall’adolescenza, il suo ultimo libro “Quello che non sappiamo”. Nessun posto disponibile per la grande affluenza, applausi entusiasti per i suoi interventi e letture di brani dell’opera, libri esauriti,

ressa alle copie-firma con l’immancabile foto ricordo di Michele De Angelis: l’autrice si è commossa per lo sfogo dell’amore e del rispetto che ha ricevuto. Margherita Licciardi, sua amatissima cugina sorrentina, e Carlo Alfaro, che tiene in grande considerazione, hanno presentato all’autore le loro rispettive presentazioni “Presentatori eccezionali, genuini ed emozionantiling.

Merita lode il coraggio delle persone che non soffocano i propri sentimenti”, proclamava) Annarita ha conquistato i sorrentini mostrando loro la versione genuina, ardente, entusiasta e senza filtri di sé. Sorrento è una delle sue città preferite nel mondo, e lo ha detto pubblicamente. È una napoletana orgogliosa che gira il mondo e si considera cittadina del mondo.

dicono ‘c’era tutto’ seguito dal nome della città? Durante la presentazione era presente tutta Sorrento. Sincera gratitudine a Margherita e Carlo, che mi hanno presentato in modo splendido con la testa, il cuore e l’anima, per l’affetto che questo meraviglioso pubblico mi ha dimostrato, per le foto e i video di Michele De Angelis, per l’insegna con la scritta “La libreria dei sogni possibili” di Nora Rizzi, per la serata indimenticabile, il lunghissimo copy-signing – non c’erano più copie! -, sorrisi e, infine, spaghetti alle cozze. Sincera gratitudine ad Angela Cacace, Stefano Di Mauro,

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