Alessia Petrasso Genitori – Una catastrofe ha colpito la casa della famiglia Cosenza quando la loro figlia di 18 anni era lì a vederla. Subito dopo le 10 del mattino, si era svegliata con i suoi genitori che litigavano nella stanza accanto. L’incubo è iniziato con i primi spari. Entrò in bagno e vide sua madre, che aveva appena finito di fare la doccia, sul pavimento.
Su suggerimento di suo padre, tornò nella sua stanza, ma subito dopo sentì il suono di un secondo colpo. Incredula, ha chiamato il 911 e i carabinieri sono stati spediti nella sua posizione. Un agente di polizia penitenziaria di Cosenza, Giovanni Petrasso, 53 anni, ha sparato e ucciso la moglie.
Si è sparato sei volte con l’arma da fuoco dell’ordine prima di rivolgere l’arma su se stesso e togliersi la vita. Quando è arrivata la squadra di soccorso dell’elicottero, l’uomo era ancora vivo; il personale medico del 118 a terra ha tentato di rianimarlo ma senza successo.
Il fatto che fossero sposati da così tanto tempo e sembravano inseparabili è ancora al di là della mia comprensione. Maria Grazia era abbastanza tranquilla quando le ho parlato stamattina alle 8.30, e dovevamo uscire stasera»: ed è un’amica di famiglia, quindi è sconvolta
incapace di trattenere i singhiozzi, crolla. E sono tanti i familiari e gli amici che si sono radunati davanti alla casa di Montalto Uffugo, in Cosentino, dove è avvenuta la tragedia familiare. “Erano persone simpatiche, adorabili, lui un po’ più chiuso, reticente ma sempre gentile, era l’unico che avrebbe potuto scatenare la corsa omicida”.
la gente grida davanti al nastro rosso mentre gli investigatori lavorano senza sosta sotto la direzione di Antonio Bruno Tridico, vice procuratore distrettuale. Sul posto erano presenti i carabinieri di Montalto, gli ufficiali della scientifica Rende e gli investigatori della stazione di Montalto.
Ci sono esperti di balistica e un medico legale all’interno della residenza per ottenere le informazioni più recenti. Al piano di sopra risiedono invece la sorella e la madre di Giovanni Petrasso con la figlia. In notevole angoscia, è l’unica persona ad aver assistito all’incidente.
Ogni dettaglio dell’orribile incidente è stato ricostruito nella sua mente. Era comune sentire i suoi genitori litigare e suo padre che diceva “Non lasciarmi” a sua madre. Non appena avrà finito di sparargli. Si sono riuniti tutti intorno a lei ora. Presenti anche la maestra della ragazza e compagni di scuola del liceo scientifico di Pitagora di Rende.
. Venerdì avrebbe dovuto sostenere l’esame orale dell’esame finale. Il fratello maggiore, invece, è in viaggio di ritorno da Firenze, dove ha appreso della morte dei genitori tramite i social. Dopo essersi preso una pausa per far fronte alla sua ansia, Giovanni Petrasso era tornato al lavoro. Gli investigatori ritengono che la seguente sia la radice del problema:
È possibile che sia una persona appassionata. Più volte, secondo le informazioni fornite dagli ambienti investigativi, la moglie dell’ufficiale penitenziario ha espresso il desiderio di lasciarlo. I combattimenti stavano diventando sempre più frequenti.
Oggi avremo un’altra conversazione sul terribile finale. Giovanni Petrasso era probabilmente depresso e ansioso, motivo per cui aveva preso un congedo. Un male che è persistito e potrebbe averlo portato sull’orlo del collasso mercoledì mattina,
Mentre impugna l’arma di servizio e spara alla madre dei suoi figli. E ora vorremmo fare una precisazione su questo punto, seppur in maniera inutile vista la natura tragica della vicenda. Sottocapo della Polizia Penitenziaria, Petrasso presta servizio presso il carcere di Cosmai a Cosenza, in Italia.
Grazia Grosso, casalinga di 48 anni, è stata uccisa dal marito due giorni prima e poi ha usato l’arma per suicidarsi. Il dottor Berardo Cavalcanti ha eseguito l’autopsia sui due corpi, ma l’inchiesta continua.
per scoprire chi fosse il responsabile della patologia dell’uomo e le circostanze relative alla restituzione dell’arma, una pistola ‘Beretta’ calibro 9, 21 anni. Petrasso avrebbe dovuto infatti rientrare in carcere a Cosenza dopo un pochi giorni, e le autorità vogliono sapere se il suo nervosismo ha influito sulla sua capacità di portare a termine il gesto assurdo.
Almeno per ora, c’è la disperazione di una figlia di 18 anni, Alessia, che sta rimuginando per gli esami finali. Quando è avvenuto l’incidente, la giovane era presente nella residenza. Avrebbe sentito lo sparo finale e avrebbe visto sua madre in una pozza di sangue.
era solito porre fine alla propria vita in questo modo I suoi genitori erano morti nel giro di pochi minuti. L’intera città di Santa Rita a Montalto, in Italia, è stata avvolta dal dolore e dalla quiete.E sulla pagina Facebook di Maria Grazia Russo, decine di strazianti espressioni di simpatia. “È stata rilevata un’irregolarità sul tuo account”, dice un SMS di Posteinfo. “Per apportare le modifiche necessarie, fare clic su questo collegamento.”
È possibile accedere alle informazioni sull’account Poste Italiane facendo clic sul collegamento nell’SMS e l’utente viene reindirizzato a una pagina Web che richiede tali informazioni. I criminali hanno libero accesso al conto corrente af dopo aver inserito le sue credenziali.
Migliaia di persone sono state ingannate da una frode su Internet iniziata nel 2020 ma che continua a riapparire sui loro telefoni ogni pochi mesi. Morani si è laureato in giurisprudenza nel 2001 presso l’Università degli studi di Urbino. Dal 2006 al 2013 è stata Consigliere di Pesaro Studi.
Fano Ateneo e la Fondazione Occhialini. È stato nel 1995 che lei è stato eletto segretario congiunto della sinistra giovanile per Pesaro e Urbino. A Macerata Feltria Morani è stato Consigliere e Assessore dal 2003 al 2009.
Dal 2009 al 2013 ha ricoperto il ruolo di Assessore alla Formazione Specialistica della Provincia di Pesaro e Urbino. A quasi 24 ore dai tragici fatti di ieri a Montalto, viene ancora da chiedersi perché, cosa abbia armato la mano del poliziotto nel carcere di Cosenza, cosa abbia armato la mano del poliziotto nel carcere di Montalto.